«La Soka Gakkai – ha detto Shoichi Hasegawa, presidente della SGI europea – è cresciuta al ritmo delle canzoni. In un discorso tenuto il 16 agosto, il presidente Ikeda ha invitato tutti a cantare insieme, sottolineando l’importanza di far “risuonare” la propria voce, sia nel canto sia nella recitazione del Daimoku. Ogni volta che siamo davanti al Gohonzon la vitalità e il suono della nostra voce sono fondamentali; infine, questa azione è una causa di longevità».
Negli ultimi decenni molte filosofie e dottrine politiche hanno conosciuto un sensibile declino e oggi sembra che il genere umano sia alla ricerca di un sistema di pensiero capace di migliorare la condizione generale. Anche se con la tecnologia negli ultimi anni la vita è divenuta più agevole, l’uomo continua a porsi domande fondamentali sul proprio destino. E benché oggi possiamo avere ogni tipo di informazione a portata di mano, esiste un aspetto che neanche il progresso tecnologico può darci: la saggezza per vivere una vita felice. Gli esseri umani continuano a interrogarsi sullo scopo della loro esistenza. La risposta del Sutra del Loto è chiara ed esplicita: è fondamentale attribuire un valore supremo all’essere umano. In fondo, sintetizzando, l’insegnamento buddista è questo: l’umanesimo buddista.
Nel dialogo col fisico russo Anatoli Logunov, Ikeda ribadisce che la religione deve esistere per il “bene” della gente, non “a spese” della gente. Ovviamente questo vale anche per la Soka Gakkai, dove l’unico scopo dei responsabili è aiutare i membri a divenire più felici.
Per far sì che questo principio si concretizzi dobbiamo iniziare un processo di rinnovamento che, attraverso le singole rivoluzioni umane, porti a una rinascita della società. E nel Sutra del Loto è contenuta la saggezza per realizzare questo. Viene definito il “re” degli insegnamenti perché unifica tutti gli insegnamenti frammentari, si può dire che sia le scritture non buddiste che quelle di altre scuole buddiste spiegano degli aspetti parziali della vita, mentre il Sutra del Loto spiega la vita nella sua interezza. Questa saggezza infinita universale che deriva dalla Legge mistica deve scaturire dalle nostre azioni e non deve rimanere una mera capacità intellettuale. «Il mio invito – ha concluso Hasegawa – è quello di far emergere sempre di più questa saggezza dalle nostre vite».
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