Il futuro è proprio qui, nel presente. Indipendentemente da ciò che è accaduto nel passato, possiamo trasformare senza limiti il nostro futuro a partire dal momento presente, cambiando la nostra condizione vitale. Il Buddismo di Nichiren Daishonin è una filosofia di speranza che ci permette di far risplendere le nostre vite e ripartire, in qualunque circostanza ci troviamo. Può darsi che durante le vacanze estive non abbiate realizzato tutto ciò che volevate. Anche se le cose non procedono sempre secondo i nostri piani, non c’è da preoccuparsi. Ciò che conta è che vi sfidiate oggi in qualcosa. E se oggi non ci riuscite, provate di nuovo domani. Spero che iniziate ogni giorno con questo ottimismo, con questa determinazione!
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In questa puntata vorrei studiare con voi un passo tratto da una lettera che Nichiren Daishonin inviò a Nanjo Tokimitsu nel luglio del 1280. La persecuzione di Atsuhara imperversava con una serie di minacce e violenze ai danni dei seguaci del Daishonin.
A quel tempo Tokimitsu lottava con coraggio sopportando gli attacchi che le autorità gli infliggevano per aver sostenuto i suoi compagni di fede. In questa lettera il Daishonin scrive: «Anche se per un po’ di tempo dovremo soffrire, alla fine ci attenderà un’immensa gioia. È come nel caso di un principe ereditario, l’unico figlio del re. Rifletti: è mai possibile che non salga al trono?» (Proteggere i credenti di Atsuhara, RSND, 2, 830).
Queste parole esprimono la convinzione del Daishonin che, per quanto dure possano essere le circostanze nel presente, alla fine i suoi discepoli trionferanno; sono un grande incoraggiamento a non lasciarsi sconfiggere.
Tokimitsu incontrò nel corso della vita numerose avversità. Perse sia il padre che il fratello maggiore, e dovette mantenere la famiglia fin da giovane. Le pressioni subite durante la persecuzione di Atsuhara lo ridussero in un tale stato di indigenza che non aveva più nemmeno un cavallo. Dovette inoltre sostenere altre difficili prove, come l’improvvisa morte del fratello minore e una grave malattia. Tuttavia, Tokimitsu superò ogni sfida grazie alla fede e alla pratica, e condusse una vita esemplare che verrà ricordata nel tempo a venire. Una notte tempestosa non dura in eterno. La notte diventa sempre più scura prima dell’alba. Lo stesso vale nella vita.
A prescindere dalle tempeste di difficoltà che ci assalgono, se lottiamo con spirito invincibile, possiamo spazzar via le nubi dei problemi e delle preoccupazioni. In particolare, recitando Nam-myoho-renge-kyo e facendo sorgere nei nostri cuori l’invincibile sole della Buddità innata, possiamo sicuramente aprire un varco nell’oscurità della sofferenza. Alla fine godremo di un’alba luminosa di vittorie, e di un bellissimo arcobaleno di speranza e brillanti realizzazioni.
Il Daishonin ci assicura che se ci dedichiamo a kosen-rufu basandoci sulla Legge mistica, possiamo ottenere uno stato di felicità assoluta che non può essere turbato da nessuna difficoltà.
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L’ex direttore dell’Università nazionale di Jeju, Cho Moon Boo, con il quale ho pubblicato due dialoghi, ha attraversato fin da giovane molte difficoltà, ma ha sempre vinto. Nacque nel 1932. Il governo militarista giapponese aveva fatto della penisola coreana una colonia d’oltremare e la famiglia di Cho aveva perso le terre che possedeva da generazioni, divenendo molto povera. La Seconda guerra mondiale terminò quando Cho era in quarta elementare. Era un bravo studente ma a causa della situazione finanziaria della sua famiglia non poté frequentare la scuola media; trovò lavoro presso una scuola elementare e continuò gli studi da solo. Alla fine riuscì a iscriversi a un corso serale per la scuola media. Durante questa lotta, suo padre morì improvvisamente e Cho dovette continuare a lavorare anche mentre frequentava la scuola superiore. Dopo il diploma, fece il test d’ingresso dell’Università nazionale di Seoul, una delle migliori del paese, ma non fu ammesso. Tuttavia, continuò a studiare e trovò lavoro come supplente in una scuola superiore. Dopo il lavoro era solito fare un sonnellino e poi si metteva a studiare fino all’alba.
Continuò così per un anno e finalmente passò il test di ammissione all’università. Cho divenne un eminente educatore. Si prendeva cura degli studenti che dovevano lavorare per pagarsi gli studi come se fossero suoi figli, li educava con tutto il cuore, dando così un contributo eccezionale alla crescita e allo sviluppo del suo paese. Proprio perché aveva affrontato tante difficoltà da giovane, era in grado di entrare in empatia con gli altri e di prendersi amorevolmente cura dei giovani. Non dimenticherò mai una storia che Cho mi raccontò durante uno dei nostri dialoghi. Una mattina presto, nel periodo in cui lavorava in una scuola elementare nella speranza di potere frequentare la scuola media, stava passeggiando nel cortile della scuola quando notò un piccolo germoglio che spuntava da una fessura nel cemento. Un raggio di luce gli riempì il cuore. Ispirato dalla forza vitale di quel piccolo germoglio, giurò di fare come lui, rifiutando di farsi sconfiggere.
Ognuno di noi ha un potere tenace e invincibile. Cho vide quel potere in un germoglio e perseverò negli studi, pieno di speranza per il futuro.
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Nel passo che stiamo studiando, il Daishonin paragona Tokimitsu a «un principe ereditario, l’unico figlio del re» (Ibidem). La parola “unico” vuol dire “nessun altro”, e trasmette la fiducia del Daishonin nella capacità di Tokimitsu di alzarsi da solo come un vero discepolo. Allo stesso modo, sono i discepoli che si sono alzati da soli che hanno creato la storia della Soka Gakkai. Quando il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda si trovò ad affrontare il fallimento della sua azienda, io lasciai la scuola serale che stavo frequentando per aiutarlo e sostenerlo. Lui in cambio si offrì di insegnarmi tutto quello che avrei imparato a scuola, dedicando le domeniche alla mia istruzione privata a casa sua. Successivamente quelle lezioni si svolsero anche in ufficio, la mattina presto prima del lavoro, e Toda continuò a dedicarsi alla mia istruzione fino a pochi mesi prima di morire. È proprio questo allenamento ricevuto alla prestigiosa “università Toda” che mi ha messo in grado di conversare con eminenti pensatori sui più svariati argomenti, pubblicando numerosi dialoghi.
La gioventù è un periodo di sfide inaspettate. Più grandi sono le sfide, più grande sarà la vostra vittoria finale.
La chiave fondamentale per rendere tutto ciò possibile è “la fede per la vittoria assoluta”.
In altre parole, praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin. Io ero lì per il mio maestro Josei Toda.
Egli dichiarò: «Finché ci sarà Daisaku, il futuro della Soka Gakkai è assicurato».
Voi, amici miei del Gruppo futuro, siete qui per me. Voglio dichiarare che: «Finché ci saranno i membri del Gruppo futuro, l’avvenire del mondo sarà assicurato».
(1 Settembre 2018)
