La promessa dei discepoli del maestro Ikeda

Oggi come non mai decido dentro di me di vivere a ritmo con l’universo, ricercando il mio maestro nel cuore per affrontare i momenti di difficoltà, credere nei miei sogni e far crescere una Soka Gakkai dei giovani vittoriosa. Ho sempre pensato di aver avuto molta fortuna a nascere in una famiglia buddista. Ma quasi subito ho capito che avere fortuna non significava essere fortunati. Per diventarlo, fortunato, mi sarei dovuto sforzare e imparare a sviluppare consapevolezza. Ricordarmi in ogni momento l’importanza di creare valore nella mia vita. Solo così mi sarei risvegliato sempre più alla missione di kosen-rufu. E ciò era stato reso possibile da una persona, dal mio maestro Daisaku Ikeda. Lui mi ha insegnato moltissimo, e mi ha aiutato a comprendere che portare avanti la lotta di kosen-rufu non è un’impresa separata o distinta dai nostri sforzi individuali per realizzare la rivoluzione umana e trasformare il nostro karma. Soprattutto adesso percepisco più profondamente questa nostra missione come suoi discepoli. Egli scrive:

«Il nome “Conte di Montecristo” è sinonimo di una persona dotata di coraggio, forza interiore, convinzione e perseveranza. Le persone che coltivano tali qualità rendono possibile kosen rufu. Ecco perché non dobbiamo mai indietreggiare di fronte alle difficoltà, per quanto scoraggianti siano, ma continuare ad andare avanti con tenacia e determinazione fino a raggiungere il nostro obiettivo. Ciò che si frappone tra noi e questa realizzazione è la nostra stessa convinzione limitante, ovvero il ripetere a noi stessi che abbiamo già fatto abbastanza, che non possiamo fare più di così o che abbiamo raggiunto il nostro limite. Ma il sole della vittoria risplenderà su di noi solo dopo che avremo dissipato queste nubi, facendo emergere la nostra forza interiore e proseguendo con risolutezza» (NRU 30, 396)

Come discepolo mi impegnerò a non arrendermi mai e a lottare in ogni situazione complessa. Determino di continuare a studiare La nuova rivoluzione umana con tutti i giovani per approfondire il legame maestro discepolo. Inoltre, prometto di fare tesoro delle parole di Ikeda e di contribuire a far crescere dei giovanissimi successori di valore e leader del futuro.
Prometto di diventare quel tipo di persona come un vero e proprio Conte di Montecristo!

Negli anni, le vere svolte nella mia vita sono partite proprio da ricercare il cuore del mio maestro Daisaku Ikeda. L’ho scelto come maestro di vita quando ho iniziato a leggere La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana. Grazie a questo ho inciso nel mio cuore la totale dedizione dei nostri maestri nel far prendere consapevolezza a tutte le persone del loro infinito potenziale con la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e le parole di Nichiren Daishonin, ho appreso la storia della Soka Gakkai, la storia dei membri sinceri che si sono impegnati con tutte le loro forze. Non lo dimenticherò mai. Fondamentalmente Sensei ha aperto i miei occhi su come vedevo la vita, ciò che era importante erano i miei desideri e gli altri non erano che un contorno necessario per confermare o meno il mio valore, essere brava per me significava essere più brava degli altri, se qualcuno era più bravo di me, significava che io non valevo niente.
Poi nel leggere il Diario giovanile di Sensei, un suo proposito mi fece spalancare gli occhi: «Ammirare sinceramente gli altri e prenderli come esempio» (pag. 185) e così la mia vita cambiò completamente prospettiva. Sensei mi ha accompagnato a ricercare il profondo e mostrato con la sua vita cosa significa dedicarsi a kosen-rufu e alle persone, e quanto la nostra preghiera cambi in modo radicale quando ci basiamo sul nostro voto di realizzare kosen-rufu. Studiare la sua lotta e la sua ferma convinzione è stata una presa di coscienza su ciò che io stessa potevo fare come sua discepola. Fare Daimoku sforzandomi di condividere il suo stesso voto è come sferrare un attacco potente alla mia oscurità; ogni volta è come se mi risvegliassi da un sonno fatto di dolore e rassegnazione e improvvisamente sentissi il cuore andare in una direzione che non avevo previsto, che ha speranza e coraggio. Sensei scrive:

«Una preghiera basata sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo è un’arma invincibile. Una preghiera forte che nasce da questo senso di unità spingerà anche i Budda e i bodhisattva delle dieci direzioni, gli dèi celesti e le divinità benevolenti, insomma l’intero universo, a intervenire per esaudirla, proteggendo con tutte le forze chi difende kosen-rufu. Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: “Ora, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam myoho renge kyo sono come il soffiare di un vento impetuoso”» (Maestro e discepolo, Esperia, pag. 152)

La mia promessa è tenere sempre Sensei nel cuore e non dimenticare mai la potenza infinita del nostro voto come discepoli, così come siamo. È vincere nell’amore e nella famiglia e lavorare sempre per far crescere successori, chiedendomi sempre cosa farebbe il mio amato maestro, costruendo una rete di giovani che guideranno la Soka Gakkai per l’eterno futuro e portando radicalmente il mondo verso l’eliminazione delle armi nucleari, della crisi climatica e dell’ingiustizia.
Voglio essere una giovane donna che ama se stessa e gli altri, vivendo una vita di cui Sensei sarà orgoglioso, ripagando il mio debito di gratitudine verso i miei genitori e il mio maestro, la più grande fortuna della mia vita.