Come affermò una scrittrice degli anni ’60: «Quasi sempre la gioventù lascia nella vita una traccia lucente». Daisaku Ikeda, in questo saggio, indica nella Legge mistica la fonte dell’eterna giovinezza. La SGI deve rimanere un’entità viva e vibrante, dove i giovani sono sempre in prima linea e che lavora costantemente per infondere fresca vitalità e nuovi stimoli
Alzatevi con energia
grande alleanza di giovani,
certi che
il tempo di kosen-rufu
sia giunto!
In un’opera di Romain Rolland (1866-1944) il protagonista si rivolge al cielo gridando: «Tutto avanza. Come la Terra, le cose e le persone, anche il cielo avanza». Dietro alle verdi foglie scintillanti si espande il cielo infinito dei giovani. Anche le nuvole danzano volando nella brezza fresca che i giovani muovono, e anche noi cominciamo di nuovo ad avanzare: giovani Bodhisattva della Terra sono emersi coraggiosamente.
Sono stati nominati i nuovi responsabili nazionali delle Divisioni giovani uomini e giovani donne del Giappone. Congratulazioni per la nuova partenza della “Gakkai dei giovani”. Desidero che, con il sessantesimo anniversario della fondazione delle due Divisioni, con queste nuove forze, apriate con ardore la strada verso ulteriori vittorie.
Mezzo secolo fa le opere di Gabrielle Roy (1909-1983), autrice franco-canadese, cambiarono la consapevolezza della gente e aprirono la strada alla Rivoluzione silenziosa nel Quebec degli anni ’60. In una sua novella scrive: «Quasi sempre la gioventù lascia nella vita una traccia lucente». È proprio così: la Legge mistica è la fonte dell’eterna giovinezza. Perciò la SGI deve rimanere un’entità viva e vibrante, dove i giovani sono sempre in prima linea. In questo modo continueremo a risplendere, un consesso di protagonisti attivi che si dedicano a kosen-rufu, per condurre ogni persona alla salvezza e costruire la pace. Per questa ragione dobbiamo lavorare costantemente per infondere nella nostra organizzazione fresca vitalità, nuovi stimoli e una decisione che si rinnova costantemente. Anche le nomine sono tutte basate sull’ulteriore avanzamento di kosen-rufu; per far sì che tutti vincano, perché ognuno possa aprire la propria vita alla condizione vitale della Buddità.
Il leader culturale cinese Gao Zhanxiang, presidente della Società per la promozione della cultura cinese indica, nei dialoghi che abbiamo tenuto insieme, cinque importanti requisiti per i leader di una nuova era: lo spirito di ricercare persone capaci; la capacità di apprezzare i giovani capaci; il coraggio di far lavorare persone capaci; il buon senso di far crescere persone capaci e l’apertura mentale per accogliere persone capaci.
Il vero valore di un leader e la chiave per il progresso e lo sviluppo si trovano nella capacità di riuscire a far crescere persone di valore e nello spazio che avrà dato loro per far emergere senza limiti il loro potenziale e la loro forza.
È la stessa idea di “competizione umanitaria” che aveva il presidente Makiguchi trasferita sul piano di una sfida: quante persone di valore dedite alla pace e alla giustizia siamo riusciti a far crescere?
Anche nell’organizzazione, quando c’è un cambio di responsabili, quelli più anziani nella fede dovrebbero essere felici delle nomine dei giovani come se fossero stati nominati loro stessi. Dovrebbero provare orgoglio e aumentare gli sforzi insieme a loro per realizzare ulteriori miglioramenti e sviluppi.
I requisiti per la leadership
Nichiren Daishonin scrive: «Coloro che diventano discepoli di Nichiren e credenti laici devono rendersi conto della profonda relazione karmica che condividono con lui e propagare il Sutra del Loto con il suo stesso atteggiamento» (Lettera a Jakunichi-bo, RSND, 1, 883).
Kosen-rufu si realizza attraverso l’unione dei discepoli che fanno proprio il cuore del maestro.
Quando nel 1951, il mio maestro Toda venne nominato secondo presidente della Soka Gakkai pronunciò a voce alta il suo voto di realizzare un grande movimento di shakubuku senza precedenti. Coloro che risposero e presero l’iniziativa furono i membri della Divisione giovani. Anch’io dedicai tutte le mie forze e diedi inizio alla lotta per la “propagazione compassionevole di kosen-rufu” a cui il mio maestro aveva deciso di dedicare la vita. Anche in quel mese di maggio le riunioni di discussione, dove erano stati invitati degli ospiti, si svolsero in modo dinamico. Ma nonostante ciò era difficile che si decidessero ad abbracciare la Legge mistica.
Nel mio diario dell’epoca rileggo i miei sentimenti di lotta e di sfida: «Perché sono così poche le persone che ricercano questa fede, questa vera Legge? […]. Sarà attraverso il potere della Legge mistica che arriverà il giorno in cui le persone ci pregheranno di poter praticare. Ma fino a quel momento cercherò di fare del mio meglio. Devo fare del mio meglio.[…] La vera Legge: comprendiamola in profondità! La vera Legge: diffondiamola intorno a noi! La vera Legge: facciamola funzionare con forza nella nostra vita quotidiana!» (D. Ikeda, Diario giovanile, esperia, 1, 147).
Far abbracciare la Legge a ogni singola persona è la via per vivere senza mai trovarsi a un punto morto e per costruire una società felice, pacifica e luminosa. Con questo tipo di convinzione ho portato avanti ogni dialogo sul Buddismo.
Sono trascorsi sessant’anni, la Legge si è sviluppata in 192 tra aree e nazioni e i giovani che portano il vessillo di questo Buddismo, su cui si basano le attività per la pace, la cultura e l’educazione, come desiderava il mio maestro, continuano a emergere sempre più numerosi.
Presto verrà pubblicato il libro di dialoghi che ho realizzato con Charles Napoleon Bonaparte, discendente di Napoleone.
In particolare, abbiamo parlato dei princìpi che sono alla base della leadership. Ho citato ciò che ho imparato dal mio maestro che riassumo in tre punti:
- non ricercare la grandezza personale ma lavorare per il successo di tutti;
- non fare alcuna discriminazione basata sulle origini familiari, titoli di studio o posizione sociale, bensì prendersi cura di tutti e valorizzarli in egual misura;
- fare massimo tesoro di coloro che in prima linea lottano con tutte le loro forze, ed essere severi con i leader arroganti e manipolatori. È importante chiarire le responsabilità e le conseguenze che ne derivano, trattando tutti nello stesso modo, cosicché siano motivati e ispirati a lavorare in unità.
Su questi tre punti il discendente di Napoleone concorda pienamente. «Napoleone – ha detto – ha dimostrato che con una forte determinazione, una visione chiara, uno spirito libero dai legami del passato, uniti a una forte capacità di riunire persone giovani e capaci, è possibile superare le sfide più ardue, trasformare il proprio tempo e realizzare grandi imprese.
In effetti, con l’affacciarsi di Napoleone alla ribalta mondiale, emersero anche altri giovani di valore. Quando Napoleone divenne primo console della Repubblica francese, nel 1799, aveva trent’anni.
Tanti giovani motivati si riunirono intorno al giovane leader, costituendo il nucleo di una forza crescente di attivisti e pensatori innovativi, provenienti da un’ampia fetta della società francese. È facile capire che la velocità di azione tipica della gioventù fu la forza che permise loro di sopraffare l’opposizione.
Comunque sia, oggi più che mai, abbiamo assolutamente bisogno della passione e della forza dei giovani. È il momento che i nostri membri della Divisione giovani si sfidino con l’obiettivo di realizzare un ulteriore sviluppo del nostro movimento. Il che parte dall’espandere la condizione vitale, realizzando ciascuno la propria rivoluzione umana, dialogando con quante più persone possibile per far sì che abbiano l’opportunità di creare legami con il Buddismo.
Prendersi cura dei genitori
Una pratica corretta non si limita alla pratica personale: è anche volta alla felicità della propria famiglia, degli amici e di tutti coloro che incontriamo. Al tempo di Shakyamuni viveva una donna di nome Rohini che s’impegnava sinceramente nella pratica buddista, ma il padre disapprovava la sua fede. Un giorno, sulla spinta di calunnie udite sul conto della figlia, egli le chiese perché si fosse convertita al Buddismo. La figlia rispose: «Padre, da tanto tempo mi chiedi di coloro che stanno seguendo la Via. Io desidero lodare la loro saggezza, le loro azioni virtuose e i loro sforzi». E, per chiarire uno a uno i dubbi del padre, continuò: «Lavorano indefessamente, non sono pigri, conducono vite nobili e pure estirpando le tre radici del male. Provengono da ceti diversi, da diverse nazioni e hanno creato tra di loro relazioni di fiducia». Toccato dalle parole sincere della figlia, il cuore del padre iniziò a cambiare: «Lei è nata in questa famiglia per salvarci: crede nel Budda e nell’insegnamento e rispetta profondamente coloro che praticano». E quando la figlia lo invitò a unirsi a loro, il padre accettò: «Desidero convertirmi all’insegnamento di questo meraviglioso Budda e far parte di quest’ordine buddista».
Ci sono casi in cui essere compresi richiede un tempo più lungo. La preghiera e il cuore sincero di una figlia arrivano prima o poi a toccare il cuore del padre.
La vostra pratica buddista non deve mai diventare causa di litigi in famiglia. È importante che vi sforziate costantemente nel prendervi cura dei vostri genitori e rassicurarli sulla vostra crescita.
Il Daishonin scrive: «Una persona che sostiene il Sutra del Loto sta ripagando il debito di gratitudine che ha verso il padre e la madre» (WND, 2, 638).
Fede e vita quotidiana
Le giovani donne del Kayo-kai sono il sole della felicità. Se in famiglia, nel quartiere, nella società c’è una giovane donna gioiosa, allora da lei partiranno raggi di speranza.
Con cuore splendido
e lucente
costruisci giorno dopo giorno
il nobile castello
della tua gioventù.
Dedica
questa preziosa
limitata esistenza
alla mistica Legge
campione nella società.
Ogni giorno, in tutto il mondo, i giovani Soka s’impegnano con energia. Sono sempre deliziato nel sentire i resoconti della loro crescita. La fede è uguale alla vita quotidiana e il Buddismo si manifesta nella società. Durante la vostra giovinezza, date ampio spazio ai vostri talenti e alle vostre abilità, e rendetevi indispensabili nel vostro posto di lavoro. Qui si trova la vera essenza della fede.
Ci sono membri che, molto impegnati col lavoro, trovano difficile partecipare alle attività della Soka Gakkai. Vorrei chiedere ai loro responsabili di incoraggiarli e sostenerli con calore.
In una lettera indirizzata al monaco laico Takahashi, Nichiren scrive: «Come potrei avere scarsa considerazione per coloro che, anche soltanto per un giorno, si sono comportati come alleati e mi hanno offerto la loro solidarietà?» (RSND, 1, 540). La compassione del Daishonin è immensa e profonda.
Coloro che partecipano alle nostre attività e le sostengono anche in piccola parte, o simpatizzano con i nostri obiettivi, formano tutti una connessione con il Buddismo del Daishonin.
Per questo è così importante espandere la nostra cerchia di amicizie, cercando di andare verso gli altri con coraggio, prendendo l’iniziativa nell’instaurare un dialogo. È un impegno come questo che fa sorgere i Bodhisattva della Terra, uno dopo l’altro.
È fondamentale parlare con gli altri, uno a uno. Il Sutra del Loto asserisce: «Se dopo la mia morte uno fra questi uomini o donne devoti sarà in grado di trasmettere segretamente il Sutra del Loto a una sola persona, anche solo una frase, allora sappi che egli o ella è l’inviato del Tathagata. È stato inviato dal Tathagata a proseguire la sua opera» (SDL, 209).
Questo famoso brano tratto dal decimo capitolo “Maestro della Legge” racchiude la strada della pratica concreta per i discepoli che aspirano a portare avanti l’opera del maestro.
Le persone conducono vite anche molto diverse. Alcuni dei vostri amici forse hanno dei problemi, altri stanno lottando per realizzare i propri sogni, altri ancora magari hanno smarrito la direzione. L’importante è dedicare la massima attenzione alla persona che si ha di fronte e non smettere mai di cercare il dialogo. Tutto comincia da questo punto. A volte ciò che possiamo fare è tirar fuori tutto il nostro coraggio e dire al nostro interlocutore: «Il Buddismo del Daishonin è grande»; talvolta le persone con cui stiamo parlando non ascoltano veramente ciò che diciamo loro ma, anche in questi casi, la vostra sincerità toccherà la loro natura di Budda. Dalla profonda prospettiva della vita, i vostri sforzi piantano i semi della Buddità nella loro vita e un giorno, al momento giusto, essi sbocceranno. Questo è il principio di “piantare i semi facendo ascoltare alle persone l’insegnamento”. È importante che continuiamo a parlare di Buddismo con gli altri, prescindendo dal coronamento immediato del nostro sforzo. Coloro che agiscono in questo modo sono i nobili inviati che realizzano il lavoro del Budda: mettere tutte le persone in grado di raggiungere l’Illuminazione.
La gioventù è spesso un periodo di sfide in cui non tutto va sempre come speriamo. Ci sono dei momenti in cui i nostri sforzi sinceri non danno i frutti che desideriamo e ci sentiamo impazienti o frustrati. Ma per ottenere la vittoria nella vita non bisogna limitarsi a considerare soltanto ciò che stiamo vivendo oggi: dobbiamo guardare gli eventi in una prospettiva a lungo termine.
Il Daishonin afferma: «[Tra i discepoli di Shakyamuni] Chudapanthaka non riuscì a memorizzare un insegnamento di quattordici caratteri nemmeno in tre anni, e tuttavia conseguì la Buddità. Devadatta che invece aveva imparato a memoria sessantamila scritture, cadde nell’inferno di incessante sofferenza. Questi esempi rappresentano esattamente la situazione del mondo in quest’ultima epoca. Non pensiate che essi riguardino soltanto gli altri e non voi» (RSND, 1, 536).
La missione di kosen-rufu
Coloro che dimenticano il debito di gratitudine verso il loro maestro e sono consumati dall’arroganza e dall’ego, invariabilmente perverranno a una fine miserevole. Al contrario, coloro che portano avanti con serietà la loro pratica buddista e seguono la strada di maestro e discepolo, alla fine trionferanno. La vita vittoriosa dei pionieri membri del gruppo Molti Tesori ne dà testimonianza.
Quando abbiamo problemi non serve affliggersi o preoccuparsi: sono i problemi che ci permettono di migliorarci e divenire più forti. Lo scrittore Johann Wolfgang von Goethe ci ha lasciato il messaggio che “la fortuna sorride a coloro che perseverano con coraggio e integrità”. Quando ci troviamo di fronte a una difficoltà, cerchiamo di non cadere subito nella sconfitta o nella disperazione, ma continuiamo ad avanzare a testa alta, con orgoglio, lungo la strada della nostra missione. Se agiamo in questo modo, saremo in grado di trasformare il veleno in medicina e dare inizio a una nuova e brillante giornata.
La Divisione giovani argentina ha celebrato il 3 maggio, giorno della Soka Gakkai, con un risultato incredibile di crescita e sviluppo. Anche Adolfo Pérez Esquivel attivista per i diritti umani e premio Nobel per la pace con il quale ho realizzato un libro di dialoghi, sua moglie Amanda Guerreno e altri ospiti hanno partecipato alla riunione. Perez ha espresso, nel suo discorso, sentite condoglianze a tutte le vittime del terremoto e dello tsunami che ha colpito il Giappone l’11 marzo scorso. Ha asserito che il futuro sarà brillante finché ci saranno i giovani della SGI e ha espresso la sua fiducia nel fatto che questi contribuiranno a creare un Giappone che sia sempre più per gli altri fonte di ispirazione e un mondo colmo di speranza.
Il coro ha cantato la versione in spagnolo della canzone Giovani scalate la montagna di kosen-rufu, mentre le bande di ottoni, pifferi e tamburi hanno suonato vari brani tra cui Dainanko (Il grande eroe Kusunoki), in cui un figlio fa un giuramento solenne al padre che sta partendo per la guerra. Era una delle preferite del mio maestro Toda e in essa echeggia il senso dello spirito Soka di maestro e discepolo. Quanto sarebbe felice di vedere che questo spirito e la sua nobile missione sono stati ereditati dai giovani di oggi in tutto il mondo.
Le strofe di Dainanko sono state composte dal poeta e professore di letteratura giapponese Naobumi Ochiai (1861-1903) nato nel Tohoku, anticamente feudo Sendai, e quest’anno cade il centocinquantesimo anniversario della sua nascita.
Ochiai nacque in una famiglia di samurai di alto rango, che servirono il clan Date di Sendai. Dainanko esprime lo spirito colmo di speranza di un padre per suo figlio: che egli possa sopravvivere e sviluppare velocemente le proprie abilità per realizzare grandi cose.
Questa canzone parla del momento drammatico in cui un figlio giura al padre di tornare a casa per sostenere la madre. I sentimenti che traspaiono in questa canzone sono la gratitudine verso il padre e l’amore verso la madre. I nostri sentimenti di amore e gratitudine verso i genitori e il luogo che chiamiamo “casa” possono darci la forza per superare qualsiasi avversità e il coraggio per perseverare nonostante tutto.
Nel Tohoku, dove Ochiai è nato e cresciuto, ci sono numerosi giovani che hanno ereditato lo spirito dei genitori e avanzano con coraggio e tenacia. Il mio cuore è con loro, che si dedicano in modo ammirevole al soccorso e al ripristino delle aree colpite.
Anche io come un giovane albero sono stato scoperto e fatto crescere nella terra di maestro e discepolo dal maestro Toda e grazie a ciò non sono mai stato piegato da alcuna tempesta. Questo è il punto di origine a cui ritorno sempre. Per questa ragione posso affrontare qualsiasi avversità, senza paura, senza subire sconfitte.
Ogni giorno, mantenendo uno spirito giovane e continuando a dialogare nel cuore con il mio maestro di vita, continuo ad ardere di fresca determinazione e impegno. Questa è la ragione per cui ho vinto e sono riuscito a costruire questa Soka Gakkai: un’organizzazione magnifica, che è come un albero imponente capace di dar riparo alle persone. Non ho alcun rimpianto. Ho dato la mia vita per forgiare i membri della Divisione giovani come brillanti spade di verità e giustizia. Mi sono impegnato nell’allenarli in modo da farli diventare alberi possenti che porteranno speranza e ispirazione al futuro.
Nella canzone Kurenai no uta (Canzone color cremisi) di cui ho scritto il testo, c’è una strofa che dice: «Fiducioso che i giovani discepoli cresceranno come alti alberi!». Miei amici della Divisione giovani, io credo in voi! Sto pregando con tutte le mie forze per la vostra crescita e la vostra vittoria, perché possiate vivere vite libere dal rimpianto.
Coltiviamo insieme una foresta di giovani che possa ergersi magnifica dalla terra e prendiamo le redini del futuro di kosen-rufu e del mondo.
Assumete la guida,
miei giovani amici,
affido a voi il completamento
della grande missione
di kosen-rufu.