Ispirare gli altri è il “compito” di ogni praticante, nella sfera privata e nella società. È tramite l’esempio concreto che possiamo aprire a ogni persona orizzonti di infinito potenziale. «Quando pratichiamo come insegna il Daishonin – afferma Ikeda – l’energia e il coraggio sgorgano illimitati dalla profondità del nostro essere»
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, soleva dire: «Siate vincitori in ogni battaglia. Siate una Soka Gakkai che vince in ogni impresa, una Soka Gakkai che continua ad avanzare con lo scopo di una grande vittoria». La vita è lotta. Coloro che si sfidano e ottengono la vittoria sono felici. Sono fiduciosi e ottimisti. Perciò mi auguro che in questo nuovo anno ognuno di voi sia fermamente determinato a vincere su ogni sfida.
Nichiren Daishonin dice: «La legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta» (L’eroe del mondo, RSND, 1, 741). È inutile abbracciare i grandi insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin se poi permettiamo a noi stessi di farci sconfiggere e cadiamo nell’infelicità. D’altra parte, se pratichiamo correttamente gli insegnamenti del Daishonin, possiamo far emergere il potere supremo della Legge mistica che pervade le tre esistenze di passato, presente e futuro. Dobbiamo sfidarci e vincere: questo è il punto di partenza del Buddismo, e il suo obiettivo finale.
Quest’anno celebriamo l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai. Affrontiamo ogni giornata con il sorriso, decisi a vincere insieme – voi e io – in ciò che riguarda la nostra felicità personale e lo sviluppo del nostro movimento. Cerchiamo di sentire tutta la forza che ci viene dall’appartenere a una grande assemblea di dieci milioni di persone, la Soka Gakkai, unite dallo scopo di realizzare kosen-rufu.
Conto soprattutto su di voi, miei cari amici della Divisione giovani! La vostra presenza è così rassicurante. State assumendo la guida di kosen-rufu, state facendo un gran lavoro. Sono consapevole del vostro meraviglioso contributo.
In qualunque gruppo od organizzazione, i responsabili possono ispirare gli altri ad agire solo se mettono da parte completamente l’arroganza e si cimentano per primi seriamente nelle sfide più immediate. Non saranno in grado di trionfare sulle circostanze più difficili se si limitano alle apparenze e non fanno seguire i fatti alle parole.
La missione dei responsabili nella Soka Gakkai è di lavorare con tutto il cuore per sostenere e ispirare i membri. Con questo spirito mi sono impegnato al fianco di Toda e ho scritto una storia di costante vittoria negli annali del nostro movimento.
Permettetemi di dare il benvenuto ai membri SGI che sono venuti a trovarci in questo freddo periodo dell’anno. Nonostante i vostri numerosi impegni, a casa e nel lavoro, avete compiuto un lungo viaggio per poter partecipare a questa riunione per il bene di kosen-rufu. Ciò è davvero ammirevole.
Questo ardente spirito di ricerca dei nostri membri, capaci di percorrere lunghe distanze per approfondire la comprensione del Buddismo, è ciò che rende forte la Soka Gakkai. Non dobbiamo mai dare per scontato questo spirito. Riconoscere e lodare con calore lo spirito di ricerca sincero è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin. Come responsabili dovremmo accogliere questi membri con il massimo apprezzamento – pronti a stringere la mano di ognuno e a fare tutto il possibile per assisterli e sostenerli.
Sostenersi a vicenda
Non c’è partenza più nobile e forte, per raggiungere la pace, di un sincero dialogo cuore a cuore all’interno di piccoli gruppi profondamente radicati nella società. Chi partecipa attivamente alla vita della propria comunità e vi gioca un ruolo indispensabile è davvero degno di ammirazione. La nostra Divisione donne fa esattamente questo organizzando incontri di poche persone.
Il Daishonin indirizzò varie lettere alle sue devote discepole spiegando l’essenza del suo insegnamento. Una volta chiese alla monaca laica di Ko, sull’isola di Sado, di condividere una lettera di incoraggiamento con Sennichi, la moglie di Abutsu-bo: «Dal momento che voi due avete la stessa mente, fatevi leggere questa lettera da qualcuno e ascoltatela insieme» (Lettera alla monaca laica di Ko, RSND, 1, 529). E in un’altra lettera consigliava altre due seguaci con queste parole: «Spero che tu legga ripetutamente questa lettera insieme alla moglie di Toshiro» (Le divinità Stessa Nascita e Stesso Nome, RSND, 1, 279). In questo modo il Daishonin ci insegna l’importanza di condividere il Buddismo con i nostri compagni praticanti e con gli amici delle nostre comunità, incoraggiandoci e sostenendoci l’un l’altro.
Le nostre voci possono costituire una potente sorgente di forza. Quando le nostre voci sono piene di coraggio e speranza, aprono la strada alla vittoria. Quando invece suonano piatte, opache e incerte, non riusciremo a indirizzarci verso una soluzione positiva.
Se volete sfidarvi come responsabili giovani di spirito, è particolarmente importante che recitiate Daimoku con serietà e che vi assumiate in prima persona la responsabilità di proteggere la Soka Gakkai. Condividete con sicurezza le vostre convinzioni con gli altri. Dimostrate una prova concreta di fede, tale da lasciare tutti stupefatti, diventando persone capaci di conquistare la fiducia e l’ammirazione di tutti. Voi state recitando Daimoku, perciò abbiate fiducia! Coloro che recitano Daimoku hanno a disposizione un potere senza pari. Fate sempre del vostro meglio!
L’atteggiamento è la chiave di tutto. Il nostro atteggiamento si rispecchia nelle azioni. Si riflette solennemente in ogni risultato della nostra vita. Questa è l’essenza del principio buddista dei tremila regni in un singolo istante di vita. Come responsabili dobbiamo dedicarci completamente a kosen-rufu e ai membri. Questo è l’impegno con cui ci dobbiamo misurare.
Determinare assolutamente
Toda era molto severo con i responsabili che non ottenevano risultati per kosen-rufu. Arrivò persino a dire che chi non è in grado di fare shakubuku, chi è incapace di incoraggiare personalmente gli altri ad abbracciare la fede nel Buddismo del Daishonin, dovrebbe lasciare la responsabilità. Grazie alla guida e all’insegnamento severo e compassionevole di Toda, sono riuscito a costruire una solida base di fede che mi ha permesso di superare tutti gli ostacoli. Determinate assolutamente di vincere! Questo è il mio messaggio per voi, miei giovani amici.
Ho sostenuto e assistito Toda senza mai stancarmi. Ho diffuso i suoi ideali in tutto il mondo. Nessuno si è mai preso cura del proprio maestro come ho fatto io. Sono orgoglioso di questo, e lo sarò per sempre. La Soka Gakkai è diventata ciò che è oggi perché ho dedicato tutto me stesso a sostenere il mio maestro. Ho dovuto lasciare la scuola serale per questo, in cambio Toda mi ha istruito di persona in un’ampia gamma di discipline, fornendomi una base approfondita in tutto ciò che mi occorreva conoscere. Sono stato uno studente dell’”università Toda”. Ho lottato contro individui ambiziosi ed egoisti che cercavano di spodestare Toda e mi sono assicurato che fosse nominato secondo presidente della Soka Gakkai nel maggio del 1951. Quando la crescita del nostro movimento sembrava in stallo, mi sono fatto avanti e ho garantito a Toda che avrei compiuto il passo decisivo di cui c’era bisogno. Per quanto severo, Toda mi ringraziava spesso, verso la fine dei suoi giorni. Prima di morire invocò più volte il mio nome dicendo: «Daisaku, hai fatto un grande lavoro». Mi ringraziò fino all’ultimo momento. Questa è la non dualità di maestro e discepolo. Questa è un’esistenza dedicata alla nobile causa Soka.
Lo storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975), con il quale ho avuto una serie di dialoghi quando ero più giovane, nutriva grandi speranze per il mio futuro. Con acuta intuizione disse che era certo che il mio maestro fosse molto felice di avermi come discepolo.
La mia giovinezza fu calpestata dal peso oppressivo del militarismo giapponese. Mio fratello maggiore rimase ucciso in guerra. Dopo aver affrontato questo dolore e tante altre sfide, ho continuato ad avanzare fino a diventare il terzo presidente della Soka Gakkai, nel maggio del 1960. Da allora sono passati cinquant’anni. Oggi, ci sono persone che in tutto il mondo sostengono e lodano la rete umanistica della SGI.
Quando ci dedichiamo al sentiero di maestro e discepolo, le nostre vite si adornano di brillanti onori! Vi prego di incidere questa lezione profondamente nel vostro cuore. La Legge mistica è la legge eterna e universale della vera pace e felicità. Spero che proteggerete fino in fondo la Soka Gakkai, che si sta impegnando a diffondere questo supremo insegnamento. Sviluppate voi stessi in modo da poterlo fare.
Le avversità rendono forti
Nel famoso romanzo I dolori del giovane Werther di Goethe (1749-1832), il protagonista osserva: «Vedo fin troppo chiaramente che ci sono diverse sofferenze in serbo per me. Ma coraggio […] pazienza, pazienza! Tutto però andrà bene».
I giovani che lottano per superare sfide terribili diventano via via più capaci e pronti a reagire rispetto a chi conduce un’esistenza comoda e confortevole. Essi otterranno risultati molto più grandi di coloro le cui esistenze scorrono senza intoppi. Mi torna in mente il giovane discepolo del Daishonin, Nanjo Tokimitsu, che aveva solo vent’anni quando entrò coraggiosamente in azione, nel pieno della persecuzione di Atsuhara. Il Daishonin gli rivolse queste famose parole: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto» (La Porta del Drago, RSND, 1, 891).
Il più grande voto che possiamo abbracciare come esseri umani è kosen-rufu. È la chiave per la giovinezza più realizzata e significativa: una giovinezza priva di rimpianti.
È stato un motivo di orgoglio per la Soka Gakkai durante questi ottant’anni il fatto di aver trionfato su tutte le persecuzioni, agendo in accordo con il Sutra del Loto e gli scritti di Nichiren Daishonin. Nel suo trattato L’apertura degli occhi il Daishonin scrive: «Sono già passati più di vent’anni da quando cominciai a proclamare le mie dottrine. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno ho subìto ripetute persecuzioni. Le persecuzioni minori sono troppo numerose per poterle enumerare, ma le persecuzioni maggiori sono quattro» (RSND, 1, 213) [Le quattro persecuzioni a cui si fa riferimento sono: la persecuzione di Matsubagayatsu nel 1260, l’esilio a Izu nel 1261, la persecuzione di Komatsubara nel 1264 e la persecuzione di Tatsunokuchi e l’esilio a Sado, nel 1271, n.d.r.].
Il Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge che ha infallibilmente praticato l’insegnamento corretto, ha sperimentato continue persecuzioni. In un altro Gosho scrive: «Sono stato espulso dai templi e cacciato via da molti luoghi, i miei parenti sono stati vessati, ho subìto attacchi notturni, mi hanno aggredito con le armi e ricoperto innumerevoli volte di insulti, sono stato picchiato, ferito alla mano, e i miei discepoli sono stati uccisi. Sono stato quasi decapitato e per due volte condannato all’esilio. In questi venti e più anni non ho conosciuto un’ora, né un istante di pace o sicurezza» (Sulla veste sfoderata, WND, 2, 599).
In un altro Gosho il Daishonin scrive: «Nessuno ha avuto tanti potenti nemici nel suo paese per aver sostenuto il Sutra del Loto, quanti ne ho io, Nichiren. Dai fatti che hai sotto gli occhi, dovrebbe essere evidente che Nichiren è la persona più importante dell’intero continente di Jambudvipa» (La scelta del tempo, RSND, 1, 515).
Chi, seguendo fedelmente gli insegnamenti del Daishonin, ha lottato senza posa contro potenti avversari e ha diffuso il Buddismo del Daishonin in centonovantadue paesi e territori? La risposta è Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, come anche voi e io che portiamo avanti il loro spirito. Al giorno d’oggi i maestri e i discepoli Soka sono i principali campioni mondiali di kosen-rufu. Vi prego di ricordare sempre che le nostre conquiste in questo regno sono eterne, così come i benefici che accumuliamo.
Ereditare lo spirito del Daishonin
Makiguchi dichiarò: «Affrontare persecuzioni sotto forma di calunnia, insulti, odio profondo e gelosia è un motivo di onore per i praticanti del Sutra del Loto». E Toda disse: «Il Daishonin diede prova dello spirito forte del re leone, pronto ad assumersi con coraggio le privazioni o gli ostacoli più duri, e noi della Soka Gakkai abbiamo ereditato questo spirito». Questo è il nostro orgoglio di maestri e discepoli.
Nel suo famoso scritto Il vero aspetto di tutti i fenomeni il Daishonin scrive: «Il Budda Shakyamuni avvolgerà nella sua veste coloro che [nonostante i tre potenti nemici1] persevereranno nella propagazione. Tutti gli dèi celesti faranno loro offerte, li sosterranno con le spalle e li porteranno sul dorso» (RSND, 1, 341).
Oggi le nostre attività per la pace, la cultura e l’educazione stanno ricevendo le lodi e il riconoscimento più alto in tutti i paesi del mondo. I molti elogi che abbiamo ottenuto dimostrano chiaramente che abbiamo lottato contro ostacoli simili a quelli descritti dal Daishonin e abbiamo trionfato su tutto.
Il Daishonin ci incoraggia a vivere la nostra esistenza con la profonda convinzione che incontrare difficoltà sul sentiero della fede costituisce pace e sicurezza (cfr. OTT, 115). Toda esortava: «Rallegratevi quando vi imbattete nelle difficoltà. Quello è il momento di dimostrare il potere della fede. È un’opportunità di cambiare il vostro karma. Grazie al superamento di simili prove, potrete ottenere una fortuna illimitata e duratura».
Al momento stiamo vivendo una situazione economica davvero difficile. Ma spero che vi metterete alla prova con la salda convinzione che simili circostanze rappresentano l’occasione ideale per compiere la vostra rivoluzione umana e trasformare tutto il veleno in medicina.
Nichiren Daishonin scrive: «È il potere della Legge buddista quello che permette alle divinità del sole e della luna di ruotare intorno ai quattro continenti» (Consacrazione di una statua del Budda Shakyamuni fatta da Shijo Kingo, RSND, 1, 611). Qual è il potere che muove la terra? Il Buddismo spiega questo potere dal punto di vista della realtà fondamentale. Ci sono molti modi di descrivere i movimenti della terra, del sole e della luna – ad esempio in termini di forze della natura – ma in definitiva essi stanno seguendo la legge universale del Buddismo.
Il potere fondamentale che attiva e muove tutte le stelle, i pianeti e gli altri corpi celesti nell’universo è Nam-myoho-renge-kyo. È una forza incredibile. E noi della SGI abbracciamo la fede in questa grande Legge mistica. Recitiamo il potentissimo e nobile ritmo di Nam-myoho-renge-kyo. Non c’è niente di più forte. Recitare Daimoku è la chiave per ottenere la vittoria assoluta. Non saremo mai sconfitti. Quando pratichiamo come insegna il Daishonin, l’energia e il coraggio sgorgano illimitati dalla profondità del nostro essere.
Vinciamo e apriamo la strada in ogni ambito, giorno dopo giorno e anno dopo anno, vivendo a ritmo con la Legge mistica e facendo dell’intero universo il nostro alleato! Toda si congedò da noi con questa esortazione: «La Divisione giovani non deve mai perdersi d’animo! Andate fino in fondo e lasciatevi alle spalle un gran numero di vittorie! Lo spirito combattivo è essenziale per praticare il Buddismo del Daishonin». Come giovani, vi prego di lasciarvi alle spalle un record di vittorie personali.
Spero che compirete sforzi ancora maggiori di quelli che avete fatto finora per incontrare gli altri e parlare con loro, coltivando il dialogo cuore a cuore per il bene di kosen-rufu. Vi prego di cercare il dialogo con spirito solare e fiducioso. Da giovane parlavo con moltissime persone. Come si addice a un giovane e a un discepolo, parlavo loro con entusiasmo di kosen-rufu e di Toda, facendo del mio meglio per stimolare la loro consapevolezza e comprensione della Soka Gakkai.
Come responsabili, è particolarmente importante che assumiate l’iniziativa di dialogare con più persone possibili. Questo è il modo migliore per voi di sviluppare un carattere ancora più forte ed essere capaci di ispirare le persone.
Senza iniziativa non c’è vittoria. Senza spirito combattivo non c’è fede. Qualunque sia la situazione, non cedete mai alla paura! Avanzate con coraggio. Esprimetevi francamente. Cimentatevi con tutta l’energia possibile e create una storia di continue vittorie.
Infrangere le barriere
Toda disse anche: «Membri della Divisione giovani, voi possedete l’enorme potere di Myoho-renge-kyo. Poiché ora siete entrati in azione, noi siamo certi di realizzare quella fondamentale rivoluzione che è kosen-rufu. Fate conoscere al mondo la vostra grande convinzione nel Buddismo del Daishonin, trasmettetela agli altri con fiducia!».
Quando gli sforzi di propagazione nella Soka Gakkai stavano languendo, Toda si rivolse a me per smuovere la situazione e io accettai la sfida. A quel tempo nessuno dei nostri capitoli era in grado di convertire più di cento nuove famiglie di membri al mese. Dopo aver assunto la responsabilità come consigliere del capitolo Kamata di Tokyo, risposi alle aspettative di Toda realizzando in un solo mese il record di duecentouno nuove famiglie di membri. E quando fui nominato vice responsabile del capitolo Bunkyo di Tokyo, costruii un’organizzazione di membri sinceri e solidamente uniti, trasformando il capitolo Bunkyo nel capitolo più vitale del Giappone.
Toda espresse un’immensa soddisfazione per quei risultati, meravigliato dal senso di responsabilità che stavo dimostrando. «Finché c’è Daisaku non c’è nulla di cui preoccuparsi», commentò. Ricordo ancora la grande gioia che gli procurò la nostra vittoria.
Durante la campagna di Osaka del 1956, in cui tutti dicevano che non avevamo possibilità di vincere, mi sono assunto la piena responsabilità e ho lottato insieme ai membri di Osaka. I giornali in quei giorni riportarono ampiamente la nostra strabiliante vittoria definendola come la “realizzazione dell’impossibile”, come ben sapete.
Una volta sola, durante una campagna a Osaka, nel 1957, sperimentai davvero il sapore amaro della sconfitta [vedi RU, vol. 11, n.d.r.]. So che questo fu per Toda causa di dolore, sofferenza e angoscia indicibili. Giurai che da quel momento in poi avrei assolutamente vinto. Quella promessa di non essere mai sconfitto ha fatto di me l’uomo che oggi sono ed è la ragione del meraviglioso sviluppo della Soka Gakkai.
La Soka Gakkai è l’organizzazione che si dedica alla realizzazione di kosen-rufu. Come tale, nessuno è più degno di lode dei nostri membri impegnati in questo nobile obiettivo. Naturalmente, in quanto parte di un’organizzazione, ognuno di noi riveste posizioni e funzioni diverse, ma quello che conta in fondo è ciò che abbiamo concretamente fatto per kosen-rufu. Sulla base della nostra fede nel Gohonzon riceveremo benefici direttamente proporzionali al Daimoku che recitiamo, alle azioni che compiamo, e ai nostri sforzi nel parlare agli altri di Buddismo.
È mio desiderio che tutti voi riusciate a dedicarvi a kosen-rufu fino a sentirvi completamente soddisfatti e riceviate gli infiniti e immensi benefici che meritate. Questi arriveranno senz’altro. Io posso testimoniarlo. Posso affermarlo con assoluta certezza perché ho lottato senza posa per kosen-rufu, per tutta la vita.
Ora è tempo che i discepoli che si impegnano sinceramente prendano il loro posto sul palcoscenico di kosen-rufu. E, a questo riguardo, nutro la massima aspettativa nella Divisione giovani.
Il nostro atteggiamento è cruciale
Permettetemi di confermare ancora una volta la chiave della vittoria. Il leader dei diritti civili Martin Luther King Jr. (1929-68) disse: «Alziamoci […] con maggiore prontezza. Resistiamo con maggiore determinazione». La nostra determinazione e le nostre azioni da questo momento in poi sono importanti. Una lotta continua è la forza motrice per realizzare immensi risultati. Il Buddismo del Daishonin è il Buddismo della causa originale (vedi DB, 96). Ciò che facciamo ora, da questo momento in poi, decide tutto.
Quando i responsabili sono negligenti, o mostrano troppa sicurezza presumendo che le cose si sistemeranno in qualche modo da sole, si sta preparando una grande sconfitta. Quando le figure centrali di un gruppo o di un’organizzazione non sono più animate da una vera convinzione, ma vogliono solo starsene senza far nulla e cavarsela con il minimo sforzo personale, i problemi sono dietro l’angolo. Io ho lavorato senza posa per kosen-rufu per più di cinquant’anni. Sono il discepolo diretto di Toda, e lui mi elogiava per la mia lungimiranza, iniziativa e perspicacia. La realtà non è mai facile. Se ci impegniamo seriamente per kosen-rufu, ogni nostro sforzo diventerà fonte di beneficio personale. E un beneficio infinito scorrerà anche verso i nostri discendenti e successori nelle generazioni future. Tutto dipende dal nostro atteggiamento.
Una Soka Gakkai che si sviluppi per sempre
Toda asseriva: «Quando arriva il momento cruciale, lanciate il vostro grido di battaglia e buttatevi nella mischia! Insieme, superiamo tutti gli ostacoli e realizziamo il nostro vero scopo in questo mondo».
Vi prego di assicurarvi che non un solo membro venga sfruttato per i fini di qualcun altro. Non permettete che ciò accada. Vorrei che ciascuno dei nostri membri avanzasse con fiducia e sicurezza verso la realizzazione del grande scopo della propria vita. Tutti i responsabili della nostra organizzazione devono ripartire con spirito e determinazione rinnovati. Impegniamoci con serietà per la felicità e il benessere della gente e respingiamo i corrotti e gli arroganti.
Anche in questo momento sto lavorando per costruire una Soka Gakkai che continui a crescere e svilupparsi e a ottenere vittorie nell’infinito futuro. Vi prego, unitevi a me in questa impresa. Ciò che conta sono le azioni, non le parole. La cosa fondamentale è impegnarsi con rinnovata determinazione. È facile quando tutto va per il meglio, ma la vera sfida è saper resistere nei periodi di avversità, di privazione, continuando a infondere coraggio e speranza ai nostri membri. Il potere fondamentale che ci mette in grado di fare tutto questo è la fede.
Ho giurato di dedicare tutta la vita al mio maestro. Ho vinto in tutte le imprese e ho aperto la strada per il nostro costante sviluppo. Solo sforzandovi nella fede secondo lo spirito di maestro e discepolo, possiamo sconfiggere i tre potenti nemici. Vi prego di non dimenticarlo mai.