Nel Buddismo è importante comprendere il tempo. Questo, ribadisce Ikeda, è il tempo di kosen-rufu; quest’anno sarà decisivo per la vittoria nei prossimi cinquant’anni. Un anno in cui consolidare le fondamenta sostenendo innanzitutto i settori e insegnando bene ai nuovi membri e ai giovani le basi della fede
Nichiren Daishonin scrive: «Egli [Il bodhisattva Pratiche Superiori] deve apparire ora, nell’Ultimo giorno della Legge, e propagare i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo in tutti i paesi e a tutti gli uomini del mondo» (Lettera a Myomitsu Shonin, SND, 7, 183). Dichiara inoltre: «Tutti, dal governante fino alla massa del popolo comune, reciteranno Nam-myoho-renge-kyo con una sola voce, come afferma il capitolo Jinriki [Poteri sovrannaturali] del Sutra del Loto» (Ibidem, 190).
Noi abbiamo potuto realizzare queste parole scritte dal Daishonin e promuovere kosen-rufu in centonovanta paesi, anche di fronte a grandi persecuzioni come quelle descritte nel Gosho, grazie al costante impegno dei primi tre presidenti della Soka Gakkai, uniti dal legame di maestro e discepolo. È stato possibile grazie a tutti voi, nostri lodevoli compagni di fede. I benefici che ne riceviamo sono immensi. Più kosen-rufu avanza nel mondo, maggiore sarà la fortuna che tutti voi accumulerete. Questa è la promessa del Daishonin.
Vorrei ora citare un altro brano delle scritture del Daishonin: «Persino una sola parola o una sola frase della vera Legge, se è in accordo con il tempo e la predisposizione della gente, ci farà entrare sicuramente nella strada dell’Illuminazione, mentre ciò non sarà possibile anche studiando mille sutra o diecimila trattati, se non si accordano con il tempo e con la predisposizione della gente» (Lettera da Sado, SND, 4, 75).
Il Daishonin sottolinea spesso che dovremmo riconoscere l’importanza del tempo. Nell’Ultimo giorno della Legge, sostenere la Legge mistica e incoraggiare gli altri a prendere fede in essa è la pratica corretta per raggiungere la Buddità. In particolare, chiedo ai responsabili di prendere l’iniziativa, nel propagare gli insegnamenti del Daishonin, mettendo il massimo impegno nel crescere dei giovani per sostenere il futuro.
Il Daishonin proclama: «Come siamo fortunati noi che siamo nati nell’Ultimo giorno della Legge al tempo di kosen-rufu! Che pena mi fanno coloro i quali, pur essendo nati in questo periodo, non possono credere nel Sutra del Loto!» (Lettera a Niike, SND, 4, 243). Con tutta la gioia e l’orgoglio di esser nati in quest’epoca, facciamo sì che ogni giorno rappresenti una conquista preziosa.
Promesse mantenute
Il Daishonin sostiene che abbracciare la Legge mistica, l’istante originale di vita del tempo senza inizio, significa essere dotati della Legge suprema e insuperata (vedi anche GZ, 867). Le vite di coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo e si dedicano alla via di maestro e discepolo per kosen-rufu sono illuminate dal sole primordiale del tempo senza inizio in ogni istante e in ogni situazione. Coloro che praticano questo Buddismo sono sempre giovani e pieni di forza vitale. Questo è il regno della fede.
È particolarmente importante, per un responsabile, avere un alto stato vitale. In quanto responsabili, dobbiamo denunciare apertamente con coraggio qualsiasi malvagità che possa causare sofferenza ai nostri compagni di fede. La vittoria è decisa dalla determinazione dei responsabili. Come scrive il Daishonin: «Se […] il generale è debole, anche i suoi soldati si sentiranno impotenti» (Unità fra marito e moglie, SND, 6, 126).
Come il sole primordiale del tempo senza inizio, rivitalizziamoci e rafforziamoci realizzando grandi risultati in quest’anno.
Nikko Shonin, diretto discepolo e successore del Daishonin, ammonisce: «Gli insegnamenti del Daishonin ci mostrano come i nostri sforzi per seguire correttamente la strada di maestro e discepolo ci porteranno al raggiungimento della Buddità. Anche solo una lieve deviazione da questa strada farà sì che, pur abbracciando lo stesso Sutra del Loto, si cada nell’inferno di sofferenza incessante».
Scelsi Toda come maestro all’età di diciannove anni, dedicandogli tutta la mia vita. Da quel momento, mi sono impegnato intensamente e incondizionatamente a proteggere il mio maestro e a fare della Soka Gakkai, che lui aveva costruito, un’organizzazione mondiale. Gli avevo assicurato che avrei realizzato le mie promesse. Assunsi il comando in ogni battaglia e, insieme ai nostri compagni di fede, ho trionfato su ogni avversità. Ho sempre dedicato la mia vita alla strada di maestro e discepolo, onorando tutti gli impegni presi con lui, per questo non ho il minimo rimpianto.
La prima grande prova che il presidente Toda dovette affrontare fu quando venne imprigionato [durante la Seconda guerra mondiale] e tutti i membri della Soka Gakkai si dileguarono rapidamente, mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’organizzazione. Il secondo periodo critico si verificò nel dopoguerra, quando i suoi affari ebbero una grave crisi mentre lui era impegnato a ricostruire la Gakkai. Molti dei suoi discepoli non seppero far altro che schernire questo eccezionale maestro, a cui pur dovevano così tanto. Ci furono persone spregevoli che lo ricoprirono d’insulti e offese, e ingrati che, al primo segnale di difficoltà, cominciarono a calunniarlo con insolenza, lasciandolo solo. Queste immagini sono rimaste indelebilmente impresse nella mia memoria. Perfino l’allora direttore generale della Soka Gakkai ebbe il coraggio di denigrare il nostro maestro. Tuttavia, com’era prevedibile, una misera fine attendeva i vigliacchi che avevano ripagato con ostilità e malevolenza Toda per ciò che aveva fatto per loro.
«Non soccombete alla codardia, all’arroganza e all’ingratitudine!», è stata questa l’esortazione lanciata dalla Gakkai fin dai tempi di Makiguchi e Toda. Il Buddismo è strettamente connesso alla vittoria. Sia maestro che discepolo hanno vinto.
Basandomi sulla profonda unità di maestro e discepolo, ho realizzato vittorie che rimarranno nel tempo. Ciò è per me un’immensa fonte di orgoglio e soddisfazione. So che continuerò sempre a vivere, come un vero vincitore che ha combattuto per kosen-rufu senza mai lesinare la propria vita, condividendo lo stesso spirito del Daishonin ed è mio profondo desiderio che tutti i miei discepoli facciano altrettanto.
Gratitudine infinita
Scrive il Daishonin: «Alla fine, nessuno può sfuggire alla morte. Le sofferenze [al tempo dell’invasione] non saranno peggiori di quelle che stiamo affrontando oggi. Poiché la morte è la stessa in ogni caso, dovresti desiderare di offrire la tua vita per il Sutra del Loto. Pensa a questa offerta come a una goccia di rugiada che si unisce di nuovo all’oceano, o come a un granello di polvere che ritorna alla terra» (Il cancello del drago, SND, 4, 277).
La Legge mistica è meravigliosa e insondabile. Nel Buddismo, nessuno sforzo fatto risulta inutile, ogni cosa ha un significato. Ecco perché le persone dal cuore puro e sincero che si dedicano senza riserve al Buddismo dell’unità di maestro e discepolo trionferanno, indipendentemente dalle difficoltà che potranno incontrare lungo il cammino. I sentieri sbagliati portano alla rovina, mentre coloro che seguono la corretta via, alla fine risulteranno vittoriosi.
Da giovane potevo dare l’impressione, per certi versi, di essere solo un povero disgraziato. Per un certo periodo ho lavorato per Toda senza essere pagato, in inverno avevo poco più di una camicia e dovetti anche abbandonare i miei progetti di iscrivermi all’università. Riconoscendo i miei sacrifici, Toda si offrì di insegnarmi tutto ciò che mi serviva, così, per quasi dieci anni, mi diede lezioni in molte materie, praticamente tutti i giorni. Alla domenica mi faceva andare a casa sua e, durante le pause, mi offriva pasti preparati da lui stesso. Ricordo con affetto quel periodo che ha legato le nostre vite in modo così profondo.
Trenta anni fa, Arnold J. Toynbee (1889-1975), l’eminente storico britannico con cui ero impegnato in un dialogo, mi disse che in futuro avrei ricevuto onorificenze universitarie da tutto il mondo, e ora, come sapete, le sue parole si sono avverate. Ho accettato tutti questi premi e riconoscimenti in rappresentanza di tutti i nostri membri. Essi sono il frutto della straordinaria istruzione impartita in quel periodo alla “Università Toda” dal mio maestro, per cui provo una gratitudine enorme.
«Ché una caduta deve pur toccare / alla superbia!» scrive William Shakespeare nel Riccardo II, mentre Florence Nightingale (1820-1910), fondatrice della moderna professione infermieristica, affermò che le persone di autentico coraggio non nutrono nei loro cuori l’arroganza, che lei definisce un segno di scarsa formazione. Chi è veramente coraggioso, chi ha avuto una formazione davvero completa, è modesto, mentre chi è sempre pronto a dominare gli altri e guardarli dall’alto in basso non fa altro che rivelare la sua ignoranza e stupidità.
L’autore giapponese Kanzo Uchimura (1861-1930) scrisse: «L’unico modo per vincere in questo mondo è attraverso l’integrità. Per quanto falsità e ipocrisia dilaghino nella società, non possono in alcun modo condurre alla vittoria. La verità alla fine vince sempre». Molti pensatori di spicco del Giappone hanno la massima considerazione per questo autore. Le persone dotate di integrità sono belle, godono della stima e della fiducia degli altri e alla fine vinceranno.
La crescita negli anni della Soka Gakkai è attribuibile direttamente all’integrità e sincerità dimostrate dai suoi membri in tutte le cose che intraprendono. Oltre a questo, c’è poi il fatto che diamo importanza a ogni singola persona. Ascoltiamo i problemi dei nostri amici e interveniamo rapidamente per aiutarli. Ecco perché la nostra organizzazione è così dinamica e ricca di energia.
«Un buon libro è la linfa vitale preziosa di un maestro spirituale conservata gelosamente in vista di una vita oltre la vita» scrive il poeta inglese John Milton (1608-74). I grandi libri incarnano lo spirito immortale dell’umanità. Mi auguro che i giovani, in particolare, leggano queste opere per imparare dalla saggezza dei grandi autori mondiali. In questo modo avrete la possibilità di sviluppare e affinare la mente.
Pregate con forza il Gohonzon
«Una caratteristica delle azioni umane è che danno sempre inizio a qualcosa di nuovo» ha dichiarato Hannah Arendt (1906-75), una delle filosofe morali più importanti del secolo scorso.
Vi chiedo di mostrare un’ancor maggiore considerazione nei confronti delle donne e giovani donne, lasciando loro piena libertà nell’esprimere giovinezza, freschezza ed energia, per dar vita a una nuova ondata di espansione. Sono proprio le nostre giovani donne dal cuore puro e gioioso la più grande speranza della Soka Gakkai. Si dice spesso che i giovani d’oggi non hanno obiettivi e ideali; ebbene, in un’epoca del genere, le giovani donne della Soka Gakkai ogni giorno ce la mettono tutta per pregare, parlare e intraprendere azioni positive per sostenere le persone. Non c’è niente di più ammirevole! Queste giovani risplendono di una bellezza che proviene dal profondo delle loro vite. È molto significativo.
Toda diceva spesso che cento sermoni o libri non equivalgono, in vitalità, a un esempio dato da una donna. Mi auguro che tutte le giovani donne siano piene di fiducia in se stesse, in modo da poter agire senza restrizioni.
Certamente è molto importante recitare Daimoku e diffondere il Buddismo di Nichiren Daishonin: sono le basi della nostra pratica, tuttavia i responsabili non dovrebbero costringere le persone a farlo causando loro sofferenza. Per esempio, non è necessariamente detto che la recitazione del Daimoku sia migliore se svolta in grandi gruppi e per lungo tempo. «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, nuova traduzione provvisoria, apparsa su NR, 346, 17; Cfr. SND, 4, 194 e WND, 1000), afferma il Daishonin. Benefici illimitati sono racchiusi in un singolo Nam-myoho-renge-kyo.
La fede esiste affinché i giovani possano vivere in modo da creare il maggior valore. Chi vive una giovinezza di questo tipo potrà godere una vita di suprema felicità. Il tempo che trascorrerete nella Divisione giovani donne ha la funzione di costruire le fondamenta di tutta la vostra felicità futura. Non fatevi eccessivamente coinvolgere dalle circostanze immediate perdendo così di vista il giusto percorso. La speranza è fonte di forza, quindi non scoraggiatevi mai. A questo serve la fede.
Vi prego di dare valore e avere una grande considerazione di voi stessi. Vivete con saggezza. Conducete una giovinezza di grande valore. Vorrei che tutti voi, giovani donne, diventaste felici. La fede e la Soka Gakkai esistono per questo. Il vero sentiero della felicità sia per se stessi sia per gli altri si trova nella Soka Gakkai, e la più grande delle felicità proviene dall’impegnarsi in questo percorso.
Attraverso la solidarietà e l’impegno di questa divisione, mi auguro che possiate costruire una rete di donne come mai si è vista prima, che si dedicano alla pace e alla felicità. Durante quest’anno dei “Giovani e dei grandi risultati” dobbiamo concentrarci nel crescere persone di valore. Costruiamo una nuova fortezza di individui di talento all’interno della quale ogni persona valga il doppio o il triplo in quanto a forza e capacità.
La preghiera è la fonte di tutte le nostre vittorie. Nichikan Shonin (1665-1726), noto per aver riportato allo spirito originale il Buddismo del Daishonin, nel suo Commentario su “Il vero Oggetto di culto” afferma chiaramente: «Se hai fede in questo Gohonzon e reciti Nam-myoho-renge-kyo anche per un breve periodo, nessuna preghiera rimarrà senza risposta, ogni colpa sarà espiata, ogni beneficio sarà elargito e ogni giustizia sarà provata». Anche Toda soleva dire: «Dovremmo pregare con forza al Gohonzon. È la singola persona che può fare la differenza, perché la sua fede può condurre tutti coloro che ha intorno alla felicità».
Insieme a mia moglie, sono deciso a pregare con fervore al Gohonzon affinché tutti i membri della Soka Gakkai godano di buona salute e longevità, sicurezza, felicità e vittoria per tutto l’anno.
Avanziamo mettendo la salute al primo posto. Possiamo mantenerla attraverso la fede, l’impegno e la saggezza. Anche se qualcuno di voi starà combattendo l’influenza, non lasciate che vi sconfigga. Nichiren Daishonin scrive: «Nam-myoho-renge-kyo è come il ruggito di un leone. Quale malattia può quindi essere un ostacolo?» (Risposta a Kyo’o, SND, 4, 149). Mi tengo informato su chi sta male, per mandare loro ogni giorno le mie più sentite preghiere.
Una rivoluzione senza fine
Toda ci diceva: «Pieni di fiducia e speranza, avanzate con gioia per la strada che avete scelto nella vita, così da entrare in un mondo nuovo, splendente di libertà, in armonia con la legge dell’universo» e anche: «Alziamoci insieme, convinti che la vera battaglia comincia ora e andiamo avanti con coraggio». Toda lottò veramente fino alla fine della sua vita, con incredibile energia, avanzando sempre.
In un’altra occasione, dichiarò: «Andrò sempre avanti e spero che anche voi lo farete! Sempre avanti!». In risposta a questo toccante appello, ho lottato per tutta la vita, sostenuto dallo spirito di andare “sempre avanti!”.
Il premier cinese Zhou Enlai (1898-1976) mantenne per tutta la vita lo spirito di una rivoluzione senza fine. Quando lo incontrai, soffriva già della malattia che lo portò alla morte. [Il presidente della SGI incontrò Zhou il 5 dicembre 1974. Il premier morì nel gennaio 1976, n.d.r.]. Ma, anche in quelle condizioni, Zhou Enlai traboccava di un tangibile senso di dedizione al benessere delle persone e della determinazione di portare la Cina sulla strada dello sviluppo. Il suo sguardo era penetrante. Esercitava il suo compito di leader con la massima vigilanza, considerando sempre ogni aspetto del paese. Era profondamente consapevole che se avesse allentato la sua attenzione anche solo un po’, il paese avrebbe subito iniziato a sprofondare. Incarnava lo spirito della rivoluzione continua.
Io sono andato avanti con lo stesso tipo di spirito. Come responsabili degni di questo nome, tutti voi dovete condividere questo atteggiamento: ne va della felicità dei vostri membri. Abbiamo sviluppato la Soka Gakkai in modo magnifico, facendone una nobile fortezza della gente. Non dobbiamo mai permettere che questa alleanza di persone di valore venga corrotta dal male. La sua costruzione implica una battaglia accanita; la distruzione può avvenire in un istante. Se il male prospera, il bene va in rovina. Finché ci saranno persone coraggiose pronte a combattere altruisticamente contro la corruzione, il bene sarà protetto. Ma se si perde quello spirito, prenderà campo immediatamente la distruzione. Vi prego di far tesoro di ciò.
Alle persone meschine e a quelle che pensano al proprio tornaconto non dovrebbe essere permesso di sfruttare la Gakkai o la fede dei suoi membri. Non mettete mai nessuno nella posizione di poter essere al di sopra di ogni forma di critica, anche quando tutti attorno si rendono conto che non si comportano bene. La Soka Gakkai è un regno di eguali, di persone unite dallo spirito di maestro e discepolo. Abbiate sempre il coraggio di denunciare apertamente e senza esitazione qualsiasi tipo di corruzione o malefatta. Non siate timidi o codardi. La codardia è una forma di disonestà, e la disonestà è male. Chi non denuncia un errore quando lo vede e non fa qualcosa per contrastarlo si rende colpevole della stessa colpa. Ciò non farà altro che cancellare la fortuna e i benefici accumulati fino ad allora.
«Se anche un buon prete vede qualcuno che offende la Legge e non lo considera, evitando di rimproverarlo, espellerlo o punirlo per la sua offesa, quel prete sta tradendo il Buddismo» (L’apertura degli occhi, SND, 1, 206). Nelle sue scritture il Daishonin cita spesso questo brano del Sutra del Nirvana.
Le persone veramente buone sono coloro che combattono il male. Il Buddismo impone una lotta costante contro le funzioni demoniache, causa di infelicità per le persone. È corretto e legittimo refutare con severità il male. Per fare ciò che è giusto, bisogna essere forti; se non lo si è, non si riesce a sostenere ciò che è giusto. La giustizia e il coraggio sono inseparabili.
Nella Soka Gakkai, il settore è la prima linea delle nostre attività per kosen-rufu. Ora più che mai, i responsabili devono concentrarsi sull’avanguardia rappresentata dal settore. Rinforzare questi nuclei è la chiave per consolidare le fondamenta di kosen-rufu e per fare questo c’è bisogno che i più alti responsabili prendano l’iniziativa. Quest’anno vorrei che fosse data la massima rilevanza alle riunioni di discussione a questo livello.
Un’altra questione importante riguarda la necessità di insegnare correttamente ai nuovi membri e ai giovani gli elementi fondamentali della fede, come, ad esempio, il significato di Gongyo e Daimoku. Mi auguro che tutti i nostri responsabili si impegnino per sostenere i responsabili di settore, creando, attraverso un confronto diretto, una nuova ondata di persone di valore pronte a emergere.