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La profezia del Budda - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:37

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La profezia del Budda

«Siete le persone più nobili e degne di rispetto. Senza di voi come si sarebbe potuta avverare la predizione del Daishonin?», afferma Ikeda in questa quinta puntata. Come Nichiren ha realizzato la profezia di Shakyamuni, il nostro compito è realizzare quella dello stesso Daishonin, attraverso la diffusione del Buddismo

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«Siete le persone più nobili e degne di rispetto. Senza di voi come si sarebbe potuta avverare la predizione del Daishonin?», afferma Ikeda in questa quinta puntata. Come Nichiren ha realizzato la profezia di Shakyamuni, il nostro compito è realizzare quella dello stesso Daishonin, attraverso la diffusione del Buddismo

«Alla luce della profezia del Budda, “l’ultimo periodo di cinquecento anni” è già cominciato. Io dico che certamente il Buddismo sorgerà e scorrerà da est, dalla terra del Giappone»
(Sulla profezia del Budda, RSND, 1, 356)

A febbraio ricorre sia il compleanno di Nichiren Daishonin (16 febbraio) sia quello del mio mae­stro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda (11 febbraio). Pertanto, per me e mia moglie, questo mese è dedicato a ripagare il nostro debito di gratitudine come discepoli [questo saggio è datato 5 febbraio 2009, n.d.r.].
Al tempo della campagna di febbraio, nel 1952, esortai così i membri del capitolo Kamata di Tokyo, nel quartiere di Ota: «Celebriamo il mese della nascita di Toda con una brillante vittoria!». In questo modo, iniziando da Ota, la mia città, ampliai la rete dei discepoli impegnati a realizzare gli scopi del maestro. La forza motrice della “campagna di febbraio” fu lo spirito di gratitudine, e il record da primato delle duecentouno nuove famiglie che iniziarono a praticare il Buddismo del Daishonin in quel solo mese fu l’effetto della gratitudine dei discepoli.
La mia nomina a terzo presidente della Soka Gakkai avvenne nel maggio 1960 e nel febbraio 1961 visitai l’India, il luogo di nascita del Buddismo. Fu un viaggio inteso a ripagare il mio debito di gratitudine verso Toda, che desiderava realizzare kosen-rufu in Asia e «inviare la luce del sole» del Buddismo di Nichiren Daishonin alle persone che vivevano là. Portavo una foto del mio mae­stro nel taschino della giacca. Come discepolo che personificava perfettamente lo spirito e la promessa solenne di Toda, mi proponevo di realizzare la predizione del Daishonin della trasmissione del Buddismo verso ovest.
Chi è colui che convaliderà e concretizzerà la profezia del Budda nel mondo reale? Questa domanda fondamentale è il punto centrale dello scritto Sulla profezia del Budda, redatto dal Daishonin in forma di domanda e risposta. All’inizio del brano, Nichiren cita un passo del Sutra del Loto: «Dopo la mia estinzione, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa e non permettere mai che [la sua diffusione] sia interrotta» (RSND, 1, 352; SDL, 385).
Questa è la profezia di Shakyamuni che riguarda l’estesa propagazione del Buddismo nell’Ultimo giorno della Legge. Fu il Daishonin a fare di queste parole una realtà.
Il Buddismo di Shakyamuni nacque in India, diffondendosi prima in Asia centrale, poi in Cina e nella penisola coreana, e infine in Giappone. In altre parole, si propagò da ovest a est. Questa è la storia della trasmissione del Buddismo verso oriente.
In Giappone, il Buddismo al tempo del Daishonin – nel periodo designato come Ultimo giorno – si era ridotto a una vuota formalità perdendo il potere di aiutare le persone a superare le sofferenze e ottenere la felicità. Non importa quanti scritti buddisti continuassero a essere introdotti in Giappone, quante cerimonie solenni si svolgessero o quanti imponenti templi buddisti venissero costruiti, ciò che mancava era un vero maestro e dei discepoli pieni di compassione e desiderio di giustizia che aspirassero ad aiutare la gente.
Infatti, nell’epoca Kamakura (dal 1185 al 1333), durante la quale visse il Daishonin, si propagò in tutto il paese la scuola buddista della Pura terra con la sua pratica della recitazione del Nembutsu, o nome del Budda Amida, che aveva lo scopo di far rinascere i credenti in un paradiso ultraterreno. Poiché tale insegnamento enfatizzava la vita dopo la morte, la gente divenne pessimista e scoraggiata riguardo al presente.

Il luminoso Buddismo del sole

Poi il sole del Buddismo di Nichiren emerse dall’oscurità in cui era avvolto il Giappone, illuminando con la sua brillante luce le persone dell’Ultimo giorno della Legge, un’epoca che durerà in eterno.
Lottando instancabilmente contro i tre ostacoli e i quattro demoni (vedi DB, 891) e contro i tre potenti nemici (vedi DB, 894), e diffondendo la Legge mistica nel mezzo di grandi persecuzioni, il Daishonin realizzò la profezia di Shakyamuni. In Sulla profezia del Budda la sua convinzione risuona come il ruggito di un leone e afferma coraggiosamente: «In tutto il Giappone, chi, oltre a Nichiren, può essere chiamato il devoto del Sutra del Loto? Denunciando Nichiren, renderesti false le profezie del Budda. Non sei forse un uomo estremamente malvagio?» (Ibidem, 355).
Chi sta lottando per proteggere e affermare la verità del Buddismo? Il Daishonin non fa questa coraggiosa dichiarazione per accrescere il suo prestigio personale, ma perché attribuisce grande valore alle auree parole del Budda e perché sta praticando correttamente il suo insegnamento. La sua convinzione genera la forza per trionfare su qualunque persecuzione o attacco.
Coloro che proseguono il sentiero di maestro e discepolo con impegno costante sono forti. Ciò che conta è ardere di passione per ciò che è giusto, recitare Daimoku con tutto il cuore e lottare strenuamente. Facendo così non esiste barriera che non possiamo infrangere, nessuna lotta che non possiamo vincere.
In Sulla profezia del Budda, il Daishonin dice chiaramente di essere colui che sta realizzando la profezia di Shakyamuni. L’interlocutore riconosce questo fatto, e domanda al Daishonin quale sia la sua personale predizione: «Ho capito che la profezia del Budda si riferisce a te; e ora tu che cosa predici?» (RSND, 1, 356). In risposta, il Daishonin ribadisce: «Alla luce della profezia del Budda, “l’ultimo periodo di cinquecento anni” è già cominciato. Io dico che certamente il Buddismo sorgerà e scorrerà da est, dalla terra del Giappone» (Ibidem).
«L’ultimo periodo di cinquecento anni» che è già cominciato si riferisce alla corrotta e malvagia epoca dell’Ultimo giorno della Legge, un periodo di conflitti e contrasti. Il Daishonin predice che la grande e pura Legge in grado di condurre tutte le persone all’Illuminazione in questo periodo corrotto e turbolento si diffonderà a partire dal Giappone.

La lotta comune di maestro e discepolo

E allora, chi ha realizzato la profezia del Daishonin secondo cui il suo insegnamento si sarebbe diffuso in tutto il mondo? I membri della Soka Gakkai e della Soka Gakkai Internazionale. Grazie all’impegno dei maestri e dei discepoli – il primo presidente Tsunesaburo Makiguchi, il secondo presidente Josei Toda, e io, il terzo presidente, lavorando in armonia con tutti voi, preziosi membri – il Buddismo di Nichiren Daishonin si è diffuso in centonovantadue paesi.
Tutto inizia sempre da un singolo individuo. Quando appare un maestro che sostiene realmente il corretto insegnamento, un discepolo si alzerà sicuramente per seguire la sua guida. In questo modo, un’ondata di «due, tre, cento» individui si ergerà e creerà una nuova era. L’eredità della Legge mistica fluisce e si propaga solo attraverso la trasmissione della fede da maestro a discepolo.
Poiché la Soka Gakkai segue fedelmente il sentiero di maestro e discepolo, noi che ne facciamo parte siamo stati in grado di rea­lizzare la profezia del Daishonin su vasta scala e di costruire una comunità di credenti che non ha precedenti nella storia del Buddismo. Tutti voi, membri della SGI impegnati nel dialogo e nell’incoraggiare sinceramente gli altri mentre lavorate duramente per kosen-rufu, siete le persone più nobili e degne di rispetto. Senza di voi, come si sarebbe potuta avverare la predizione del Daishonin? Siate certi che state accumulando benefici e un’eterna e incalcolabile buona fortuna.
Per questo motivo, chiunque attacchi o perseguiti praticanti devoti come voi, coraggiosi protagonisti di kosen-rufu, è un individuo che il Daishonin definisce “cattivo”, che sicuramente raccoglierà gli effetti karmici negativi causati dalle sue azioni. Questa è la sua chiara affermazione. Senza dubbio ognuno di voi ha sperimentato il funzionamento di questa severa Legge di causa ed effetto.

“Il Budda Soka Gakkai”

Al giorno d’oggi molti eminenti studiosi di tutto il mondo stanno osservando attentamente lo sviluppo della SGI. Clark Strand, giornalista e scrittore americano specializzato in materia religiosa, ha rilevato che non nascono molto spesso nuovi modelli religiosi, forse ogni cinquecento o mille anni, e che, quando questo avviene, essi tendono a diffondersi molto rapidamente grazie agli incontri tra persone. Strand, che ha una profonda e acuta comprensione della natura del nostro movimento, ha indicato nella SGI un esempio di tale nuovo modello.
Una volta, in una discussione sulla profonda missione della Soka Gakkai, Toda fece riferimento al capitolo “Il Bodhisattva Mai Sprezzante” del Sutra del Loto. Nel sutra, egli evidenziò, ventimila milioni di Budda rispondenti al nome di Budda Re Suono Mae­stoso istruirono e salvarono gli esseri senzienti per molti lunghi eoni (vedi SDL, 354). Questo Budda Re Suono Maestoso potrebbe essere il nome di un importante Budda, o potrebbe anche essere considerato la definizione di un gruppo o di un sodalizio di Budda. Allo stesso modo – disse Toda – nei sutra del futuro il nome della Soka Gakkai sarà ricordato con reverenza come il “Budda Soka Gakkai”, e tutti onoreranno in eterno questo Budda per aver realizzato la predizione del Daishonin della propagazione del suo insegnamento nel mondo intero.

Diffondere il messaggio del Sutra del Loto

Tutti voi, che lottate con orgoglio e impegno per kosen-rufu insieme ai vostri compagni di fede in tutto il mondo, state accumulando incredibili benefici e buona fortuna, e state adornando la vostra vita di un grande splendore. Le nostre preghiere come membri della SGI non sono esclusivamente per noi stessi, ma sono direttamente collegate al desiderio e al mandato del Budda di realizzare kosen-rufu a livello mondiale.
Per questo motivo brilliamo della saggezza del Budda e le nostre esistenze traboccano di vitalità e forza. E sempre per questo motivo le divinità celesti e tutti i Budda e bodhisattva attraverso il tempo e lo spazio sicuramente ci proteggono.
Il mio amico Lokesh Chandra, direttore dell’Accademia internazionale di cultura indiana, insigne studioso del Sutra del Loto, la scorsa primavera ha tenuto una conferenza per membri della Soka Gakkai qui in Giappone. Rispondendo alla domanda posta da una giovane donna, le augurò di riconoscere quanto fosse stata fortunata a incontrare la Soka Gakkai e il suo meraviglioso principio di maestro e discepolo. Chandra ha frequentemente affermato che il messaggio del Sutra del Loto è stato esteso alle persone di tutto il globo grazie agli sforzi dei maestri e discepoli Soka. E quel messaggio esiste perché tutti possano assaporare la gioia dell’esistenza umana, coltivare la spiritualità e condividere gli alti e bassi della vita con gli altri, come membri della famiglia umana.
La Soka Gakkai è davvero un’organizzazione di livello mondiale, che ha ereditato la compassione e la saggezza del Budda dell’Ultimo giorno illuminatosi alla grandiosa ed eterna Legge mistica, e che ha coraggiosamente fatto della sua profezia – la realizzazione di kosen-rufu a livello mondiale – una realtà. È una rete meravigliosa permeata delle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza, i cui membri traboccano della gioia dell’unità mentre si sostengono l’un l’altro nel superare le sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte. Tutti voi siete i fieri protagonisti di questo straor­dinario movimento. Quando voi vi risveglierete realmente alla missione infinitamente profonda che possedete, dalle vostre vite emergeranno riserve ancora sconosciute di forza e capacità.
Ho recitato con serietà per mantenere le promesse che avevo fatto a Toda. Con il sincero desiderio che emergessero in tutto il mondo Bodhisattva della Terra mi sono impegnato instancabilmente, ho viaggiato in lungo e in largo e ho recitato Daimoku intensamente come a permeare tutto l’ambiente di Nam-myoho-renge-kyo. Ho creato legami con una persona dopo l’altra e, dimostrando loro lo stesso rispetto che avrei dimostrato a un Budda, ho continuato a incoraggiarle.

Una solida base per il futuro più lontano

Oggi tanti Bodhisattva della Terra stanno emergendo in ogni luogo.
Quarantotto anni fa, al tempo della mia prima visita, in India non c’era neanche un membro della Soka Gakkai; oggi ce ne sono circa trentottomila. La diffusione di kosen-rufu mondiale su larga scala è iniziata.
L’anno scorso si sono aggiunti due paesi alla lista delle nazioni e dei territori in cui praticano membri della SGI, arrivando così a un totale di centonovantadue. Sono le Isole Salomone nell’oceano Pacifico e il Montenegro.
In entrambi i paesi – che hanno superato la tragedia della guerra e hanno dato inizio a una nuova era – stanno emergendo nuovi lea­der di kosen-rufu e comincia a risuonare la vigorosa recitazione del Daimoku per la pace e la felicità tra gli esseri umani che porterà alla trasformazione positiva del nostro pianeta.
Nel corso del ventunesimo secolo la nostra organizzazione continuerà a crescere magnificamente. Nei vent’anni che separano l’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai (2010) dal suo centenario (nel 2030), i nostri sforzi per promuovere la cultura e l’educazione attraverso il movimento di kosen-rufu arriveranno sicuramente a una rigogliosa e splendida fioritura.
Le nostre lotte sono ora volte a costruire una base forte e solida per il futuro. Il Daishonin definiva il Giappone un paese in cui prevalgono le visioni distorte e il disprezzo per la Legge. Se noi della Soka Gakkai riusciamo a conseguire grandi vittorie qui in Giappone, ciò ispirerà i membri di tutto il mondo colmandoli di energia ed entusiasmo, e li spronerà a rea­lizzare con gioia vittorie ancora più grandi nei loro paesi.
Le grandi conquiste vengono conseguite nel mezzo delle avversità: questa è la lezione della storia. Il Daishonin afferma in Sulla profezia del Budda: «Da allora [da quando ho iniziato a propagare il mio insegnamento] ho sopportato persecuzioni giorno dopo giorno e mese dopo mese. Negli ultimi due o tre anni [dalla persecuzione di Tatsunokuchi], fra le altre cose, sono stato quasi messo a morte. Le probabilità che io sopravviva a quest’anno o addirittura a questo mese sono una su diecimila» (RSND, 1, 357).
Quando il Daishonin scrisse questa lettera, nel 1273, era in esilio sull’isola di Sado dove – egli stesso affermava – le sue possibilità di sopravvivere erano una su diecimila. Ma perfino nelle più drammatiche circostanze aveva chiara in mente la diffusione mondiale del Buddismo nel lontano futuro. Ciò dimostra davvero il suo stato vitale libero e sereno.
In questo momento molti nostri compagni di fede stanno affrontando situazioni molto difficili, ma è nel mezzo di grandi avversità che possiamo ottenere delle realizzazioni nobili e brillanti. Questa è l’essenza della nostra pratica: considerare le avversità e i problemi come pace e benessere, così come insegna il Daishonin (cfr. BS, 116, 58).

Una rappresentazione scenica di eterna vittoria

Sempre Sulla profezia del Budda il Daishonin scrive: «Se qualcuno dubita di quello che dico, faccia domande ai miei discepoli per sapere i particolari (RSND, 1, 357). È compito dei discepoli diffondere gli insegnamenti del maestro. Kosen-rufu vive soltanto nel portare avanti il voto fatto al loro maestro nel futuro.
Fu proprio durante il periodo in cui gli affari di Toda versavano nella crisi più profonda che lui e io progettammo di fondare un giornale della Soka Gakkai, di costruire Centri culturali e altri centri rivolti alla società, di fondare le scuole Soka, e perfino un’università Soka. Come devoto discepolo di Toda ho realizzato ognuno di questi sogni. Inoltre, ho fatto conoscere la grandezza di Makiguchi e di Toda in tutto il mondo. Un vero discepolo aspira a dimostrare a tutti la correttezza degli insegnamenti del proprio maestro, è pronto ad affrontare difficoltà incredibili per garantire che il messaggio del maestro duri in eterno. In uno dei nostri dialoghi il famoso studioso indiano N. Radhakrishnan citò le seguenti parole del Mahatma Gandhi (1869-1948): «So che una volta che me ne sarò andato Jawaharlal parlerà la mia lingua». Effettivamente, dopo la morte di Gandhi, il suo discepolo Jawaharlal Nehru (1889-1964), primo ministro indiano, portò avanti il suo lavoro e guidò l’India, che aveva appena conquistato l’indipendenza, verso la prosperità.
Per quanto riguarda la relazione tra maestro e discepolo, Radhakrishnan disse: «Un maestro continua a vivere nelle azioni dei propri discepoli», e ancora: «Maestro e discepolo diventano un’unica cosa quando vivono in modo creativo, proiettandosi verso l’eternità».
Noi della SGI, uniti dai legami di maestro e discepolo, continuiamo a realizzare la profezia del Budda, diffondendo il suo messaggio in tutto il mondo e trasmettendolo alle generazioni future. Tutti insieme rappresentiamo un grande fiume di meravigliosi Bodhisattva della Terra – un grande fiume che scorre energicamente verso l’infinito futuro, come l’eterno Gange.
Lo storico francese Jules Michelet (1798-1874) affermò che la storia è un’eterna rappresentazione scenica che nasce dalla lotta incessante degli esseri umani. La profezia che noi stiamo realizzando come mae­stri e discepoli Soka ha iniziato a brillare di splendore duraturo. È l’alba della vittoria della gente nella storia dell’umanità.

La missione di kosen-rufu mondiale,
la diffusione della grande Legge,
con il nostro movimento Soka
che realizza il mandato del Budda,
risplenderà in eterno.

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