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La mia missione è vincere - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:09

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La mia missione è vincere

Matilde Yoshimi Piaggio, Genova

Al Corso nazionale di Tivoli Matilde ha raccontato come gli incoraggiamenti del maestro Ikeda l’hanno portata a scoprire la sua missione come insegnante di scuola primaria e a sostenere il Gruppo futuro della sua regione che ha realizzato un’importante crescita

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Nella mia famiglia c’era già il Gohonzon prima che nascessi, e io ho deciso di diventare membro della Soka Gakkai a sedici anni, nel 2014.
Nel 2016, l’anno del mio diploma di maturità, mio papà è morto improvvisamente. Per me, mia mamma e mia sorella minore è stato uno shock tremendo. Il periodo più duro della mia vita, passavo le giornate a piangere e a disperarmi.
Mi era sempre piaciuto studiare, ma da quel momento non ci sono più riuscita, ero così sofferente che facevo cinque minuti di Daimoku e studiavo cinque minuti, e alla fine di una giornata, quando non mi addormentavo sul libro, ero riuscita a imparare al massimo una riga. Sono riuscita nonostante tutto a diplomarmi con un bel voto. Dopo il diploma mi sono iscritta alla Facoltà di psicologia ma avevo molte difficoltà a concentrarmi e prendevo sempre voti bassi.

Nichiren Daishonin nel Gosho L’eroe del mondo scrive:

«La Legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta, mentre la legge del re si basa su ricompensa o punizione» (RSND 1, 741)

E Sensei commenta così questo passo:

«Ricompense e punizioni sono relative per natura. Per esempio, si può prendere un voto basso o alto a un esame, o ricevere riconoscimenti di vario genere e grado. Ma la vittoria e la sconfitta sono assolute: si vince o si perde, non c’è una soluzione intermedia. Il Budda è la guida che trionfa nella lotta contro le funzioni demoniache» (Cos’è la rivoluzione umana, pag. 49)

Ispirata da queste parole ho deciso di festeggiare con gioia ogni esame che passavo, spesso con un diciotto, come se fosse stato un trenta e lode. Avanzando in questo modo, sono riuscita a laurearmi perfettamente in tempo, senza andare fuori corso.
Nel corso degli anni, ho incontrato moltissime persone che stavano affrontando un lutto importante. Facendo Daimoku ho iniziato a vedere la mia vita da un’altra prospettiva, ho smesso di sentirmi una persona sfortunata e ho percepito che sostenere me stessa e queste persone era ed è la mia missione!

C’è una parte de La saggezza del Sutra del Loto che rileggo spesso:

«Le persone che non hanno sperimentato lotte difficili e sofferenze non possono capire il cuore degli altri. Solamente chi ha gustato l’amarezza della vita può aiutare gli altri. Considerare semplicemente le nostre sofferenze come karma significa guardare indietro. Il nostro atteggiamento dovrebbe essere piuttosto “Queste sono le sofferenze che ho scelto per realizzare la mia missione. Ho giurato di superare questi problemi attraverso la fede”. Quando comprendiamo il significato dell’espressione “creare deliberatamente il karma appropriato”, la nostra percezione della vita cambia: ciò che avevamo precedentemente considerato come destino, cominciamo a vederlo come missione e, senza alcun dubbio, riusciremo a superare il destino che noi stessi abbiamo scelto» (La saggezza del Sutra del Loto, 1, 421)

Nonostante le circostanze, con mia mamma e mia sorella abbiamo determinato insieme davanti al Gohonzon che avremmo vinto e non ci saremmo lasciate mai sconfiggere. Da quel momento in poi mi sono impegnata ancora di più nelle attività con il Gruppo futuro e poi con i giovani, facendo shakubuku a tutte le mie amiche e incoraggiando quante più giovani donne possibile. Oggi diverse mie amiche praticano regolarmente e due di loro si sono unite alla Soka Gakkai ricevendo il Gohonzon.
Da quattro anni lavoro come insegnante di scuola primaria, ciò che avevo sempre sognato di fare fin da bambina, e convivo con il mio fidanzato che stimo e amo moltissimo. Tutti i giorni determino di crescere insieme a lui e ci sosteniamo reciprocamente nelle nostre sfide individuali.
Il mio iniziale problema con lo studio si è ribaltato completamente, e sono laureanda alla Magistrale di Lettere dove sto continuando i miei studi per poter entrare in modo continuativo nel mondo della scuola. Questa volta ho una media altissima, nonostante gli impegni di lavoro e di attività, e sento che questo è dovuto al duro allenamento che ho svolto finora.
L’anno scorso mi è stata affidata la responsabilità del Gruppo futuro della regione. Così ho iniziato a dedicarmi a quest’attività con grande gioia, ma anche con cura e precisione.
A gennaio 2023, conoscevo solamente tre ragazzi del Gruppo futuro. Ho iniziato a incontrarmi di frequente con loro e soprattutto a recitare un forte Daimoku per far emergere un Gruppo futuro numeroso.
A marzo ho deciso insieme agli altri giovani di organizzare un primo incontro per riunire tutti i Futuro della regione e in questa occasione mi sono messa l’obiettivo di trenta partecipanti Futuro.
In quel momento però le iscrizioni alla riunione erano solo cinque. Recitando con costanza per realizzare questo scopo che sembrava veramente impossibile, ho capito che nella preghiera non doveva esserci nemmeno una falla di dubbio: visto che ho fede nel Gohonzon sarebbero arrivate sicuramente trenta persone, anche se non sapevo da dove e in che modo.
Con questa determinazione nel cuore mi sono messa a recitare due ore di Daimoku al giorno. Così uno scopo di attività è diventato una mia sfida personale nella fede. Pian piano hanno iniziato a sbucare ragazzi giovanissimi da tutte le parti, e abbiamo realizzato una gioiosa riunione con trentuno partecipanti Futuro! È stata una vittoria assoluta per tutti!
Come risultato di questo primo incontro, tre giovani donne Futuro hanno deciso di diventare membri e il mese dopo, una giovane donna di sedici anni ha deciso di ricevere il Gohonzon, aprendo la strada ai suoi genitori che ora stanno iniziando a praticare.
A luglio ho avuto la fortuna di accompagnare diverse giovani donne al Corso nazionale Futuro. Incoraggiate da questa esperienza, abbiamo deciso di tenere un incontro Futuro organizzato dai ragazzi che erano venuti al corso.
Nel momento in cui ho deciso di fare questa nuova attività, un giovane Futuro ha deciso di diventare membro e abbiamo partecipato alla sua cerimonia due settimane dopo.
Il 1 ottobre si è svolto il primo incontro del Gruppo futuro delle tre regioni della Liguria, al Centro culturale di Genova. Abbiamo dato massima fiducia e supporto ai giovanissimi che hanno guidato l’incontro, sia nei contenuti che nello svolgimento.
Contemporaneamente si è tenuta una riunione per i genitori e gli accompagnatori guidato dai responsabili adulti a cui hanno partecipato trentatré persone, tra cui molti ospiti. Abbiamo creato un’opportunità non solo di incoraggiamento ma anche di shakubuku! L’obiettivo numerico dell’incontro era raggiungere sessanta partecipanti Futuro e con l’impegno, la preghiera e la determinazione di tutti, siamo riusciti a raggiungere e superare l’obiettivo con sessantadue presenze!
Più di venti giovani hanno sostenuto l’incontro dando il massimo, in perfetta unità con gli adulti, il cui coinvolgimento è stato concreto ed essenziale: un esempio di attività condotta in vero itai doshin! Siamo determinati a proseguire insieme in questa direzione.
Quest’anno in Liguria 2 sono entrati a far parte della Soka Gakkai quattro ragazzi e ragazze del Gruppo futuro, sono quasi la metà delle consegne giovani totali!

Vorrei chiudere esprimendo profonda gratitudine per il mio maestro Daisaku Ikeda, perché grazie allo studio dei suoi scritti sono stata in grado di dare un profondo significato alla mia sofferenza e alla mia vita.

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