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La pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:28

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La pace

In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

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In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

«Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità. La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità»
D. Ikeda, La nuova rivoluzione umana, vol. 1, pag. 1

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Cosa si legge nel Gosho:

«Non c’è dubbio che tutti, dal re all’uomo del popolo, si rallegrino della stabilità del paese e della pace nel mondo e le desiderino ardentemente».

da Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, RSND, 1, 24

Daisaku Ikeda commenta:
dalla serie Vivere il Gosho

La pace è il desiderio di tutte le persone; è il sogno che l’umanità accarezza da tanto tempo. I nostri dialoghi per creare un mondo pacifico iniziano con il creare un contatto con gli altri, da essere umano a essere umano, animati da un comune desiderio di pace. Facendo così possiamo trascendere ogni differenza e diffondere una comprensione reciproca e un sentimento di solidarietà umana. La pace è il cuore della SGI. Il fondatore della Soka Gakkai, il presidente Tsunesaburo Makiguchi, dedicò la vita alla causa della pace. Continuiamo a parlare con gli altri della filosofia del Buddismo di Nichiren, che afferma il valore supremo della vita, e costruiamo una rete di pace ancor più vasta.

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Pace, fondamento della felicità
D. Ikeda, NR, 530, 9

Non è lontana la pace.
È imparare ad avere cura,
a valorizzare ogni persona.
È donare gioia
a nostra madre,
non sofferenza.
È creare relazioni con chi è diverso da noi.
È la saggezza di riconciliarsi dopo una lite.

È proteggere
il nostro meraviglioso ambiente naturale.
Alimentare
una cultura ricca.
Rifiutare di costruire
la nostra felicità
sulla sofferenza degli altri.
È condividere gioia e dolore.
Questa è la pace.

Chi offre felicità
ai propri amici
è esperto nell’arte della gioia.
Chi porta felicità nella comunità in cui vive
è messaggero di pace.
[…] Pace. Pace.
È questo il fondamento
della felicità umana,
la gioia della vera vittoria.

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Il significato di kosen-rufu
cfr. Materiale di studio – esame di primo livello, IBISG, pag. 39

Il termine kosen-rufu esprime un concetto di fondamentale importanza per la Soka Gakkai. Viene spesso usato come sinonimo di “pace nel mondo”, intesa però in un senso più vasto della semplice “assenza di guerre”. Si potrebbe definire come pace omnicomprensiva, ottenuta attraverso un radicale cambiamento nella mente e nel cuore delle persone grazie alla diffusa adozione di valori umanistici quali l’assoluto rispetto per la dignità della vita.
I quattro ideogrammi che compongono l’espressione significano: ko “ampiamente”, sen “dichiarare”, ru “corrente dell’acqua” e fu “tessuto”, costituito dalla trama e dall’ordito. Kosen indica quindi l’azione di far conoscere ampiamente la Legge, mentre rufu indica la propagazione come flusso incessante che scorre nella vita quotidiana delle persone e nelle relazioni sociali.
Poiché, secondo la visione buddista, la Legge mistica è la Legge della vita che permette alle persone di diventare felici consentendo loro di manifestare il più grande potenziale (o Buddità), ed è quindi il motore del progresso degli esseri umani e della società, agire per realizzare kosen-rufu significa lavorare per costruire una società pacifica, e naturalmente non indica la conversione di tutti gli abitanti della terra al Buddismo del Daishonin.
Poiché le vite di tutte le persone sono collegate nel profondo, un cambiamento radicale di un individuo avrà un effetto positivo su tutti coloro con cui entra in contatto, soprattutto con quelli con cui condivide un forte legame. Ikeda scrive: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità. Ciò che conta è che lo spirito della grande filosofia di pace che il Sutra del Loto espone quando spiega che tutte le persone sono Budda sia pienamente applicato alla società nel suo complesso. […] Significa far sì che il fondamento e la forza propulsiva della società siano i concetti di dignità umana e santità della vita».
In tal senso, kosen-rufu si realizza a partire dal cambiamento di ogni singola persona, una trasformazione che avviene attraverso il continuo sforzo di avvicinare la propria intenzione, il proprio comportamento e le proprie azioni a quelle del Budda. Questa è la via della “rivoluzione umana”, come la definì Josei Toda, attraverso la quale possiamo costruire pace e felicità durature. Infine, è importante comprendere che kosen-rufu non rappresenta un obiettivo finale o un capolinea. […] Piuttosto, si può pensare a kosen-rufu come alla costruzione di un mondo in cui un profondo e diffuso rispetto per la vita sia la base su cui vengono affrontati e risolti in modo pacifico e creativo i conflitti stessi. Inoltre, non è qualcosa da attendere passivamente, è qualcosa che possiamo cominciare a realizzare proprio ora, nelle nostre comunità, attraverso l’esempio della nostra rivoluzione umana e l’azione di shakubuku basata sulla compassione verso le altre persone.
[…] Oggi i membri della Soka Gakkai stanno realizzando kosen-rufu perché praticano e diffondono Nam-myoho-renge-kyo e il Gohonzon condividendo l’intenzione del Daishonin di rendere felici tutte le persone.

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Il sogno dell’umanità
D. Ikeda, Il Gosho e la missione di kosen-rufu, vol. 2, esperia, pag. 5

Nichiren Daishonin scrive: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto» (RSND, 1, 891). Credo che questa “grande aspirazione” non sia altro che il grande desiderio di ogni persona e di tutta la gioventù: la pace nel mondo. È il desiderio che tutta l’umanità sia felice al di là dei confini nazionali. Che senso ha una vita di isolamento e futili piaceri? Una vita simile porta solo al rimpianto. Perciò risvegliate dentro di voi una grande aspirazione, nutrite immense speranze e nobili ideali! Il Daishonin dice che «formulare un grande voto» si riferisce alla propagazione del Sutra del Loto». L’unico modo per realizzare pace e felicità per tutte le persone e per costruire la solidarietà globale è attraverso l’umanesimo e la diffusione dei princìpi e degli ideali contenuti nel corretto insegnamento buddista.

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Elevare lo stato vitale
di prossima pubblicazione su Buddismo e Società

L’unico modo di dimostrare la grandezza e la validità degli insegnamenti del Daishonin è la trasformazione interiore di coloro che li abbracciano.
Toda diceva: «Uno degli assunti fondamentali del Buddismo è di non far soffrire nessuno e di aiutare tutte le persone a liberarsi dalla sofferenza. Un altro è di portare gioia a tutte le persone: questo è il cuore della compassione del Budda». Quando si dimenticano questi obiettivi essenziali il Buddismo non ha più senso. Diceva anche: «La missione della Soka Gakkai è di elevare tutte le persone allo stato vitale di Buddità, in altre parole di elevare al massimo lo stato vitale di tutta l’umanità. Come possiamo realizzarlo? È una domanda difficile, ma se non riusciamo a trovare la risposta non ci sarà speranza di una vera felicità sul nostro pianeta. Se tutta l’umanità potesse elevarsi allo stato vitale di Buddità, riuscendo a rivelare il meglio del proprio carattere, guerra e carestia scomparirebbero, le epidemie e la povertà sarebbero sradicate» (SDL, 10, 234). […] Finché lo stato vitale delle persone continua a essere dominato dai bassi istinti animaleschi dei sei sentieri, qualsiasi politica o progetto finirà per condurci nella direzione sbagliata.
Il desiderio del mio maestro era di sradicare l’infelicità e la sofferenza dal mondo: il modo per farlo secondo lui è aiutare tutte le persone a diventare Budda e rivelare la propria umanità.

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