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Individuo e società, micro e macro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:25

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    Individuo e società, micro e macro

    Il sostegno reciproco non influisce solo sulla vita spirituale di una persona: rafforzare la rete di relazioni nelle comunità cambia profondamente le dinamiche sociali, rivelandosi cruciale nelle situazioni critiche e nelle emergenze umanitarie

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    Il sostegno reciproco non influisce solo sulla vita spirituale di una persona: rafforzare la rete di relazioni nelle comunità cambia profondamente le dinamiche sociali, rivelandosi cruciale nelle situazioni critiche e nelle emergenze umanitarie

    Cosa può permettere alla società globale di far fronte alla crescente serie di difficoltà legate a eventi climatici estremi, crisi economiche e disastri naturali? Oltre all’operato delle istituzioni, chiamate in causa per migliorare la sicurezza di edifici e infrastutture, occorre rafforzare il fattore umano, il “capitale sociale” di interconnessione e le reti tra le persone. Non basta reagire a posteriori, come spesso avviene con i disastri naturali; è necessario imparare a collaborare per risolvere problemi della collettività e operare una transizione verso una cultura di solidarietà fra la gente comune. «Il pieno significato della rivoluzione umana – scrive Ikeda – non si realizza se essa rimane confinata a un cambiamento nella vita interiore. Al contrario, il coraggio e la speranza che sorgono da questa trasformazione devono mettere le persone in grado di affrontare e superare persino le realtà più insolubili, in un processo di creazione di valore che alla fine trasforma la società intera» (BS, 164, 8).
    Individuo e società, micro e macro: non può esistere una creazione di valore che prescinda dal coinvolgere e mettere in relazione questi due piani; è fondamentale avere speranza, imparare a collaborare per risolvere i problemi e far scaturire la parte migliore di ciascuno.
    La filosofia di Nichiren Daishonin incoraggia le persone a vivere con fiducia e partecipazione, con l’impegno di realizzare un voto, una promessa profondamente sentita, trasformando l’ambiente circostante nel luogo dove far fiorire la propria vita e renderla fonte di ispirazione e incoraggiamento per gli altri.
    Alcuni studiosi hanno evidenziato che la resilienza imposta dall’alto non funziona, mentre sboccia all’interno di reti informali, di relazioni di fiducia legate alla vita quotidiana della gente. Il problema nasce dall’assottigliamento delle reti di relazioni tra le persone, dall’erosione di questo “capitale sociale” che funge da cuscinetto e sostiene le persone nei momenti di crisi, lasciandole invece in una condizione di isolamento e spesso di disperazione.
    Le radici del bene e del male coesistono all’interno di ciascuno: tutti possiamo cedere agli impulsi negativi ma allo stesso tempo siamo capaci di attingere alle risorse interiori che ci appartengono per manifestare il bene. La nostra vulnerabilità può essere contrastata dal rinnovare costantemente la decisione di impegnarsi a tirare fuori il meglio dalla vita nostra e altrui, senza cedere a pregiudizi e stereotipi nei confronti di chi ci circonda e rifiutandosi di abbandonare coloro che patiscono le sofferenze più profonde.
    Durante la riunione della Divisione donne, tenutasi al Centro culturale di Firenze lo scorso dicembre, Suzanne Pritchard ha riportato che i membri della Soka Gakkai del Tohoku, in modo assolutamente naturale, sono diventati punti di riferimento per l’intera comunità locale colpita dal terremoto e dallo tsunami nel marzo 2011. Ci ha raccontato di tante persone sconosciute che, benché colpite in prima persona da perdite e lutti, si sono rialzate dal proprio dolore e si sono prodigate con tutto il cuore per incoraggiare e sostenere gli altri.
    Nell’impegno automotivato per contribuire al benessere di chi ci circonda, generiamo un circolo virtuoso che ci permette di affinare e migliorare noi stessi, nutrendo e rivelando gli aspetti più nobili. Nell’incoraggiare la persona di fronte a noi, disperdiamo allo stesso tempo l’oscurità che avvolge il nostro cuore. (a.b.)

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