(4 febbraio 1913 – 24 ottobre 2005)
In una sera come le altre, una donna sale su un autobus. Piano piano l’autobus si riempie. «Liberi il posto signora!» le grida l’autista. Ma la signora è stanca, stanca per aver lavorato tutto il giorno, stanca dei continui soprusi e decide di non alzarsi. «La farò arrestare», disse l’autista. «Lo faccia», risponde la signora. Arrivano due poliziotti. La signora chiede a uno di loro: «Perché ci date ordini?». Il poliziotto rispose: «Non lo so, ma la legge è la legge e lei è in arresto» (liberamente tratto da: Rosa Parks: My Story). Nell’immediato secondo dopoguerra la segregazione razziale è uno dei problemi più scottanti negli Stati Uniti. Bianchi e neri sono divisi in ogni attività quotidiana della società civile: fanno compere in negozi diversi, mangiano in ristoranti separati, soggiornano in hotel distinti. Le scuole sono diverse. Bianchi e neri non possono stare insieme o, se lo fanno, i neri devono essere reverenti, devono “portare rispetto” ai bianchi. Sugli autobus dell’Alabama, ai neri è consentito sedere solo nei posti in fondo e, quando l’autobus si riempie, sono obbligati per legge a cedere anche quei posti ai bianchi. La sera del primo dicembre 1955 Rosa Lee Parks viene appunto arrestata con l’accusa di violazione delle norme municipali regolanti la disposizione razziale dei posti sugli autoveicoli pubblici. Non sentendosi colpevole di alcun reato, si rivolge al presidente della National Association for the Advance of Colored People, un’associazione per la difesa dei diritti dei neri di cui faceva parte, che le paga la cauzione. Lasciato il commissariato, contatta Jo Ann Robinson, la presidentessa del Consiglio politico delle donne di Montgomery. Viene chiesto ai due pastori della città di mettere a disposizione le loro chiese per permettere alla comunità nera di riunirsi a discutere della proposta. Uno dei due si chiama Martin Luther King. Da lunedì 5 dicembre 1955 – il giorno fissato per il processo a Rosa Parks – ha inizio il boicottaggio per 381 giorni. La comunità nera scelse di andare a piedi, anche per lunghi tragitti, o di organizzarsi autonomamente causando gravi danni economici al pubblico trasporto. Questo verrà considerato l’atto d’avvio del moderno movimento per i diritti civili. Alla fine prevalgono le ragioni della gente comune che sostiene con passione la causa della dignità umana: la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la segregazione razziale sugli autobus.
Rosa Parks si è spenta lo scorso 24 ottobre, all’età di 92 anni. Era un’amica della SGI e il presidente Ikeda l’ha spesso ricordata nei sui discorsi come esempio di forza e determinazione. La “madre del movimento dei diritti civili” non ha avuto vita facile nel suo Alabama. Ma il suo semplice rifiuto ha cambiato per sempre la storia degli Stati Uniti e del mondo.
Rosa Parks nei discorsi di Daisaku Ikeda
Sognare per rimanere giovani, NR n. 135, maggio 1993, pag. 20
Come un sasso nello stagno, NR n. 160, giugno 1995, pagg. 12-13
Ognuno di noi può fare la differenza, NR n. 201, novembre 1998, pag. 17
Ricchi di anni e di vittorie, NR n. 212, ottobre 1999, pag. 18