Nei suoi scritti il presidente Ikeda racconta come ha portato avanti lo sviluppo di kosen-rufu. La Divisione uomini italiana ha deciso di ispirarsi alla storica campagna di Osaka descritta ne La rivoluzione umana
“La determinazione” è anche il titolo del primo capitolo del decimo volume de La rivoluzione umana.
Noi uomini della Soka Gakkai italiana siamo determinati a rendere il 2015 l’anno della realizzazione di tutti gli scopi della nostra comunità buddista, perciò niente come il decimo volume de La rivoluzione umana può aiutarci a seguire le tracce del maestro Ikeda.
È importante rileggerlo più e più volte fino ad assorbire per intero il comportamento di sensei nella famosa campagna di Osaka. In breve: nel 1956 i membri erano circa trentamila ed era necessario – per tutta una serie di motivi – realizzare una crescita senza precedenti. Toda sapeva che la situazione non lasciava speranze, ma affidò tutto a Shin’ichi (nel romanzo lo pseudonimo di Daisaku Ikeda): «Doveva vedere Shin’ichi combattere con valore e mostrare tutte le sue capacità come Bodhisattva della Terra. Solo allora sarebbe stato certo che l’organizzazione avrebbe proseguito il suo cammino anche dopo la sua morte». Il giovane discepolo era perfettamente consapevole che l’obiettivo era praticamente irrealizzabile e «nel pieno dei suoi dolorosi e faticosi sforzi per la ricerca di una soluzione si sentiva come in agonia. Avrebbe voluto mettersi a urlare». Poi nella sua mente cominciarono ad apparire brani di Gosho che spiegavano come si potesse trasformare ciò che apparentemente era impossibile, in una cosa possibile. Quei brani gli dicevano che non era la forza numerica ad assicurare la vittoria, ma che la vera chiave era una indistruttibile unità: «Sentiva di dover vincere a tutti i costi. Se questa campagna, la prima di cui era responsabile, si fosse conclusa con un successo, sarebbe diventata la sorgente da cui avrebbero tratto forza tutte le sue future iniziative». Doveva fare in modo che ogni membro fosse ispirato e incoraggiato ad accrescere il potere della fede e a rivolgere al Gohonzon preghiere forti e sincere: ognuno doveva comprendere la grandezza dell’insegnamento attraverso la prova concreta. Più era difficile lo scopo da realizzare, più sarebbe stato necessario che ogni persona si sentisse piena di gioia e si sforzasse attivamente per contribuire all’obiettivo: «Per far sì che ciò accadesse doveva dedicarsi con tutte le sue energie a sviluppare la fede di ogni singola persona». Toda lo aiutò tenendo una storica lezione di Gosho durante la quale chiese ai membri: «Quale genere di unità ha permesso alla Soka Gakkai di diventare ciò che essa è oggi? È l’unità nella fede e niente altro! L’unità di molte persone con un unico scopo nel cuore […]. Nulla può essere realizzato se noi non sviluppiamo le nostre attività comprendendo che il Gohonzon è esattamente al centro di ogni riunione e in ogni circostanza. […] Dovete capire profondamente che l’unità deriva esclusivamente dal potere del Gohonzon, non certo da una particolare efficienza tecnica nel condurre le attività organizzative. […] La nostra unità è assolutamente diversa nella portata rispetto a quella che si forma attorno a una bottiglia di liquore, a una torta o al denaro; non vi è sulla terra unità che sia più forte e salda o più bella di quella incentrata sul Gohonzon […]. Vi chiedo di avere una fiducia assoluta nelle mie parole. Allora sentirete scaturire da dentro di voi una saggezza inesauribile». Malgrado l’invito di Toda non tutti i responsabili ne compresero profondamente il senso della campagna, dubitando talvolta di lui. Eppure la volontà di Shin’ichi di realizzare il desiderio del suo maestro fece in modo che l’arteria della fede del Kansai cominciasse a pulsare con vigore, al punto che in un solo mese quasi quattromila nuove famiglie fecero il loro ingresso nella Soka Gakkai. Questo è solo l’inizio della storia, nel decimo volume della Rivoluzione umana è raccontato il resto.
Nel saggio pubblicato sul Seikyo Shimbun del 29 dicembre 2014, il presidente Ikeda dà tre punti chiave per realizzare gli scopi nell’anno dello sviluppo dinamico:
Ognuno deve cambiare se stesso;
Non arrendersi mai;
Andare avanti con gioia e coraggio.
Facciamoli nostri in ogni istante, pensando a ciò che ci chiede il maestro: «Abbiate completa fiducia nelle mie parole. Allora sentirete scaturire da dentro di voi una saggezza inesauribile!».