Ho diciotto anni e i miei genitori praticano il Buddismo da quando ero bambina.
Fin da piccola suono il violoncello. Nel 2016 ho realizzato un mio sogno: partecipare a un prestigioso concorso musicale internazionale che si tiene in Croazia. Nonostante una forte tendinite mi avesse ostacolata, mi sono impegnata moltissimo sia nello studio dello strumento che nelle attività buddiste. Vinsi il primo premio!
Grazie a questo concorso ho potuto parlare del Buddismo e recitare Nam-myoho-renge-kyo insieme alla pianista che mi accompagnava, che tutt’oggi è la mia migliore amica.
In quell’occasione un giurato del concorso mi propose di provare ad entrare alla Yehudi Menuhin School di Londra, una prestigiosa accademia per talenti musicali provenienti da tutto il mondo, fondata dall’omonimo violinista che negli anni ’60 determinò di dare l’occasione ai giovani musicisti più dotati di sviluppare il loro potenziale musicale al meglio, conciliando musica e studio scolastico.
Scoprii che Yehudi Menuhin incontrò il maestro Ikeda nel 1992 e che in quella occasione gli disse: «La musica ha il potere di armonizzare la vita del musicista che sta suonando, con quella di coloro che lo stanno ascoltando».
E Sensei rispose: «Capisco cosa intende. È nella natura del Buddismo unire insieme le persone. Lei dice inoltre che la musica crea ordine dal caos. Sono d’accordo. Sono sicuro che un nuovo ordine pacifico possa essere prodotto dalla meravigliosa solidarietà tra persone comuni che amano la musica» (daisakuikeda.org). Decisi quindi di partecipare alla selezione: ho superato tutte le prove e sono stata ammessa!
Era il 2017. Quell’anno, con grande gioia, sono diventata membro della grande famiglia della Soka Gakkai. Poco dopo mi sono trasferita a Londra e ho iniziato la scuola, cominciando ad affrontare lezioni ed esami in inglese.
Adesso sono al quarto anno e ogni anno sono riuscita a rinnovare la mia borsa di studio.
Nell’ultimo periodo ho imparato a gestire una difficile relazione con un mio maestro di violoncello e a rispettare me stessa in quanto musicista.
Inoltre ho vinto sull’ansia da prestazione che mi stava impedendo di vivere pienamente le mie esibizioni sul palcoscenico.
A febbraio è scoppiata la pandemia di Coronavirus, e Bergamo, dove vive la mia famiglia, era in quel momento la città con più casi in Europa.
Per me era impossibile tornare a casa ma fortunatamente, con la chiusura del college, ho potuto trasferirmi da mia zia che vive a Londra. In quei mesi abbiamo recitato Daimoku insieme e partecipato alle attività online della Gakkai. In particolare mi sono esibita all’apertura di un meeting nazionale per quasi 3.000 persone.
Ora con un nuovo insegnante di violoncello sto preparando l’audizione per entrare al Conservatorio Superiore di Parigi.
Il mio sogno è diventare un’artista conosciuta non solo per la capacità di trasmettere emozioni ma anche per creare un’atmosfera di speranza nelle sale da concerto. Desidero contribuire all’educazione di bambini e studenti al meraviglioso mondo della musica.
Il mio voto per kosen-rufu verso il 2030 è trasmettere la Legge mistica a più persone possibili, incoraggiarle attraverso le mie esperienze personali e impegnarmi sempre di più nella mia pratica quotidiana.
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