Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
La SGI, un'alleanza per la pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:05

425

Stampa

La SGI, un’alleanza per la pace

Questo saggio, scritto in occasione del trentaquattresimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale, apre un numero speciale dedicato allo sviluppo e alle attività nel mondo dell’organismo sognato e voluto dai fondatori

Dimensione del testo AA

Questo saggio, scritto in occasione del trentaquattresimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale, apre un numero speciale dedicato allo sviluppo e alle attività nel mondo dell’organismo sognato e voluto dai fondatori

Il 25 gennaio, il giorno che precede la ricorrenza della fondazione della SGI, è il giorno della Divisione donne del Kansai. Nel gennaio del 1962, all’ottantaquattresima udienza del mio processo relativo all’incidente di Osaka, fui dichiarato innocente. Per tutto il periodo del processo, che durò quattro anni e mezzo, furono le donne del Kansai a pregare con tutto il cuore perché io fossi scagionato. Queste donne risolute a vincere, decisero di fare di questa data la celebrazione della loro Divisione. Dopo la vittoria conseguita in tribunale, rientrai alla sede centrale del Kansai, dove recitai Daimoku davanti al Joju Gohonzon che riporta questa iscrizione: «Per la prosperità della grande Legge e realizzazione di tutte le preghiere».
Ai membri che erano rimasti dalla mia parte, sia nella buona che nella cattiva sorte, dissi: «La nostra battaglia è appena cominciata. È una cosa naturale che i tre potenti nemici appaiano mentre ci impegniamo per realizzare kosen-rufu. Il nostro compito è di trasformare il veleno in medicina e avanzare con fiducia. Trionfiamo coraggiosamente e diffondiamo il grande insegnamento di Nichiren Daishonin in tutto il mondo».
Il Sutra del Loto afferma: «Dopo la mia estinzione, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa e non permettere mai che [la sua diffusione] sia interrotta, né dovrai permettere ai demoni malvagi, alla gente demoniaca, agli esseri celesti, ai draghi, agli yaksha o ai demoni kumbhanda di prendere il sopravvento» (SDL, 386). In accordo con questo spirito di Shakyamuni, condiviso da Nichiren Daishonin, la Divisione donne ha pregato e agito costantemente per confutare il falso e rivelare il vero insieme ai primi tre presidenti della Soka Gakkai.
Il grande poeta romano Ovidio scrisse: «Se guardiamo indietro, ai suoi inizi Roma era molto piccola; tuttavia in quella piccola città era racchiusa la speranza di questa grande città». È attraverso l’accumulo di modesti ma costanti sforzi giornalieri, volti a migliorare la propria comunità, che si costruisce una grande ed eterna cittadella di vittoria.

• • •

L’inizio dell’anno è stato gioiosamente celebrato anche dai membri di Ushuaia, capitale della Terra del Fuoco in Argentina, la città più a sud del mondo. Situata a 54,46 gradi di latitudine, Ushuaia dista solo mille chilometri circa dal Polo Sud. I Bodhisattva della Terra stanno lottando attivamente per kosen-rufu anche a Città del Capo in Sud Africa, così come nelle Isole Salomone nel Pacifico del Sud e nel Montenegro in Europa. Queste ultime due regioni si sono aggiunte lo scorso anno alla lista di paesi dove vivono membri della SGI.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda diceva spesso: «Il Gohonzon è stato concepito per l’intero pianeta. Il Buddismo di Nichiren è il sole della speranza per tutto il mondo, che disperde l’oscurità e che avvolge l’umanità». Proprio come ha dichiarato il mio maestro, oggi il suono vibrante del Daimoku riecheggia in tutto il globo, a nord, sud, est e ovest, con le preghiere per la felicità di tutta l’umanità e la pace nel mondo. È arrivato il tempo in cui il Buddismo del sole illumini radioso l’umanità intera.

• • •

I membri in tutto il mondo stanno energicamente perseguendo le due vie della pratica e dello studio. Recentemente ho ricevuto un resoconto di un giovane responsabile che esprimeva le sue riflessioni sul significato del 26 gennaio. Diceva che per lui il mese di gennaio, che segna l’inizio dell’anno, rappresenta lo spirito di alzarsi da soli, mentre il numero ventisei rappresenta “i ventisei ammonimenti di Nikko”. La voce di questo giovane uomo esprime la determinazione di continuare a parlare contro la setta Nikken che ha calpestato le seguenti parole di Nikko Shonin: «Finché kosen-rufu non sarà realizzato, propagate la Legge al meglio delle vostre capacità senza risparmiare le vostre vite».
Il voto di realizzare kosen-rufu, la solidarietà espressa nel principio di “diversi corpi stessa mente” e la pratica di non risparmiare la propria vita costituiscono la vera eredità della fede del Buddismo di Nichiren Daishonin. Questa eredità vive unicamente nella Soka Gakkai, l’organizzazione unita dall’impegno condiviso di maestro e discepolo.

• • •

Il 26 gennaio del 1974 partii dall’aeroporto di Kagoshima, nel Kyushu, per Hong Kong. In altre parole, le mie continue iniziative che sarebbero culminate con la fondazione della SGI, cominciarono esattamente un anno prima, nella principale regione pionieristica di Kyushu. Il mio maestro aveva affidato alla regione di Kyushu la propagazione del Buddismo di Nichiren Daishonin in Asia. Questo è il motivo per cui mi recai là per accendere la fiamma di kosen-rufu globale, insieme ai suoi sinceri e dediti membri.
In quel periodo, oltre alla Guerra Fredda – che aveva diviso il mondo nei due blocchi orientale e occidentale – esisteva anche una forte tensione tra l’Unione Sovietica e la Cina, e nel Sud-est asiatico c’erano state manifestazioni contro la visita del primo ministro giapponese. Era un periodo colmo di sfiducia e inimicizia che evocava scenari da incubo, di guerra e conflitti. Questo è il motivo per cui ero determinato ad andare per il mondo e intraprendere dialoghi allo scopo di guarire il nostro pianeta ferito.
Fu con questo spirito che, nel marzo del 1974, partii per gli Stati Uniti, e visitai San Francisco, Los Angeles, New Orleans e Miami prima di proseguire per Panama e il Perù, in America latina. A ogni sosta lungo il percorso, intraprendevo dialoghi con politici, uomini di cultura ed educatori e, allo stesso tempo, utilizzavo ogni istante che potevo per incoraggiare i membri. Ho viaggiato da nord a sud, determinato a vivere ogni giorno con l’intensità di un anno intero o di mille giorni. Esausto per il protrarsi dei viaggi mi ammalai, ma continuai a perseverare nei miei sforzi, nonostante la febbre e la debolezza. Ero pronto a resistere, felice di poter dare la mia vita per la causa di kosen-rufu nel mondo. Questo era tutto ciò di cui mi preoccupavo. Anche mia moglie pregava con totale convinzione e dedizione.
Durante il mio viaggio nelle Americhe del 1974, avevo programmato la mia terza visita in Brasile. Tuttavia, alla dittatura militare allora al potere, furono fornite informazioni false e diffamatorie sulla natura e lo scopo della mia visita, tanto che alla fine mi fu rifiutato l’ingresso e dovetti abbandonare i miei programmi. Il Daishonin scrive di «non aspettarsi tempi buoni, ma dare per scontati quelli cattivi» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 886). Non fui né sorpreso né scoraggiato da questi eventi, ma mi sentii terribilmente triste per tutti i membri brasiliani che stavano aspettando entusiasticamente il mio arrivo. Incoraggiai Roberto Saito, allora direttore generale della SGI brasiliana (BSGI), quando mi espresse per telefono la sua profonda delusione. Un testo buddista afferma: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. […] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 446). Le funzioni demoniache si manifestano nelle forme più sgradevoli e disorientanti, ma se riusciamo a riconoscerle per ciò che sono veramente possiamo sconfiggerle. Se le affrontiamo coraggiosamente a testa alta, esse indietreggeranno. Allora potremo sperimentare uno stato vitale immenso, chiaro e luminoso, che assomiglia al cielo azzurro dopo una tempesta.
Uno dei miei detti brasiliani preferiti rende chiaramente l’idea: «Le prove più grandi ispirano il più grande coraggio». I nostri coraggiosi campioni di kosen-rufu del Brasile sono riusciti a far retrocedere i tre ostacoli e i quattro demoni. Come effetto, dieci anni dopo, fui finalmente in grado di realizzare una visita in Brasile. Mia moglie e io non smetteremo mai di essere grati a tutte le donne brasiliane che hanno recitato Daimoku per così tanti anni.
Oggi la BSGI sta facendo grandi passi e brilla come cittadella di individui capaci, esempio oggi per kosen-rufu nel mondo. [Vedi anche a pag. 33, n.d.r.]

• • •

L’autore francese Victor Hugo (1802-85) dichiarò: «Le forze isolate si annullano l’una con l’altra». Lavorare insieme in unità è fondamentale. Per il costante successo del nostro movimento abbiamo bisogno di costruire una solida alleanza per la verità e la giustizia.
La religione è spesso considerata fonte di moralismo e di isolamento dagli altri. Tuttavia, il Daishonin scrive: «Cosa significa il profondo rispetto del Bodhisattva Mai Sprezzante per la gente? Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta nel suo comportamento da essere umano» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 756). Lo scopo del Buddismo è di rendere capaci tutte le persone di comportarsi con la massima umanità.
Più approfondiamo la pratica e la comprensione dei princìpi buddisti, più sviluppiamo la capacità di superare tutte le differenze e di aprire il nostro cuore agli altri, aiutandoli a stabilire un legame con il Buddismo. In questo modo diventiamo capaci di creare calorose relazioni di amicizia con coloro che incontriamo e di interagire con essi sinceramente, favorendo l’espansione di una rete di persone buone e la creazione di valori quali la pace, la cultura e l’educazione. Questo è il sentiero umanistico del Buddismo di Nichiren Daishonin. La SGI è una grande alleanza per la pace che unisce le persone in ogni luogo.

• • •

Non dimenticherò mai il dialogo condotto con l’eminente economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006). Galbraith apportò con grande orgoglio il suo contributo al veloce avvio del New Deal durante la presidenza americana di Franklin D. Roosevelt, al tempo della Grande Depressione degli anni Trenta. Nel suo discorso inaugurale, Roose­velt disse: «Ci sono molti modi in cui [tale emergenza] può essere affrontata, ma nessun contributo arriva semplicemente dal parlarne. Dobbiamo agire e agire al più presto». Un’azione tempestiva è sempre determinante.
Dopo il rientro dal mio viaggio nelle Americhe nel 1974, continuai a lavorare a ritmo serrato. Nel maggio dello stesso anno visitai la Cina per la prima volta; in settembre andai in Unione Sovietica e incontrai il premier sovietico Aleksey Kosygin (1904-80) e in dicembre ritornai in Cina. Qui, nel tentativo di creare un ponte sulla profonda spaccatura che divideva la Cina dall’URSS, mi feci portavoce del messaggio di Kosygin comunicando al vice premier cinese Deng Xiaoping (1904-97) e ad altri ufficiali cinesi che l’Unione Sovietica non aveva intenzione di attaccare la Cina. Fu durante questo secondo viaggio che il premier Zhou Enlai (1898-1976) mi invitò a fargli visita nell’ospedale dove era ricoverato. Discutemmo dell’amicizia cino-giapponese e delle prospettive future.
Parlavo con la stessa serietà e sincerità con chiunque incontrassi, che fossero capi di stato, cittadini comuni o bambini. Questo perché credo che il dialogo sincero e aperto tra individui sia la base per l’amicizia e la pace.

• • •

Subito dopo Capodanno, il 6 gennaio del 1975, partii nuovamente per gli Stati Uniti. A Washington, dove nevicava leggermente, incontrai e dialogai con il segretario di stato Henry Kissinger. Da lì mi recai a Chicago, Los Angeles, Hawaii, e infine a Guam. Nell’arco di un solo anno ho visitato undici paesi trascorrendo più di cento giorni fuori dal Giappone. È stato un anno di intensa attività, dedita a sciogliere i muri di ghiaccio del conflitto e della sfiducia provocati dalla Guerra Fredda, e a unire le persone. Giorno dopo giorno ho creato opportunità per suscitare una grande onda di dialogo.
Il 26 gennaio 1975, in una riunione speciale tenutasi all’isola di Guam, fu formalmente inaugurata la SGI. I volti dei circa centocinquanta rappresentanti di cinquantuno paesi risplendevano di gioia ed entusiasmo. Ero felice di vedere che c’erano così tanti giovani, i successori del futuro. Tra i presenti quel giorno c’era il responsabile della Divisione giovani della SGI-Hong Kong Lee Kong Sau, oggi direttore generale. Composi un poema per lui e glielo donai: Qualsiasi sfida possa presentarsi, / diventa tu stesso le fondamenta per kosen-rufu in Asia / come un vero discepolo.
Lee Kong Sau è nato a Tokyo. Giovane brillante, ha studiato all’Università cinese di Hong Kong e avendo deciso di trascorrervi il resto della sua vita adottò un nome cinese. Gli scrissi questo poema poiché speravo fervidamente nella sua vittoria.
Membri che hanno lasciato il Giappone per lavorare per kosen-rufu all’estero; membri che hanno incontrato il Buddismo in altri paesi dove si stanno dedicando a realizzare la loro missione; membri del Dipartimento internazionale della SGI, interpreti e traduttori e tante altre persone sincere che si stanno impegnando a promuovere scambi internazionali: non dimenticherò mai nessuno di questi preziosi individui che si stanno sforzando con uno spirito giovanile per aprire la strada di kosen-rufu nel mondo.

• • •

Il Daishonin scrive: «Anche un solo seme, quando viene piantato, si moltiplica» (WND, 2, 602). Quella prima riunione della SGI, dove promettemmo di piantare i semi della pace in tutto il mondo, era una piccola riunione. Ma i semi che abbiamo piantato durante gli anni con coraggio e perseveranza, sono stati nutriti dalla pioggia compassionevole della Legge mistica e sono cresciuti abbondanti diventando imponenti foreste di individui capaci.
La cosa importante è piantare i semi. Anche voi dovete essere semi e gettarvi nella terra arida. Kosen-rufu non può avanzare senza i vostri instancabili sforzi.
Innumerevoli giovani, colmi d’orgoglio per essere Bodhisattva della Terra, stanno emergendo in ogni paese. Le attività della Divisione giovani donne del gruppo Ikeda Kayo-kai brillano intensamente. Un flusso ininterrotto di successori continua a emergere. L’obiettivo che mi ero posto per il mio ottantesimo compleanno, quello di gettare le fondamenta per kosen-rufu nel mondo, è stato raggiunto.

• • •

Il pomeriggio del 26 gennaio 1955, quando avevo ventisette anni, il mio maestro Josei Toda improvvisamente mi chiamò e io mi precipitai a casa sua. Più tardi quella stessa notte, avendo ricevuto sue importanti istruzioni per assicurare la crescita della Soka Gakkai per le future generazioni, scrissi nel mio diario: «Quando siamo veramente preparati a offrire le nostre vite, emerge un potere incredibile». Quando preghiamo e agiamo con questo spirito diventiamo capaci di far sgorgare dalla nostra vita inesauribili forza e saggezza. L’infinito potere della fede e della pratica sono le fonti che ci rendono capaci di superare qualsiasi ostacolo.
Utilizzando la strategia del Sutra del Loto con lo stesso impegno per kosen-rufu che aveva il mio maestro, ho trionfato in ogni battaglia, per il bene di un nuovo secolo di pace, un secolo della vita, un secolo di umanità e un secolo della gente.
Il Buddismo insegna che l’Ultimo giorno della Legge si estende fino all’infinito. L’epoca della gioventù Soka, dei giovani che costruiranno un brillante futuro di felicità e pace per il nostro pianeta, è cominciata. Il presidente Toda ci esortava: «Come giovani, concentrate tutti i vostri pensieri e azioni sul destino del mondo».

24 gennaio 2009

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata