Con immensa ammirazione, ho sempre chiamato voi, miei cari amici del Gruppo futuro, “giovani fenici”, perché sono certo che crescendo sarete delle maestose fenici che si librano nei cieli della propria missione. Voi, giovani fenici Soka, avete due preziose ali. Sono le ali più nobili, più belle e più forti del mondo. Quali sono queste ali?
La vostra gioventù e la vostra fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin.
È davvero meraviglioso incontrare il Buddismo da giovani. Io incontrai il mio maestro Josei Toda e iniziai a praticare quando ero ancora adolescente. Ne sono profondamente grato, e credo che non esista per i giovani una strada più soddisfacente e meritevole.
In questa serie, insieme a voi, miei successori in questo brillante percorso, vorrei concentrarmi sulla vita del giovane Nanjo Tokimitsu, amato discepolo di Nichiren Daishonin, mentre esploriamo l’enorme potenziale della gioventù e i profondi insegnamenti del Buddismo.
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Una volta, durante una conversazione informale tra Josei Toda e alcuni giovani, sorse una domanda: «Signor Toda, chi è il suo preferito tra i discepoli di Nichiren Daishonin?». Mentre i giovani facevano i nomi di Shijo Kingo, la saggia Nichimyo, Toki Jonin, la monaca laica Myoichi e altri ancora, Toda si girò verso di me e mi chiese: «Daisaku, chi è il tuo preferito?». Senza un momento di esitazione risposi: «Nanjo Tokimitsu!».
Nanjo Tokimitsu iniziò a praticare il Buddismo da bambino, insieme ai suoi genitori. In tal senso, può essere visto come un predecessore degli attuali membri del Gruppo futuro.
Quando Nanjo Tokimitsu aveva sette anni, suo padre morì a causa di una malattia. Il Daishonin mandò immediatamente una lettera di condoglianze e incoraggiamento alla famiglia, e in seguito affrontò un viaggio per visitare la tomba del padre di Tokimitsu.
Si ritiene che quella sia stata la prima volta in cui Tokimitsu incontrò il Daishonin.
Avendo perso suo padre così giovane, molto probabilmente Tokimitsu si sentiva molto triste e preoccupato. Ma rimase forte, portando avanti la fede del padre con risolutezza.
Nove anni più tardi, all’età di sedici anni, Tokimitsu fece visita al Daishonin. Il ragazzo fece un lungo viaggio, passando per pericolose strade di montagna e profonde valli impenetrabili, il tutto per poter esprimere di persona la propria gratitudine e determinazione al Daishonin.
Il Daishonin fu pieno di gioia nel vedere di nuovo Tokimitsu, e da allora lo incoraggiò in numerose altre occasioni.
Tokimitsu nutriva ammirazione per il Daishonin, il suo maestro, e pieno di giovanile spirito di ricerca ricevette una scrupolosa formazione da lui. Grazie alla guida del Daishonin, Tokimitsu superò molte difficoltà, come la morte improvvisa di suo fratello minore e una grave malattia, aprendo la strada a una vita vittoriosa.
Ci sono molte lettere indirizzate a Tokimitsu negli scritti del Daishonin.
Le parole: «Miei discepoli, formulate un grande voto!» (La porta del drago, RSND, 1, 891), che i membri di tutto il mondo hanno inciso profondamente nei loro cuori, provengono da una delle lettere scritte dal Daishonin a Tokimitsu.
Il Daishonin scrisse questa lettera in un momento in cui i suoi discepoli stavano affrontando aspre persecuzioni, e venivano minacciati continuamente affinché abbandonassero la fede. Tokimitsu fece tutto il possibile per proteggere anche gli altri discepoli, offrendo loro rifugio nelle proprie terre e combattendo coraggiosamente al loro fianco.
Il “grande voto” di cui parla il Daishonin in questa lettera è la nobile determinazione di realizzare il grande ideale di kosen-rufu per portare pace e felicità a tutti gli esseri viventi.
Molti dei vostri genitori hanno ereditato questa nobile determinazione e si adoperano instancabilmente per la felicità propria e degli altri.
Alcuni dei più importanti scritti del Daishonin furono inviati proprio al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu. Egli aveva abbracciato la fede sin da giovanissimo e si impegnò in questo percorso, con fede costante come l’acqua che scorre. Questa è la chiave per realizzare la vittoria nella vita. Lo spirito della Soka Gakkai è lo spirito dell’automotivazione: noi agiamo di nostra iniziativa, non perché qualcuno ci dice di farlo. La motivazione interiore è la chiave del successo in tutti gli sforzi, dallo studio alla recitazione di Gongyo e Daimoku. Perseverando tenacemente, troverete un rinnovato senso di realizzazione e di soddisfazione. Spero che dimostriate tale automotivazione e perseveranza in questo prezioso periodo della gioventù.
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La vita è misteriosa, sconfinata e libera.
Il vostro futuro dipende da quanto grande, profonda e seria è la vostra determinazione ora, in questo momento.
Alcuni di voi potrebbero pensare che sia meglio aspettare di essere più grandi e sicuri di sé per formulare una determinazione. Ma la determinazione non è il risultato di quanto siamo forti. Al contrario, è dalla determinazione che nasce la nostra forza.
La determinazione è come una radice: di solito non è visibile. Ma se le sue radici sono forti, una pianta sarà in grado di fiorire. I fiori sbocciano grazie alle radici.
La gioventù è il tempo in cui coltivare le radici della determinazione. Finché, con pazienza, vi sforzate di fare del vostro meglio, continuando a nutrire la vostra determinazione con uno spirito invincibile e raccogliendo una sfida dopo l’altra, riuscirete a creare un brillante futuro.
Iniziate dalla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e dal formulare una determinazione.
E se vi accorgete che la vostra determinazione vacilla, continuate semplicemente a rinnovarla giorno dopo giorno.
Mentre continuate a perseverare nel modo che vi si addice, le radici della vostra determinazione diventeranno forti e inamovibili.
Durante quest’anno, mentre studiamo la vita di Nanjo Tokimitsu, che rimase dedito al grande voto di kosen-rufu per tutta la vita, abbattiamo i muri dei nostri limiti con una determinazione sempre rinnovata. Facciamo di questa frase il nostro motto: «La determinazione è fonte di forza. La determinazione conduce al successo».
(1 aprile 2018)