Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
“Io accetto tutte le persone” - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:28

    301

    Stampa

    “Io accetto tutte le persone”

    Nello spirito buddista, ogni singola parola e azione dovrebbe essere volta al benessere altrui. Rispettare la diversità degli altri significa anzitutto ascoltare con attenzione

    Dimensione del testo AA

    Nello spirito buddista, ogni singola parola e azione dovrebbe essere volta al benessere altrui. Rispettare la diversità degli altri significa anzitutto ascoltare con attenzione

    Redazione: Il rispetto è alla base di tutte le relazioni umane nella Soka Gakkai; ne abbiamo già parlato, ma vorremmo approfondire ancora di più.

    Nakajima: Penso che praticare il rispetto sia veramente difficile: in teoria tutti sappiamo il valore di questa parola, ma come lo mettiamo in pratica? Noi rispettiamo la Buddità presente in ogni essere vivente, rispettiamo la vita di ogni persona, ma ogni vita è diversa, ogni fenomeno è diverso. Siamo veramente capaci, o meglio ci stiamo sforzando di rispettare questa diversità?

    Redazione: Tu cosa intendi per rispetto?

    Nakajima: Io intendo rispetto per la vita: in fondo alla vita c’è la Buddità. Dal punto di vista del Budda siamo uguali. Ogni forma di vita sul nostro pianeta vive all’interno di un rapporto armonioso ed equilibrato con tutto il resto, per questo motivo tutte le forme di vita sono intimamente collegate le une alle altre. Gli esseri umani – a differenza degli esseri animali – sono in grado di uscir fuori da questo equilibrio con grave danno per tutto il resto. Questa armonia universale il Daishonin l’ha chiamata Nam-myoho-renge-kyo e questa Legge è presente in ogni forma di vita. Questo spiega il Buddismo e io sto cercando di comprendere sempre di più questo principio, prima di tutto cercando di rispettare ogni persona e ogni cosa.

    Redazione: Facendo attività nella Soka Gakkai come metti in pratica il rispetto?

    Nakajima: Cerco di sforzarmi sempre in questa direzione. Ma comunque incontro difficoltà perché la mia soggettività esce sempre fuori. Sono consapevole però che devo essere io stesso che devo migliorare. Per esempio, rispettare significa anche ascoltare.
    Io accetto tutte le persone, perché tutti stanno cercando la loro felicità e ognuno vuol stare bene e a proprio agio. Prima di tutto, quindi, cerco di capire come sta vivendo quella persona che incontro, poi – se è necessario – cerco di farle capire che quello che sta cercando non è assoluto, che c’è qualcosa di molto più profondo, che si può diventare liberi dal proprio karma attraverso la Legge mistica.
    Io penso che per comprendere e realizzare fino in fondo la pratica del rispetto bisognerebbe semplicemente seguire l’esempio del maestro. Il rapporto con il maestro è fondamentale nel Buddismo. “Seguire il maestro” non significa seguirlo ciecamente anche se non è altrettanto giusto volere sempre e comunque sovrappore la nostra interpretazione a ciò che dice il maestro. Una volta che abbiamo deciso che il maestro è corretto non dovremmo dubitare di lui ma cercare di seguirlo partendo da un contatto profondo con il suo cuore attraverso il Daimoku.

    Redazione: Spesso succede che, in occasione della una scelta di una persona cui affidare una responsabilità si litiga… ma questo non è in contraddizione con l’insegnamento buddista?

    Nakajima: Sì, è una contraddizione. Si litiga perché non si riescono ad accettare i punti di vista diversi proposti dagli altri. Forse non sappiamo usare bene il Buddismo: abbiamo il mezzo, ma non sappiamo utilizzarlo correttamente. La pratica buddista ha un valore enorme, ma quanto valore riusciamo a realizzare dipende dal nostro cuore. Ogni persona è unica, ma oggi, nell’epoca di mappo, la tendenza al conflitto è molto forte, è una tendenza presente nella società. Non bisogna lasciarsi trasportare da questa corrente: per esempio, è difficile trovare qualcuno che gioisce della felicità degli altri, ma questa dimensione del cuore è decisiva ed è anche un aspetto della compassione.

    Redazione: Il presidente Ikeda spesso nei suoi discorsi dice di combattere il male. Cosa intende per “combattere il male”?

    Nakajima: Credo che intenda tante cose, ma prima di tutto intende l’“oscurità fondamentale” presente in ognu-no di noi: l’invidia, per esempio è un aspetto della nostra oscurità.
    Ma si riferisce anche a qualcosa di esterno: sono due funzioni, una che crea felicità, un’altra infelicità. Le funzioni che creano infelicità agli esseri viventi vanno contrastate.

    Redazione: Questo può essere facilmente utilizzato all’interno della nostra comunità: ad esempio qualcuno identifica alcune persone con il male, pensando che debbano essere combattute perché lo ha detto il maestro.

    Nakajima: È un’interpretazione sbagliata: i problemi o i dissidi fra i membri che sorgono all’interno della SGI, non richiedono “combattimenti”, ma vanno sempre e comunque risolti attraverso il dialogo.

    Redazione: Anche Nikken non è contrastato come persona, ma come funzione negativa.

    Nakajima: Il problema non è l’essere umano Nikken ma la funzione che svolge. Altrimenti basterebbe che Nikken scomparisse perché il problema fosse risolto. Nikken in quest’epoca ha incarnato l’azione del terzo dei tre potenti nemici secondo il Sutra del Loto. Infatti ha cercato di distruggere con ogni mezzo la Soka Gakkai, l’organizzazione che in quest’epoca sta diffondendo l’insegnamento di Nichiren Daishonin e cercando di relizzare il grande desiderio del Budda, cioè kosen-rufu e la felicità di tutte le persone. Per questo va denunciato con la stessa forza che Nichiren Daishonin dimostrò nei confronti dei tre potenti nemici che lo perseguitavano nella sua epoca: gli alti prelati arroganti delle varie sette che, alleandosi con le autorità e i preti ignoranti, opprimevano e disprezzavano la gente comune.

    Redazione: Quindi i membri della Soka Gakkai dovrebbero imparare a rispettare le differenze, ascoltare tutti… ma poi le decisioni come si prendono?

    Nakajima: La difficoltà sta proprio lì. Per questo motivo, quando dobbiamo prendere una decisione, dobbiamo avere ben chiaro su che cosa si basa quella decisione. Se la nostra intenzione è la felicità di tutti, allora recitando Daimoku si arriva a prendere una buona decisione.
    Noi stiamo facendo attività per far stare bene ogni singola persona e per stare bene tutti insieme. Come organizzazione il nostro unico scopo è questo. Se lo dimentichiamo escono fuori i problemi.
    Penso che ogni attività, dopo tre volte che viene ripetuta, diventa un’abitudine: allora dall’abitudine si passa alla “tecnica”, si diventa formali, dimenticando che nella nostra pratica buddista quello che conta è il cuore.

    Redazione: Lo zadankai ideale come lo vedi?

    Nakajima: Prima cercherei di conoscere bene tutti i membri di quel gruppo: ci vuole tempo, ma ogni giorno cercherei di incontrare qualcuno e, prima della riunione, incoraggiare ogni persona.
    Alla riunione è importante portare persone nuove e i praticanti devono imparare a confrontarsi con loro, ad ascoltarle. I responsabili dovrebbero essere persone piacevoli e accoglienti, soprattutto perché ogni giorno cercano di migliorare se stessi: è questo sforzo che tocca il cuore delle persone.
    Ho notato che in alcune persone c’è la tendenza ad aspettarsi sempre qualcosa dall’esterno o dagli altri, a mettere il proprio io al centro di tutto dando la colpa agli altri di quello che ci succede: quando invece riusciamo a vedere la Buddità in ogni manifestazione della vita il nostro io non si mette al centro di tutto e partiamo da noi stessi per trasformare i problemi.
    Io penso che ogni azione, ogni parola, in ogni istante deve essere rivolta a far star bene gli altri. Bisognerebbe sempre pensare a questo.
    Nella concezione buddista non devono star bene alcuni e altri male: tutti devono stare bene.

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata