Se una forte fede
è la caratteristica
dei Budda,
possiate voi, miei nobili amici,
fare appello a un coraggio ancora maggiore!
Come dichiarò il filosofo e oratore latino Seneca: «L’anima […] possa ergersi al di sopra del fato, al di là di ogni condizione precedente, qualunque essa sia stata». Non esistono problemi o difficoltà nel regno dell’umano che noi, in quanto esseri umani, non possiamo superare. Tutti abbiamo dentro di noi il potere per sopportarli e risolverli. Ma in che modo usiamo e manifestiamo questo potere nelle nostre vite? È una domanda che ha impegnato le menti di molti grandi pensatori nel corso del tempo.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali, la trasmissione diretta dei suoi insegnamenti ai suoi discepoli, Nichiren Daishonin scrive: «La grande gioia [è quella] che si sperimenta quando si comprende per la prima volta che la propria mente fin dal principio è stata il Budda. Nam-myoho-renge-kyo è la più grande di tutte le gioie» (BS, 124, 54). La condizione di Buddità capace di vincere su tutto non si trova da qualche parte, lontano da qui. Essa esiste dentro ognuno di noi. Potrebbe esserci gioia maggiore del risveglio a questo immenso stato vitale interiore? Per giunta, una fede forte e coraggiosa è la chiave per conseguire questa maestosa condizione spirituale.
Non abbiate paura!
La vita del Budda
dipende dalla fede,
il cui potere può spostare
l’intero universo.
Lo scrittore brasiliano Joaquim Manuel de Macedo (1820-82) una volta osservò: «Il cuore del credente non è mai privo di speranza; al contrario il cuore dello scettico è un abisso nero, nelle cui profondità dimora, in attesa, il demone della disperazione».
Non esiste al mondo potere, ricchezza o celebrità che possa garantire una felicità duratura. Le cose possono andare bene oggi, ma non sappiamo che cosa accadrà nel futuro. Simili ricchezze esterne non ci aiutano a superare le sofferenze fondamentali di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Ma coloro che abbracciano la fede nella Legge mistica, anche se la loro vita è ordinaria e anonima, sono senza paura.
Josei Toda incoraggiava calorosamente i membri che stavano affrontando problemi diversi nella vita, che fossero di lavoro, economici, di malattia o di relazioni familiari. Diceva: «Nichiren Daishonin ha superato qualunque ostacolo. Questa è la prova concreta del potere della fede. Avete il Gohonzon. Avete la strategia della fede. Vivete come campioni spirituali. Troverete sicuramente una soluzione magnifica, al di là della vostra immaginazione. La fede che non viene sconfitta da alcuna avversità ci rende capaci di costruire una cittadella di felicità eterna».
Continuate ad accumulare
benefici eterni e indistruttibili
attraverso la fede
dediti a kosen-rufu,
come avete fatto dal tempo senza inizio.
Il potere benefico della Legge mistica è veramente incommensurabile.
Fra i membri dediti ci sono coloro che, a causa di impegni di lavoro o di altro genere non possono frequentare le riunioni o partecipare alle attività della Gakkai, e trovano molto difficile partecipare anche solo alle riunioni di discussione mensili. I benefici brillano nello spirito di coloro che praticano insieme alla Soka Gakkai – un regno unico e prezioso di fede dove i membri aspirano uniti a kosen-rufu e si dedicano con energia e compassione alla diffusione della Legge mistica per la felicità e la prosperità di tutto il genere umano.
Il Daishonin inoltre scrive chiaramente: «Il Gohonzon si trova solo nei due caratteri che significano fede» (RSND, 1, 739). Tutto si basa sulla fede. E particolarmente essenziale è la fede dedicata a kosen-rufu.
Il noto poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941) ha sottolineato: «La cosa importante è che non c’è nulla oggi che ci vieti di sperare che ciò che ha ottenuto uno non possa essere ottenuto anche dall’altro. È questa possibilità che dà all’essere umano dignità e valore». Un maestro può rappresentare un esempio che ci ispira a trovare la fiducia per superare qualunque ostacolo nella nostra vita.
Il rettore Roberto Elías Canese dell’Università Columbia del Paraguay, durante la cerimonia per conferirmi il dottorato onorario (19 aprile 2003), ha commentato: «Questa filosofia buddista è un mezzo positivo per rivitalizzare lo spirito. Poiché ogni persona è messa in grado di sviluppare nella propria vita energia positiva alla massima potenza, diventa a sua volta qualcuno in grado di trasmettere agli altri la serenità e la saggezza acquisite dal proprio maestro».
Sono trascorsi sessantun’anni da quando sono diventato discepolo di Josei Toda. Ho vinto tutte le battaglie in nome della Legge, attraverso il potere della fede basato sulla promessa condivisa di maestro e discepolo. Un grande flusso di giovani continua a “emergere dalla terra” per proseguire questa discendenza di fede estremamente nobile e forte. Ciò mi rende molto felice.
Non lasciatevi
sconfiggere nella vita;
rinnovate la vostra determinazione
nella fede,
la fede vincente di Soka.