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La fede di tutti i giorni - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:33

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La fede di tutti i giorni

Il cielo luminoso rischiara la terra. Questo cielo sereno di cui parla Nichiren è rappresentato dalla fede individuale e la terra illuminata dal sole è la società. Il principio commentato dal presidente Ikeda in questo saggio è “fede uguale a vita quotidiana”, un invito alla responsabilità delle azioni compiute ogni giorno

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Il cielo luminoso rischiara la terra. Questo cielo sereno di cui parla Nichiren è rappresentato dalla fede individuale e la terra illuminata dal sole è la società. Il principio commentato dal presidente Ikeda in questo saggio è “fede uguale a vita quotidiana”, un invito alla responsabilità delle azioni compiute ogni giorno

«Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari di questo mondo» (L’oggetto di culto per l’osservazione della mente, RSND, 1, 336)

Il mio maestro Josei Toda una volta disse: «Una fede forte e corretta porta sicuramente alla felicità. Siate quindi assolutamente convinti che davanti a voi si aprirà una vita felice e gioiosa».
Vincere nella vita e illuminare la società: questo è il modo di vivere di un buddista. Il Buddismo non esiste lontano dalla realtà. La fede è quella forza grazie alla quale percepiamo il mondo nel suo continuo trasformarsi e fa sì che le nostre azioni risplendano della luce della creazione di valore.
Nel brano de L’oggetto di culto per l’osservazione della mente che prendiamo in esame in questa puntata, uno dei più importanti di questo Gosho, viene chiaramente spiegato il concetto secondo il quale il Buddismo è inseparabile dalla società. Nichiren Daishonin insegna che se il cielo è sereno, la terra sarà illuminata e che allo stesso modo, se si abbraccia la Legge mistica si aprirà davanti a noi la via per la realizzazione negli “affari di questo mondo”.
L’oggetto di culto per l’osservazione della mente è stato scritto nell’aprile del 1273 mentre il Daishonin era in esilio a Sado ed è indirizzato a Toki Jonin, figura centrale tra i praticanti della sua regione. Questo Gosho viene anche considerato un trattato che rivela l’oggetto di culto nei termini della Legge, in quanto espone il significato autentico del Gohonzon che permette a tutti di diventare felici. L’apertura degli occhi, invece, viene ritenuto un trattato che rivela l’oggetto di culto nei termini della persona, poiché afferma che il Daishonin è il Budda originale dell’epoca dell’Ultimo giorno della Legge.
Il brano che studiamo si trova nella parte conclusiva del Gosho L’oggetto di culto. Nel passo precedente viene spiegato come interpretare alla luce della filosofia buddista i disastri e le calamità che imperversavano a quel tempo, effetti della situazione caotica e conflittuale che a livello spirituale caratterizza l’epoca dell’Ultimo giorno della Legge. Il Daishonin spiega che è giunta l’ora di apparire per diffondere la Legge buddista per la felicità degli esseri umani, e che per i Bodhisattva della Terra è il momento di apparire in questo mondo. Queste catastrofi e calamità possono quindi considerarsi i segni premonitori della rivelazione “dell’oggetto di culto supremo in Jambudvipa” (Ibidem). Non dovremmo farci turbare, entrare in agitazione, o lamentarci a causa dei fenomeni e degli avvenimenti che mutano a ritmi vertiginosi davanti ai nostri occhi. Con lo sguardo penetrante e perspicace di un buddista, bisogna ricercarne il significato profondo e, più la situazione è difficile, più occorre fare appello a tutto il nostro coraggio per affrontarla. Il passo successivo è agire attivamente per contribuire al benessere degli esseri umani e della società. Questo è il nobile stato vitale dei Bodhisattva della Terra che vivono fino in fondo per realizzare il voto di maestro e discepolo.
L’oggetto di culto è uno dei Gosho che il fondatore e primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi aveva più a cuore sin da quando, nel 1928, aveva iniziato a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin. Scrisse infatti: «Quando con forte determinazione mi sono deciso ad abbracciare la fede buddista, mi sono convinto della veridicità dell’insegnamento del Daishonin nel mio contesto quotidiano: “Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari di questo mondo”. E con una gioia indescrivibile a parole sono riuscito a rivoluzionare il mio modo di vivere consolidato in quasi sessant’anni».
Una persona di acume come Makiguchi incontrò il Buddismo di Nichiren all’apice dei suoi studi più avanzati e della sua ricerca spirituale. Makiguchi disse che, grazie al potere della fede, tutte le inquietudini e le apprensioni che aveva provato durante le sue ricerche erano state spazzate via: gli obiettivi quotidiani erano diventati più ambiziosi, la timidezza e ogni timore erano scomparsi. Questa è la gioia che deriva dalla fede. Nella filosofia, nelle arti o nelle scienze si possono percepire preziose luci di saggezza, che illuminano un solo aspetto dell’esistenza e per periodi circoscritti. Dove si trova dunque quella luce eterna e immensa che illumina universalmente la vita di tutti gli esseri umani e può far superare le quattro sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte? Unicamente nell’insegnamento del Buddismo del sole, rivelato dal Daishonin.
La Soka Gakkai è stata fondata da Tsunesaburo Makiguchi e dal suo diretto discepolo Josei Toda per aiutare ogni persona ad abbracciare una filosofia di speranza e a dissipare le profonde tenebre dell’infelicità che avvolgono quest’epoca.
Tutti noi, spiritualmente legati ai due maestri, se ci impegniamo seriamente nella fede, come persone che “conoscono il Sutra del Loto” (cfr. Ibidem) potremo comprendere e interpretare tutti i fenomeni alla luce della Legge mistica.
Il Buddismo permette alle persone che soffrono di più di diventare le più felici. Le difficoltà e gli ostacoli che incontriamo nel corso della vita, nella prospettiva della fede buddista, hanno tutti un significato. Sono indubitabilmente delle occasioni di innalzamento, di espansione dello stato vitale.
Pregando con coraggio di fronte a qualsiasi situazione, vinceremo assolutamente. Il Gohonzon esiste per vincere. La fede risiede in questa convinzione, nel pregare fino in fondo con determinazione. I membri della Soka Gakkai sono tutti preziosi praticanti della Legge buddista e autentici difensori dell’ideale di kosen-rufu. Tutti voi siete persone che abbracciano la Legge mistica che vi permette di vincere nella società nella maniera più assoluta.

La Legge mistica si manifesta nei fenomeni della vita

Nel Gosho si legge: «Tutti i fenomeni sono manifestazioni della Legge buddista» (WND, 2, 844). Consolidare la propria vita quotidiana equivale a consolidare la fede. Allo stesso modo rafforzando la fede possiamo consolidare il nostro quotidiano. Il Buddismo equivale (soku) alla società, come al posto di lavoro, alla comunità in cui viviamo e alla nostra famiglia. La vita è un susseguirsi di difficoltà e ostacoli di varia natura, ma la determinazione di non arrendersi mai nella fede, di non retrocedere mai di un passo, porta attraverso il principio di trasformazione (soku), alla vittoria nella vita e nella società.
Sia nel lavoro che nello studio, se ci sfidiamo con serietà nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, faremo sicuramente scaturire la saggezza che ci porterà a conseguire i nostri risultati. Questo è il modo di vivere che il Daishonin descrive con le parole «se il cielo è sereno», e il risultato di tale processo che misticamente avviene è «la terra illuminata».
Nichiren afferma: «Saggio non è chi pratica il Buddismo prescindendo dalle questioni mondane» (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 995). I saggi non si sottraggono alle leggi del mondo. Una religione autentica è fonte di saggezza e di forza vitale per poter vincere nella società.
Nel corso di un nostro dialogo, ­Lester C. Thurow, economista di fama mondiale, affermò che «la religione ha il potere di elevare e migliorare l’essere umano». La religione ha il compito di contribuire al miglioramento della società e non può quindi esistere staccata da essa. Se dei religiosi volessero unicamente celebrare funzioni senza contribuire minimamente alla società, apparirebbero come individui negligenti, che mancano al loro dovere. I maestri e i discepoli della Soka Gakkai sono sempre corsi in mezzo alla società per aiutare la gente.
Josei Toda disse con chiarezza: «Coloro che si dedicano con impegno alla pratica buddista, conquisteranno in quest’esistenza uno stato vitale di felicità assoluta e diventeranno dei grandi leader per l’eternità. La loro vita sarà un tutt’uno con quella del Budda originale Nichiren Daishonin e svolgeranno un ruolo fondamentale per kosen-rufu».
Il Buddismo rivela il profondo principio filosofico del mutuo possesso dei dieci mondi e dei tremila regni in un singolo istante di vita e spiega chiaramente la natura dell’esistenza e dell’universo. La Legge mistica può essere considerata come il ritmo fondamentale in base al quale si muovono la vita, la società e l’universo intero. Non è un qualcosa di teorico o concettuale; rispecchia perfettamente il nostro comune buon senso.
Nel Buddismo tutto parte infatti da una preghiera sincera e determinata, a cui seguono sforzi ripetuti che fanno appello a tutte le proprie forze. Questo è il modo di vivere esplicitato nel principio “fede uguale a vita quotidiana” e solo in questo modo attiveremo le funzioni protettrici dell’ambiente.
Il Daishonin scrive: «Ma solo la tua fede determinerà tutte queste cose. Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare. La potente spada del Sutra del Loto deve essere brandita da un coraggioso nella fede. Allora egli sarà forte come un demone armato di una mazza di ferro» (Risposta a Kyo’o, RSND,1, 365). Bisogna avanzare coraggiosamente e, come indica l’espressione yumyo shojin, esercitarsi con coraggio e diligenza nella fede e nella pratica buddista (cfr. SDL, 29).
Pensiamo all’immane potenza del sole. Ronaldo Mourão, famoso astronomo brasiliano, mi ha raccontato di un’eclissi di sole osservata in Amazzonia. «Quando l’eclissi iniziò, gli uccelli smisero di cantare e, nei pochi minuti di oscurità che seguirono, la foresta fu pervasa da un silenzio assoluto come se stesse trattenendo il respiro. Nel momento in cui il sole riapparve, gli uccelli ricominciarono a volare con energia. E insieme alla luce del sole, la foresta riprese la sua meravigliosa vitalità, iniziando a comporre una commovente sinfonia della vita».
Il sole è paragonabile a una madre che fa crescere ogni creatura vivente della terra.
L’umanità oggi si deve confrontare con numerosi problemi di difficile risoluzione, quali la crisi economica mondiale, il mutamento climatico globale, le calamità naturali e lo scoppio di guerre e conflitti. Io stesso ho fatto proposte concrete e portato avanti attività mirate alla soluzione di vari problemi. Nei dialoghi intercorsi con eminenti personalità, abbiamo concordato che la perdita di umanità e il disprezzo per la vita sono all’origine dei mali che affliggono la nostra epoca.
Per questa ragione attualmente tutti ricercano il sole dell’umanesimo buddista: più l’oscurità è profonda e più l’alba è vicina. Oggi la luce del sole nascente della Soka Gakkai, capace di spazzar via le tenebre dell’epoca dell’Ultimo giorno della Legge, si è diffusa in centonovantadue paesi del mondo. Tutte le innumerevoli persone che in qualità di Bodhisattva della Terra stanno avanzando nell’opera di diffusione della Legge mistica, non sono forse una maestosa concretizzazione dell’immagine del Daishonin del “cielo sereno”, e non sono forse un’alba di speranza, grazie a cui “la terra è illuminata”, annunciando l’arrivo di una nuova civiltà globale?
Da dove si sviluppa l’inesauribile energia solare? Nasce da reazioni di fusione termonucleare che incessantemente avvengono nel nucleo, a una temperatura intorno ai quindici milioni di gradi e a una pressione elevatissima, pari a 250 miliardi di atmosfere. In una diversa dimensione, il sole della SGI, grazie alla relazione di non dualità tra maestro e discepolo che consente la fusione più profonda che può avvenire tra vite umane, può emanare una luce di vittoria ancora più forte e luminosa.

Studiare per comprendere il mondo

Quest’autunno (2009) in tutto il paese si stanno tenendo gli esami di Buddismo.
Studiare il Gosho e i profondi princìpi della filosofia buddista significa percorrere la via corretta che porta a «conoscere il Sutra del Loto», la grande via attraverso cui si può «comprendere il significato degli affari di questo mondo».
Lo studio è luce. Secondo un’indagine effettuata dall’Università di Harvard, molte persone che hanno successo nelle loro attività lavorative, indipendentemente dai titoli di studio, hanno acquisito, impegnandosi attivamente nella società, un lessico di livello equivalente a quello di persone con specializzazioni postlaurea. La ricchezza lessicale è una competenza che porta alla realizzazione dei propri obiettivi. A maggior ragione, il nostro movimento che promuove lo studio della filosofia buddista, si dedica a una missione tra le più nobili: formare persone sagge tra la gente comune e preparare l’avvento di “specialisti di felicità”.
Incoraggiandovi a vicenda, nelle due vie di pratica e studio, diventerete sicuramente persone colme di saggezza e buona fortuna.
Josei Toda una volta disse a un gruppo di giovani: «Cercate di comprendere bene come funziona e muta il mondo, ricordatevi sempre le frasi di Gosho e intraprendete le vostre battaglie del pensiero e della parola. A Sado il Daishonin scrisse senza la minima difficoltà trattati come L’oggetto di culto per l’osservazione della mente e L’apertura degli occhi. Con sé non aveva né dizionari né sutra buddisti, eppure rea­lizzò un’impresa incredibile. Desidero che anche voi possiate studiare mantenendo sempre l’entusiasmo e la passione dei giovani».
La Soka Gakkai è una magnifica “università della gente comune” in cui si studia la filosofia della pace e della giustizia. Nel ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, “Poteri sovrannaturali del Tathagata”, viene spiegato: «Come la luce del sole e della luna può fugare oscurità e tenebre, così questa persona, mentre passa nel mondo, può liberare gli esseri viventi dall’oscurità» (SDL, 368). Allo stesso modo desidero che la Soka Gakkai rafforzi ed espanda una grande rete di solidarietà che possa illuminare ulteriormente il futuro dell’umanità.
Il sommo Goethe scrisse in una poe­sia: «Uscite con entusiasmo e audacia!»; «Alla luce del sole, qual­siasi preoccupazione sparisce». Più si leggono le parole del Gosho «se il cielo è sereno, la terra è illuminata», più si sente sorgere nell’immenso cielo della nostra vita il sole del mattino che diffonde la sua luce chiara. Prendiamo dunque l’iniziativa di agire in prima linea nei nostri dialoghi con gioia, con fierezza e con l’immensa forza vitale del sole.

8 ottobre 2009

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