Uno dei momenti più emozionanti è stato lo streaming che ha collegato in diretta più di 55 luoghi in tutta Italia. Tema conduttore l’obiettivo di 20.000 giovani per realizzare il desiderio del nostro maestro di propagare kosen-rufu per le generazioni future
Ogni volta che si rivolge ai giovani in realtà sensei sta parlando a ognuno di noi. Tocca a noi far emergere 20.000 giovani Bodhisattva della Terra che possano vivere delle vite meravigliose, portando a praticare i nostri figli, nipoti, i figli degli amici… Cavalcare l’onda di entusiasmo facendo attività insieme e costruire una salda unità tra giovani e adulti è il compito di noi tutti: non si tratta soltanto di numeri, ma di «un’occasione d’oro per trasformare il proprio karma – afferma Asa Nakajima – e una missione di grandissimo valore. Come scrive sensei: “Il coraggio di vincere ora può cambiare tutto”».
«Cosa significa “Io sono Shin’ichi Yamamoto?” – domanda Giulia Cesaroni – Vuol dire tirar fuori dalla nostra vita lo stesso grande voto del maestro, la stessa decisione di vedere tutte le persone felici, di proteggere tutti i membri. Significa diventare delle discepole che agiscono al posto del maestro, ricercando fino in fondo il suo stesso ichinen. Ora tocca a noi fare nostra questa determinazione e aiutare ad emergere tanti Bodhisattva della Terra che ancora non sanno di esserlo. L’unico modo per riuscirci è recitare Daimoku con questo scopo chiaro, e prepararci a fare bellissime esperienze! La sfida di quest’anno è credere nell’infinito potenziale di ciascuno, fare la nostra rivoluzione umana e agire con lo stesso cuore di sensei. Così saremo in grado di fare shakubuku ai giovani e incoraggiarli come fa lui».
«Sensei afferma che questo anno di brillanti realizzazioni determinerà lo sviluppo di kosen-rufu per i prossimi cinquant’anni – continua Anna Conti – e poiché il futuro viene deciso dal presente, è fondamentale focalizzarci su ciò che facciamo giorno dopo giorno, nella nostra vita quotidiana».
Il nostro esempio ispira gli altri
Ora ci stiamo tutte impegnando nel dialogare con i giovani, ma non dimentichiamo che è soprattutto il nostro esempio che ispira le persone. Perciò bisogna partire da noi stesse, migliorare noi per prime sfidando i limiti del nostro karma, le nostre paure. A volte è un bel sorriso che ispira una persona, più di tante parole. Il punto cruciale è come migliorare la nostra vita.
La rivoluzione umana è un processo che continua per tutta la vita, perciò è necessario mantenere sempre vivo il desiderio di migliorare, di far emergere le nostre capacità. Se noi facciamo questo, sicuramente i giovani saranno attratti e si sentiranno motivati a praticare. Non dimentichiamo mai il principio di “fede uguale vita quotidiana”.
Ora che abbiamo ottenuto l’Intesa con lo Stato italiano, il massimo riconoscimento per una confessione religiosa, siamo ancora più visibili e questo ci pone di fronte a delle responsabilità, come buddisti e come cittadini.
Tanti ci apprezzano, altri ci attaccano, per questo è importante costruire una fede forte, che non si lascia influenzare dagli otto venti, né dalla lode né dal biasimo, e continuare a dare la prova concreta con il nostro stato vitale, con il nostro comportamento, ovunque ci troviamo. «Nessuna cosa che riguardi la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con la vera realtà» (RSND, 1, 804), scrive il Daishonin.
Vincere là dove siamo
Nel libro Lo splendore di chi si impegna in prima linea (pag. 58) sensei scrive: «Toda diceva: “Vi prego di fare del vostro meglio, con tutte le forze, nel luogo dove vi trovate! La cosa più importante è vincere adesso, là dove siete. Conquistate la fiducia degli altri. Alla fine, se ci impegniamo ponendo la fede alla base di tutto, sicuramente lo spettacolo della nostra vita si manifesta. E questo grazie alla Legge mistica».
Qui sensei sottolinea tre aspetti importanti:
1. Basarci sulla fede prima di tutto. Perciò di fronte a qualsiasi problema, approfondiamo la nostra fede con una preghiera sincera e con le azioni, giorno dopo giorno.
2. Vincere in ogni momento, là dove ci troviamo, in famiglia, al lavoro, in ogni aspetto della nostra vita, un passo alla volta, senza fretta.
3. Conquistare la fiducia degli altri creando buone relazioni, amicizie, diventare persone aperte, flessibili, capaci di dialogare, pur mantenendo ferme le nostre convinzioni.
«Un altro aspetto fondamentale – ha concluso Anna Conti – oltre allo shakubuku ai giovani, è prenderci cura di ogni persona. Ci sono tanti nuovi membri che entrano nell’organizzazione, e bisogna impegnarsi sempre di più per stare vicino alle persone. Anno di brillanti realizzazioni significa anche “anno dell’incoraggiamento”, perciò sono fondamentali le visite a casa, gli incontri personali, l’impegno a mantenere vivo il legame con chi in questo momento non sta praticando, e continuare a fare Daimoku per la loro felicità. Sensei scrive: “Tutto inizia con l’incoraggiare sinceramente la persona che hai di fronte. In questo modo, si aprirà sicuramente un cammino verso il raggiungimento del tuo obiettivo”(vedi pag. 5)».