Questa esperienza nasce in un momento preciso: a gennaio ci siamo incontrati e Beppe, il nostro nuovo responsabile di gruppo, ha portato una lavagnetta su cui abbiamo scritto nero su bianco la determinazione che tre persone ricevessero il Gohonzon nel nostro gruppo entro l’anno, di cui uno giovane.
Per realizzarlo, seguendo la guida del maestro che afferma che “tutto parte della preghiera”, siamo partiti dal Daimoku sincero per la nostra felicità e per quella degli altri. Davanti al Gohonzon abbiamo determinato ogni volta di avere delle riunioni gioiose e che ogni partecipante si sentisse accolto e a proprio agio e provasse il desiderio di ritornare.
Di seguito il racconto in prima persona dell’impegno che alcuni di noi del gruppo Manzoni stanno riversando quest’anno nell’attività e nella propria rivoluzione umana, verso la realizzazione di una grande vittoria!
Franca: Abbiamo iniziato l’anno con la consapevolezza che stiamo vivendo un periodo cruciale e con il desiderio che il gruppo Manzoni desse il proprio contributo all’obiettivo che ci siamo posti come Soka Gakkai italiana.
Per quanto mi riguarda il sentimento che provo e che muove le mie azioni per kosen-rufu è una profonda gratitudine, perché l’incontro con il Buddismo di Nichiren e l’attività della Soka Gakkai hanno cambiato e arricchito la mia vita di esperienze e relazioni umane. E anche se a volte le giornate sono faticose, noi sappiamo quanto sia incoraggiante incontrarci e ascoltarci reciprocamente! Ognuno porta se stesso, così com’è, e nella condivisione di lotte e vittorie ci sentiamo più uniti, più forti e più felici.
Claudia: Da inizio anno ho preso coscienza che c’era bisogno di un cambiamento interiore rispetto all’offerta per kosen-rufu. Ho sentito la necessità di rinnovare il mio voto costruendo un nuovo modo di praticare davanti al Gohonzon, cioè davanti alla mia vita e nel mio ambiente. Un’offerta che andava migliorata non solo nella quantità ma anche nella qualità…
Un altro cambiamento importante è stato sentir lasciar andare il peso di dover dire sempre “la cosa giusta”, godendo così della condivisione e dell’ascolto reciproco, che sono liberi e spontanei!
Lory: Quest’anno per me è stato particolarmente difficile perché sono stata colpita dalla malattia e poi dalla morte di mio marito, seguita alla perdita dei miei genitori l’anno prima. Nonostante queste situazioni sono riuscita a mantenere il legame con il Gohonzon e con il gruppo che mi ha sostenuta con il Daimoku, sforzandomi di partecipare quando potevo alle riunioni e continuando a condividere il Buddismo con gli altri. Queste sofferenze sono state alleviate dal pensiero che la morte è una rinascita e non la fine. Quindi questa esperienza sarà per me l’inizio di una nuova rivoluzione umana.
Beppe: Tutto nella mia vita è cambiato quando sono diventato responsabile del gruppo Manzoni. Da quel momento le mie preghiere davanti al Gohonzon non sono state più focalizzate solo ed esclusivamente sulla mia felicità ma sul benessere e la gioia dell’intero gruppo. «Non esiste un Budda egoista» diceva il maestro Makiguchi (La saggezza del Sutra del Loto, Esperia, vol. 1, pag. 96).
Dal momento in cui il mio focus si è concentrato sulla felicità degli altri, ecco che anche i miei desideri e i miei obiettivi hanno cominciato a realizzarsi.
Sono convinto che proprio il momento in cui tutti insieme abbiamo scritto sulla lavagnetta il grande obiettivo che tre persone, di cui uno giovane, ricevessero il Gohonzon entro l’anno, è stato quello in cui abbiamo posto la causa fondamentale per realizzare la nostra vittoria.
Dopo mesi in cui ci siamo dedicati insieme a sostenere ogni persona del gruppo e, il 17 settembre, in una splendida giornata di sole, abbiamo avuto l’onore di vedere tre persone del nostro gruppo entrare a far parte della Soka Gakkai… Per me è stata una gioia ancora più grande perché uno di loro era mio cugino ventenne!
La nostra decisione e il cambiamento interiore di ognuno di noi si sono manifestati nell’ambiente e così abbiamo visto aumentare la partecipazione di nuove persone e molti giovani.
Sensei scrive:
«Gli esseri umani crescono
ispirandosi a vicenda,
in un contatto vita a vita.
Le persone buone
hanno la capacità di far crescere persone buone…
[…] Cresciamo insieme!
Andiamo fieri di contribuire
alla nobile impresa di assicurare
l’eterno flusso di kosen-rufu» (NR, 817)
Così, seguendo il suo incoraggiamento, dopo aver consegnato tre Gohonzon, abbiamo subito rilanciato per la consegna di altri tre Gohonzon entro la fine dell’anno!
