Una delegazione ufficiale del comune di Kyoto è venuta in visita nel luogo deputato alla costruzione della pace: il Centro nazionale inaugurato da Daisaku Ikeda nel 1992
Firenze – Per quattro giorni, dal 5 all’8 novembre, Firenze si è vestita dei colori del mondo: il Glocal Forum “Unity in Diversity” ha riunito in Palazzo Vecchio oltre sessanta sindaci provenienti da tutto il mondo, comprese alcune zone di guerra tra cui Kiev, Herat e Mogadiscio. Grazie a questa iniziativa, organizzata dal sindaco Dario Nardella dopo sessant’anni dal grande meeting per la pace voluto da Giorgio La Pira, è stata stilata una Carta di Firenze: un documento in cui sono raccolti propositi e azioni comuni tra i sindaci del mondo per rilanciare progetti di pace nel proprio paese. “Unity in Diversity” guarda alle città come laboratori di pace, dove i sindaci si interessano alla vita dei cittadini, piuttosto che alle questioni di stato. In rappresentanza di Kyoto ha partecipato Yoshitomo Daido, vicepresidente del consiglio comunale e membro della Soka Gakkai, il quale, insieme a una delegazione, si è recato in visita al Centro culturale di Firenze il 7 novembre.
Oltre ad aver assistito alla proiezione del video della firma dell’Intesa con lo Stato italiano, la delegazione ha visitato la mostra sulla storia del legame tra il presidente Ikeda e l’Italia che ripercorre le tappe di kosen-rufu nel nostro paese dal 1961 a oggi (vedi foto).
Il sindaco di Kyoto, Daisaku Kadokawa, ha inviato i suoi ringraziamenti all’Istituto Buddista per la realizzazione della mostra “Leonardo da Vinci e la battaglia di Anghiari” nella sua città: «un’opportunità per trasmettere ai cittadini di Kyoto lo spirito del Rinascimento e dell’umanesimo». E, nei confronti della Soka Gakkai italiana, nutre grandi aspettative sul contributo che continuerà a offrire allo sviluppo delle relazioni di scambio tra le due città gemellate.
Per il vicepresidente Yoshitomo Daido questa era la seconda visita a Firenze dopo quella di vent’anni fa per il trentennale del gemellaggio tra il capoluogo toscano e Kyoto. Una nuova partenza verso l’affermazione dei diritti umani.
Federica Garbato
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La Polonia inaugura il primo Centro culturale SGI
Nasce un nuovo punto di riferimento per le attività di kosen-rufu in Polonia, testimonianza del progresso del movimento di pace della SGI nell’Europa dell’Est
Varsavia – Il 29 novembre è stato inaugurato il primo Centro culturale della Soka Gakkai in Polonia. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai membri e i responsabili polacchi, Michiko Samuels viceresponsabile europea delle donne e delle giovani donne, e Hideaki Takahashi, responsabile della SGI Europa.
Takahashi ha incoraggiato i presenti spiegando come i membri della SGI contribuiscono allo sviluppo della pace attraverso le proprie attività facendo conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin, espandendo la propria rete di amicizie, sostenendo la Divisione giovani, rafforzando la solidarietà umana, studiando il Buddismo. Il presidente della SGI Daisaku Ikeda e la moglie Kaneko hanno inviato a tutti i membri polacchi un messaggio di congratulazioni per l’apertura del Centro, sottolineando che tale evento è d’auspicio per la prosperità e felicità dei membri della Polonia, e causa per lo sviluppo di buoni cittadini nel paese.
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Nella Terra dei Fuochi in ascolto della natura
Un incontro interreligioso per confrontare la propria visione della natura, culminato con l’esempio vistoso di un gruppo di giovani della zona
Afragola (NA) – Il 26 novembre l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha partecipato a un incontro interreligioso sul tema “La cura e il rispetto per la natura, pace e rispetto fra i popoli e le religioni”. Evento ancor più significativo poiché tenuto ad Afragola, in piena Terra dei Fuochi e a pochi giorni dal meeting internazionale di Parigi sui cambiamenti climatici. Presenti i rappresentanti di diverse religioni: dall’Ebraismo all’Islam, dai seguaci di Sai-Baba ai Bahiani. Sono stati citati passi del Corano, del Vangelo, del Gosho, ma anche frasi di Confucio e degli Indiani d’America, allo scopo di riscoprire l’umanità, il rispetto per la diversità, il rispetto della natura e dell’unicità di ciascuno. Dal punto di vista buddista è stato spiegato il concetto della rete di Indra, metafora delle relazioni umane, e il principio di esho funi (non dualità di vita e ambiente). Culmine dell’incontro la presentazione del progetto di una classe del Liceo Brunelleschi, che ha raccontato come ha messo in pratica la cura e il rispetto per la natura recuperando un pezzo di terra abbandonato trasformandolo in un giardino didattico, coltivando piante, creando un angolo per la meditazione e perfino un frutteto della solidarietà, da cui producono marmellate e liquori e inviano i proventi a un asilo in Africa. Forse una goccia nell’oceano, senza dubbio una fonte di illimitata speranza.
Ilaria Varriano e Checca Villani
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Dall’Italia
7-22 novembre
Carugate (MI): mostra Senzatomica Compact 583 visitatori di cui 129 studenti