Dal 19 settembre al 20 ottobre si sono tenuti gli “Incontri di Musica Sacra e Contemporanea – Per un dialogo interreligioso”, una rassegna dedicata alle tradizioni musicali di ogni epoca, fede e cultura
Roma. Un’armonia di suoni e culture ha caratterizzato i sette incontri di musica sacra e contemporanea, realizzati all’interno del progetto “BRIDGE. Buone Pratiche di Dialogo Interreligioso in Europa”.
L’iniziativa ha visto la partecipazione delle principali comunità religiose presenti sul territorio romano al fine di creare occasioni di incontro, valorizzando l’importante azione culturale svolta dalle diverse comunità di fede.
Il progetto, che prende spunto da un’idea del fondatore dell’IPRS (Istituto Psicanalitico per la Ricerca Sociale), Sandro Gindro, ha riscontrato un ampio successo, grazie alla partecipazione di molteplici comunità religiose che hanno riproposto alcune delle musiche tradizionali della loro cultura, molte delle quali sono state modernizzate attraverso l’utilizzo di strumenti musicali nuovi.
Circa duemila persone hanno partecipato ai sette concerti dedicati all’approfondimento delle singole tradizioni musicali di ogni cultura e credo. Hanno suonato e danzato esponenti di varie comunità religiose e realtà culturali: la Comunità Ebraica Romana, il Centro della Comunità Islamica d’Italia della Grande Moschea di Roma, una monaca di Centro Zen Anshin, l’Unione Induista Italiana, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, l’Ambasciata della Turchia, il Conservatorio di Santa Cecilia, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, il Teatro di Roma, il Dipartimento di Filosofia, Arte e Spettacolo dell’Università Roma Tre.
Il 20 ottobre al Teatro Argentina, si è tenuto il concerto conclusivo, di fronte a un pubblico che ha risposto con grande emozione ai diversi linguaggi musicali e religiosi proposti.
Ciascuna delle comunità di fede presenti ha colto l’occasione per lanciare un appello in favore della pace e un toccante messaggio di speranza per una reale fratellanza fra tutti i popoli e le religioni.
La Soka Gakkai ha partecipato per la prima volta a questo evento offrendo “la musica dell’umanesimo buddista” interpretando tre canzoni: Ha-ha, “Madre” celebra la compassione e la forza delle madri di tutto il mondo; Morigasaki Kaigan, “La spiaggia di Morigasaki”, tratta il tema dell’amicizia tra due ragazzi di religioni differenti; Ningen Kakumei, “La canzone della rivoluzione umana”, affronta il tema dell’autoriforma come principale propulsore per la trasformazione di un mondo oscurato in un mondo dove l’amicizia, il rispetto e la dignità della vita siano poste al centro di ogni relazione.
Il prossimo 9 dicembre è prevista la conferenza “La musica sacra nel primo millennio, per un dialogo Interreligioso” al Conservatorio di Musica di Santa Cecilia che prosegue questo percorso di dialogo intrapreso e che intende proseguire pianificando le prossime attività attraverso un Tavolo di confronto previsto entro il mese di dicembre.