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Invincibili nello spirito - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:53

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Invincibili nello spirito

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La nobiltà di un sorriso
che emana invincibile fermezza
è propria di chi ha ottenuto
magnifiche vittorie.

L’autore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) incarnava lo spirito di colui che non perde le sue certezze e supera ogni senso di inadeguatezza grazie a un impegno instancabile. Allo stesso modo, per quanto dolorose possano essere le sfide che ci troviamo ad affrontare nella vita, dovremmo trasformarle in opportunità e lanciare un coraggioso contrattacco.
Nel Buddismo, il mondo in cui viviamo viene chiamato mondo di saha. Saha significa “sopportazione”. Tutti lottiamo con vari problemi e difficoltà che incombono su di noi. La domanda cruciale è se riusciamo a resistere e a trionfare su di essi. La vita è un’impresa nella quale occorre avere uno spirito invincibile.
Anche Nichiren Daishonin attribuisce la massima importanza a uno spirito invincibile. Possiamo vedere questo spirito ardere luminoso in tutti i suoi scritti. Ne Il prolungamento della vita Nichiren loda il suo fedele discepolo Shijo Kingo, predecessore esemplare dei nostri membri della Divisione uomini, dicendo: «È un uomo che non si arrende mai alla sconfitta e che tiene in gran conto gli amici» (RSND, 1, 848).

Il Budda è noto
come “Colui che sa sopportare”.
La nostra perseveranza
è prova evidente
che siamo Bodhisattva della Terra.

In occasione della sua fondazione, nel 1971, ho regalato all’Università Soka due statue di bronzo del grande scultore francese Alexandre Falguière (1831-1900). Una raffigura un fabbro, l’altra un giovane tipografo, entrambi impegnati nel loro lavoro. Su ciascuna figura si leva un angelo, come a magnificarne gli sforzi. Sul piedistallo della scultura del fabbro sono incise le parole: «Solo il lavoro e la dedizione alla propria missione danno valore alla vita». Molti studiosi e personalità di tutto il mondo in visita al campus hanno espresso profonda ammirazione per questo messaggio – sicuramente perché essi stessi, per raggiungere posizioni importanti nei rispettivi settori, si sono impegnati in prima persona con incredibile sforzo e dedizione.
Farsi strada nella vita cercando di evitare il lavoro duro e le sfide impegnative non potrà mai produrre nulla che abbia un valore duraturo. Occorre che i giovani, in particolare, si lancino nell’attività prescelta, si rimbocchino le maniche e stringano i denti per superare con coraggio tutte le avversità e i problemi, mentre lavorano con energia alla realizzazione della loro missione. Tale spirito indomito e invincibile è l’onore più alto che un giovane può guadagnarsi.
Come accennato in precedenza uno dei titoli del Budda è “Colui che sa sopportare”. Grazie al grande potere della sopportazione, vi invito a costruire una vita indistruttibile ed eterna come il diamante.

«Non farti sconfiggere!
Prendi l’iniziativa con decisione!».

La voce del mio maestro
continua a risuonare potente
nella profondità del mio essere.

Il mio maestro Josei Toda incoraggiò con vigore un amico sofferente, dicendo: «Tutte le persone affrontano periodi di disperazione. Ma se sopportiamo quei periodi e ne usciamo, in seguito quei problemi e preoccupazioni sembreranno piccoli e insignificanti. Nulla può intralciare l’immenso potere della Legge mistica. Se vi ribellate con coraggio alle forze demoniache con la ferma decisione di affrontarle direttamente e di vincere, esse ben presto batteranno in ritirata. Qualunque cosa accada, continuate a farle fuggire via!».
Anche se a volte possiamo trovarci davanti a una temporanea sconfitta, ciò che conta è la vittoria finale. La strategia del Sutra del Loto è lo strumento che ci permette di agire in questo modo. Quando le situazioni mostrano il loro volto più minaccioso, è il momento migliore per “cambiare il veleno in medicina” – trasformando il negativo in qualcosa di positivo – e innalzare la nostra condizione vitale.
I nostri primi due presidenti, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, hanno affrontato e vinto i tre potenti nemici1 – che secondo Nichiren Daishonin avrebbero minacciato coloro che cercano di diffondere l’insegnamento corretto del Buddismo – e hanno trionfato sugli assalti dei tre ostacoli e quattro demoni2. Essi non sono mai stati sconfitti, per quanto avvilenti potessero essere gli ostacoli e le persecuzioni che hanno incontrato.
Contrastare ogni sorta di attacco e aprire un nuovo grande sentiero di vittoria e di sviluppo per kosen-rufu: questo è l’invincibile spirito Soka che lega maestro e discepolo.
È importante ottenere vittorie, ma ancora più importante è trascorrere la propria vita senza farsi sconfiggere dagli eventi, mostrando lo spirito con il quale le tenaci donne Soka, le madri di kosen-rufu, si stanno impegnando nelle preghiere sincere come nelle azioni. Ed è per questo che hanno vinto.
Lou Marinoff, presidente fondatore dell’Associazione americana filosofi professionisti, si è espresso sul fatto che la SGI insegna alle persone che tutte possiedono il potere di superare i propri limiti e che possono trarre i risultati migliori dalle peggiori circostanze.
Verso la fine del 1978, gli studenti delle scuole medie e superiori Soka di Tokyo composero una nuova canzone dal titolo Spirito invincibile. Io inviai loro le parole della quarta strofa: «Madre! Maestro! Non dimenticherò mai / gli sforzi e le aspirazioni. / Un giorno scalerò la magnifica montagna dei campioni / e avrò per sempre uno spirito invincibile».
La montagna che dobbiamo scalare si trova davanti a noi. Più ripida e difficile è la salita, più nobile sarà il nostro spirito di sfida. Intonando alte le voci in un canto gioioso, compiamo il primo coraggioso passo verso la cima della vittoria!

Per quanto siano faticosi i tempi,
la felicità della vittoria
sarà alla fine sicuramente nostra.
Con questa ferma convinzione,
impegniamoci oggi ancora con gioia.

1. Tre potenti nemici: tre tipi di persone arroganti che perseguitano coloro che diffondono il Sutra del Loto nell’epoca malvagia successiva alla morte del Budda Shakyamuni, descritte in una strofa di venti versi del tredicesimo capitolo del Sutra del Loto “Esortazione alla devozione”. Il Gran Maestro cinese Miao-lo li raggruppa in laici arroganti, preti arroganti e falsi saggi arroganti.
2. Vedi DB, 891.

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