«Per valutare le dottrine buddiste, io Nichiren, credo che i metodi migliori siano la ragione e la prova documentaria. Ma ancora migliore di queste è la prova concreta»
dal Gosho I tre maestri del Tripitaka pregano per la pioggia
“La mia prova concreta” è la campagna lanciata dalla Divisione giovani europea nell’intento di creare un movimento di rivoluzione umana gioioso e dinamico, che diffonderà speranza e coraggio in Europa. Questo movimento rappresenta l’occasione per ognuno, sia giovane che adulto, di esprimere gratitudine al maestro sperimentando in prima persona i benefici e il potere del Gohonzon, realizzando magnifici risultati in ogni aspetto della vita.
Nel messaggio inviato alla prima riunione di centro del 2013, il presidente Ikeda scrive: «La rivoluzione umana non è una cosa difficile o complessa. Significa recitare intensamente e fare del nostro meglio per superare ogni sfida che ci si presenta. Significa affrontare ogni difficoltà con una fede coraggiosa e sforzarsi tenacemente per trasformare il veleno in medicina» (vedi pag. 7).
Pregare intensamente con la promessa di realizzare kosen-rufu e impegnarsi a migliorare ogni giorno superando con coraggio i propri limiti, oggi più di ieri e domani più di oggi: questo è il cammino della rivoluzione umana. Quali sono dunque i punti da tenere a mente per realizzare la “mia” prova concreta?
Prima di tutto, la preghiera. Una preghiera pervasa dal voto di realizzare kosen-rufu e animata dalla ferma determinazione di sfidarsi per ispirare gli altri attraverso il cambiamento. Quando si tratta di trasmettere un incoraggiamento, nulla vale come la prova concreta.
Il secondo fattore è l’azione. Una determinazione sincera e una preghiera profonda si manifestano immancabilmente nell’azione. Josei Toda era solito dire: «Potete parlare a vostro piacimento di sincerità e integrità, ma se le vostre azioni non riflettono le vostre parole, è tutto inutile».
L’azione più efficace che possiamo compiere per trasformare la società in quest’epoca, è impegnarci affinché le persone possano risvegliarsi al proprio potenziale illuminato creando un legame con il Buddismo.
Il terzo ingrediente fondamentale è la relazione con il maestro. Questa relazione è la linfa vitale della fede, è la chiave che fa scaturire il coraggio di affrontare i propri limiti e realizzare tutti i sogni.
Come scrive il presidente Ikeda: «Le nostre attività della SGI, che incarnano la pratica buddista nei suoi aspetti più basilari e concreti, costituiscono la strada più sicura e più nobile verso la rivoluzione umana».