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La solidarietà dell'umanesimo Soka - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:43

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La solidarietà dell’umanesimo Soka

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Yumiko Kasanuki ha esortato i partecipanti a mirare al 18 novembre 2018 e, ancora oltre, al 18 novembre 2020, incoraggiandosi reciprocamente e avanzando insieme lungo la strada di maestro e discepolo

Questa riunione generale ha un profondo significato per tutti voi che oggi ripartite insieme al nuovo presidente Alberto Aprea. Oggi si apre una nuova partenza che mira al 18 novembre 2018, e anche al 18 novembre 2020, novantesimo anniversario della Soka Gakkai.
Con profondo senso di gratitudine vorrei dedicare un grandissimo applauso a Tamotsu Nakajima, che per un lungo periodo ha dedicato la sua vita allo sviluppo del movimento di kosen-rufu in Italia e continuerà a impegnarsi come responsabile generale.
Una volta sensei diede questo consiglio ad alcuni leader che stavano ripartendo con una nuova organizzazione: «Agli amici che si sono impegnati fino a oggi: vi prego di far crescere i vostri compagni di fede più giovani in modo che possano diventare ancora più bravi di voi, sostenendoli, proteggendoli e risplendendo insieme a loro. Fate di questo il vostro orgoglio più grande. Non indietreggiate neanche di un passo nel vostro impegno.
«Agli amici che a partire da oggi si stanno sfidando in una nuova missione: vi prego di ereditare lo spirito ardente della Soka Gakkai e di lottare liberamente e gioiosamente nel paese dove avete formulato il vostro voto, e di lasciare la vostra impronta nella storia della realizzazione di kosen-rufu».
Desidero che tutti noi, facendo di questa giornata una nuova partenza nell’unità di itai doshin, promuoviamo la meravigliosa solidarietà dell’umanesimo Soka, in armonia e allegria.
Ho sentito che oggi si sono riuniti circa ottomila preziosi Bodhisattva della Terra in trentotto luoghi in tutta Italia. Che emozione!
Nel 1981, quando visitai Firenze e Milano insieme a sensei e alla signora Kaneko, i membri italiani erano appena trecento.
In quell’occasione, sensei incoraggiò ognuno di loro come se fossero tutti suoi figli e figlie. Durante quella visita disse: «Il Po che scorre lungo l’Italia, sorge fra le lontane vette delle Alpi e sfocia vicino a Venezia. Anche la corrente di questo grande fiume inizia con una goccia d’acqua sulle Alpi. Allo stesso modo, questo movimento del rinascimento della vita, fra trenta, cinquant’anni diventerà sicuramente come la corrente di un grande fiume» (Ai miei amici italiani, IBISG, pag. 9).
Proprio come aveva descritto sensei, voi avete realizzato in Italia la vittoria condivisa di maestro e discepolo. Come dev’essere felice sensei vedendo tutto questo!
Incidendo nel cuore la promessa fatta al maestro, i membri italiani sono stati i pionieri che hanno aperto la storia di kosen-rufu mondiale. Inoltre, l’organizzazione italiana è stata creata e curata personalmente dal presidente Ikeda, ed è una vera “città eterna” basata sul profondo legame di maestro e discepolo.
Il 5 giugno di quest’anno è stato lanciato a Roma l’appello congiunto del presidente Ikeda e del premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel. Credo che, con il passare del tempo, la storia dimostrerà quanto valore abbia questo appello, poiché aprirà la strada della pace e della speranza nella società futura. Ma soprattutto, questo appello ha dato a tutti i membri della SGI l’energia per espandere un coraggio incomparabile.
Nel mese di agosto ho visitato la Malesia e Singapore, dove si è tenuto un summit di diecimila giovani: 3.500 artisti si sono esibiti con le loro danze e spettacoli utilizzando bandiere, ombrelli e ventagli. Circa trecentocinquanta erano amici non praticanti.
In quell’occasione è stato presentato l’appello di sensei e del professore Peréz Esquivel e i partecipanti hanno deciso di rispondere diffondendo nel mondo la visione del maestro. Con questa promessa, lo hanno studiato insieme e si sono sfidati individualmente, così i loro cuori si sono uniti nello stesso obiettivo.
Da una persona all’altra, da una casa all’altra, hanno continuato a dialogare con passione per trasmettere il significato e la gioia di poter lottare insieme a sensei per realizzare kosen-rufu.
Il 22 agosto, durante l’ultima prova generale, all’improvviso ha iniziato a piovere, ma nessun giovane ha interrotto le prove. Lo spettacolo successivo prevedeva l’uso di ombrelli, e così i membri in attesa di esibirsi hanno iniziato a correre verso i loro compagni che avevano appena terminato per ripararli dalla pioggia.
È stata una scena commovente. Gli uomini e le donne che vegliavano su di loro li hanno applauditi e hanno determinato ancora più forte di pregare per far sì che quei giovani potessero esibirsi sotto un cielo sereno.
Il giorno del summit il cielo era completamente terso. Era come se sensei e la signora Kaneko vegliassero su di loro. Alla fine, si sono radunati 13.500 partecipanti, superando di gran lunga l’obiettivo stabilito! La cosa meravigliosa è che nella puntata de La nuova rivoluzione umana pubblicata il giorno successivo, sensei riferendosi alla sua visita a Singapore del novembre 2000, ha scritto: «Shin’ichi era felice. Il suo cuore era colmo di gioia pensando a quanto la fiducia e le aspettative nei confronti della Gakkai fossero cresciute nella società, e quanto i giovani successori fossero oggetto di ammirazione. La crescita dei giovani, che si sarebbero assunti la responsabilità dell’epoca futura, e la vittoria dei discepoli erano la sua gioia, la sua felicità, la sua speranza. Tale è il cuore del maestro, la relazione tra maestro e discepolo» (NRU, vol.30, cap. 6, p.ta 128).

Pregare per sostenere i giovani

Ora in ogni angolo del pianeta si stanno tenendo riunioni gioiose dei giovani per l’espansione di nuove persone di valore. Dietro al successo di queste riunioni ci sono sempre la preghiera e il sostegno degli adulti.
Anche qui in Italia, con lo stesso cuore del maestro, i più anziani nella fede hanno fatto crescere i giovani con incoraggiamenti colmi di sincerità.
Nel saggio A Firenze sbocciano fiori di umanità, sensei parla di Amalia Miglionico (Dadina), la vostra amata compagna di fede e grande pioniera, che ben conoscete: «È una persona indimenticabile, che ha fatto crescere tante persone di valore, prestando sempre ascolto alle parole degli amici e dei giovani, e incoraggiandoli» (cfr. NR, 491, 5).
Dadina si ammalò di poliomielite quando aveva quindici anni, e come conseguenza della malattia aveva difficoltà a camminare. Tuttavia, sconfiggendo le avversità si impegnò tanto nello studio e divenne un medico.
Nel suo cuore c’era il desiderio di aiutare le persone che soffrono per la malattia, poiché lei stessa aveva sofferto dello stesso problema.
Quando incontrò il Buddismo si era già ritirata dalla professione di medico. Ma risvegliandosi alla sua missione di Bodhisattva della Terra decise di contribuire alla pace in Europa, il continente che un tempo era tormentato dalle fiamme crudeli della guerra. Per far ciò cominciò a trasmettere la filosofia del rispetto della dignità della vita per espandere la solidarietà umana.
Non avendo figli, Dadina incoraggiava tutti i giovani come fossero sue figlie e suoi figli, recandosi ovunque a piedi, anche se aveva bisogno di sostenersi con un bastone. Inoltre, avendo una conoscenza profonda della lingua giapponese, si impegnò nella traduzione dei testi buddisti per diffondere la saggezza orientale.
Adesso, in Italia, migliaia di giovani stanno studiando la via del rinascimento della vita seguendo le sue orme.
Sensei ha dedicato una poesia waka a Dadina: «La compagna di fede / finalmente vinse / attraverso l’incoraggiamento», e ci ha riportato queste sue parole: «In qualsiasi difficoltà ci troviamo, possiamo sempre avanzare se continuiamo a dialogare con ogni persona cuore a cuore. È importante che le persone con diverse individualità creino una solida unità. Senza questa azione, non potremo realizzare la pace nel mondo».
Ereditiamo dunque dalla nostra eccellente compagna di fede che ha costruito le fondamenta del movimento di kosen-rufu in Italia, la grande passione per la realizzazione della pace nel mondo e il cuore di incoraggiare gli altri. E mirando alla nuova meta, il 18 novembre 2020, diamo inizio a un grande progresso, in armonia e allegria.
Infine, vorrei condividere con voi un poema di sensei pubblicato sul Seikyo Shimbun (14 febbraio 2016), nella serie intitolata Incoraggiamenti delle quattro stagioni.
Quando l’ho letto per la prima volta, ho pensato di aver trovato la guida sul comportamento del discepolo. Il titolo del poema è La voce compassionevole diventa la reazione a catena del coraggio (vedi pag. 22).
Ora, espandiamo la nostra rete solidale basata sull’umanesimo Soka e avanziamo verso un futuro di convivenza che brilla di speranza, insieme ai nostri cari compagni di fede uniti da un legame eterno, rispettandoci e lodandoci a vicenda. Ogni giorno possiamo dialogare con sensei attraverso la lettura de La nuova rivoluzione umana, e domandarci sempre cosa farebbe al nostro posto.
Sfidiamoci nella nostra rivoluzione umana e adempiamo fino in fondo al nostro voto come discepoli per ripagare il nostro debito di gratitudine!

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