Dialogo, fede, studio e pace sono stati i temi trattati in occasione del corso nazionale del Volo Continuo, tenutosi dal 9 all’11 febbraio a Sabaudia, nella suggestiva Oasi di Kufra
Lo scopo del giornale è trasmettere il cuore e l’essenza del maestro, e vivere un contatto sempre più ravvicinato con il presidente della SGI, attraverso i suoi scritti. Non si può trasmettere lo spirito del nostro maestro, se non ci sforziamo di viverlo in prima persona. Fare attività nel Volo significa infondere questa determinazione nelle pagine del giornale. Un giornale il cui pilastro centrale è La nuova rivoluzione umana, e nello stesso tempo uno strumento di studio e di shakubuku della Divisione giovani.
«Qual è la cosa più importante da tenere in mente quando si scrive per il Seikyo Shimbun, affinché diventi una delle testate più influenti in campo internazionale? […] Il nostro obiettivo principale dovrebbe essere quello di realizzare la pace nel mondo e la felicità di tutto il genere umano sulla base dello spirito benevolo del meraviglioso Buddismo di Nichiren Daishonin» (NRU, 10, 209-210).
Scrivere, nel Buddismo, comporta anche implicazioni negative perché si è, sì, autori, ma anche “responsabili” delle parole. Da qui, come ci ha incoraggiato Riccardo Pacci, responsabile nazionale del Dipartimento di studio, la sfida, il combattimento costante con il proprio ego, con la supremazia delle “nostre” opinioni. E, ancora, grazie al maestro facciamo la storia, e facendo attività nel giornale diventiamo parte di essa.
«La verità – continuò Shin’ichi – è che il nostro giornale sarà all’avanguardia solo se chi scrive sarà sempre pronto a rinnovarsi. Abbiamo bisogno di scrittori con un coraggio da leoni, disposti a prendere su di sé la responsabilità di rappresentare la Soka Gakkai e a scrivere con la determinazione di cambiare il mondo. […] Dobbiamo creare scrittori di grande valore: dopo tutto è con le parole e con gli scritti che si sostiene la causa di kosen-rufu» (Ibidem, 211).
Gli ottantacinque redattori che hanno partecipato al corso di Sabaudia hanno condiviso obiettivi comuni trascorrendo intense giornate di studio e dialogo, nella consapevolezza di questo momento, così prezioso, che stiamo vivendo, dell’importanza di ogni nostra singola azione. L’attività del Volo Continuo, di scrivere con il cuore affinché ogni singola persona possa gioire e incoraggiarsi nella fede, è un’occasione unica.
«Ho deciso di iniziare quest’attività – racconta Rosanna Picoco - con l’obiettivo di approfondire il legame con il mio maestro e cercare di imparare da lui a dialogare cuore a cuore con la gente. Ma la prima cosa che ho capito di me stessa è stata la mia arroganza nel pretendere di dialogare con gli altri, prima di imparare a dialogare con me stessa, con la mia Buddità. Ho capito che ogni giorno devo ripartire, che nella fede non devo mai dare nulla per scontato. Ogni giorno è un nuovo inizio per determinare ancora una volta di essere felice. Ho compreso, poi, che itai significa rispettare la diversità di ogni singola persona, a partire dalla mia, e doshin stesso cuore, stessa mente. Lo stesso cuore nel ricercare il maestro, la stessa fede nel credere nel Gohonzon, lo stesso desiderio di realizzare kosen-rufu. Ed è da questi tre punti che riusciamo a superare le differenze, sviluppando saggezza e compassione verso l’altro. È solo così che possiamo realizzare kosen-rufu. E per farlo dobbiamo essere uniti tra di noi, uniti nel nostro comune scopo, fortificando la nostra fede, camminando fianco a fianco. La chiave di tutto è nel rispetto, prima di tutto verso di noi, e poi verso gli altri. È questo che non voglio mai dimenticare per diventare una persona di valore».
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Divisione donne: anno nuovo, nuova partenza in Lombardia
Sotto l’insegna di “niente è più forte di una rete di donne illuminate”, l’attività della Divisione donne in Lombardia ha preso l’avvio dal meeting di lancio – domenica 14 gennaio – nel Centro culturale di Milano aperto a responsabili di capitolo, centro e territorio. Filo conduttore della giornata è stata la “rivoluzione umana”, analizzata in alcune componenti fondamentali: lo spirito di gratitudine, lo shakubuku e la fede come nutrimento essenziale. Nell’intervento conclusivo Marita Bombardieri, responsabile regionale donne [la “regione” è la nuova struttura organizzativa nella quale sono confluite le tre aree della Lombardia, n.d.r.] ha presentato gli obiettivi della Divisione donne. Nel commentare il messaggio di Capodanno, ha sottolineato l’importanza per le donne di diventare “fari di speranza” capaci di riconoscere e percorrere il corretto sentiero della relazione tra maestro e discepolo. Con questo spirito le donne lombarde puntano a una grande crescita, in vista del 2 gennaio 2008, giorno dell’ottantesimo compleanno di Daisaku Ikeda. Dopo la proiezione del filmato La madre, il coro ha cantato l’omonima canzone, diretto da Junko Kato, che in quest’occasione ha dato il saluto all’Italia per tornare definitivamente in Giappone dopo trent’anni di intensa attività. Gli applausi per lei sono stati lunghi e commossi.
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Pistoia, obiettivo raggiunto
Il talk show organizzato dall’Istituto Buddista ha concluso un percorso iniziato nel 2005 con la mostra “I semi del cambiamento”.
Ottocento studenti delle scuole superiori hanno partecipato al talk show “Io posso, tu puoi. Pistoia per un mondo unito” organizzato il 16 febbraio dai membri pistoiesi con il patrocinio del Comune. Tre ore di confronto su sviluppo sostenibile, pace, diritti umani, giustizia economica e sociale, a partire dalla Carta della Terra: un percorso di riflessione iniziato nel 2005 con la mostra “I semi del cambiamento”, proseguito con incontri nelle scuole e poi sfociato nel talk show.
Il progetto è partito dalla decisione di poche persone che poi sono diventate sempre più numerose, con la voglia di interagire con i giovani, aprendosi alla città. La lotta è stata fino all’ultimo momento: c’era da riempire un auditorium enorme e fino a due giorni prima… quota studenti quattrocento!
Daimoku in tutte le case e azioni a rotta di collo nelle scuole. Alla fine obiettivo raggiunto.
Centrali, nell’ambito del talk show, le testimonianze dei relatori su come sia possibile “un altro punto di vista”: Luciano Michelacci ha raccontato come gestisce un’azienda in accordo con i principi di economia consapevole e il lavoro di volontario nei territori colpiti dallo tsunami; Massimo Biondini ha parlato del suo reportage fotografico dai campi profughi tibetani in India; l’infermiera Vania Poli ha raccontato l’opera di sostegno ai malati terminali e Antonio Vermigli, reduce dalla marcia della pace di Nairobi (centocinquantamila persone), ha parlato della sua esperienza nel Terzo mondo.
All’incontro, condotto dalla giornalista Alessandra Sestito, hanno preso parte il sindaco di Pistoia e l’assessore alla Pubblica istruzione, ai quali gli studenti hanno rivolto varie domande.
Alla fine, un obiettivo e un messaggio comune: la voglia di impegnarsi in prima persona, partecipando attivamente al cambiamento.
Ma non è finita: il video proiettato al talk show per introdurre il tema di “un altro punto di vista” è stato chiesto dalle scuole: partiranno nuovi incontri e nuove avventure.
Federica Mabellini
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SARZANA – Più di ottanta partecipanti hanno presenziato all’incontro dei gruppi di protezione che si è tenuto domenica 11 febbraio a Sarzana (SP). Alla riunione sono intervenuti i referenti dei relativi staff di Liguria e Toscana. L’intento è stato quello di trasmettere l’importanza di questa attività di protezione che permette di aprire se stessi a tutte le persone che visitano i vari Centri culturali.
Roberto Franceschi
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2 aprile 1958, muore josei Toda – Daisaku Ikeda lo ricorda così
«Il 2 aprile – scrive sensei – ricorre l’anniversario della morte di Toda. Mentre era vivo, dopo la sua morte e fino a questo preciso momento, ho sempre cercato di percorrere la grande via dell’inseparabilità di maestro e discepolo. Questo è il mio massimo orgoglio nella vita. […] Nell’anno precedente alla sua morte, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda predisse che la sua vita sarebbe giunta al termine “nel periodo in cui i ciliegi sono in fiore”. E così fu. Toda non aveva paura di guardare in faccia le realtà di nascita, invecchiamento, malattia e morte della sua vita. […] Toda diceva spesso che praticare il Buddismo del Daishonin ci permette di apprendere l’eternità della vita attraverso le tre esistenze» (MDG, 2, 345 e 323).
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Il grande voto in prima persona
Primo meeting interstaff Piemonte e Valle d’Aosta
Il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda affermò: «Voglio liberare il mondo dall’infelicità». Con questo voto nel cuore Toda mise le basi per quella grande unità di “diversi corpi e stessa mente” che è la Soka Gakkai Internazionale. Così, ogni giorno, le persone che si sforzano di fare attività buddista, aggiungono un sassolino alla costruzione della pace mondiale. Per questo motivo, a Torino, si è tenuto il primo meeting interstaff Piemonte e Valle d’Aosta che ha visto la partecipazione di circa trecento persone.
Presenti i rappresentanti di tutti gli staff, tutti accomunati dal desiderio di confermare insieme il senso e l’importanza che l’attività riveste nelle nostre vite. Per essere noi, in prima persona, a portare avanti la promessa di kosen-rufu a fianco del presidente Ikeda e per fare in modo che la SGI sia un insieme di persone comuni, compagni di fede, che condividono profondi legami.
E così, sostenuti dalle splendide esperienze dei membri che sono intervenuti, rilanciamo un grande obiettivo comune: un nuovo e bellissimo Centro culturale per il Piemonte e la Valle d’Aosta, da cercare tutti insieme, al ritmo incalzante del Daimoku.
Francesca Angeleri
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La squadra del loto
«La Loto Football Club, anno di fondazione 2006, colori sociali blu, giallo, rosso; un gruppo di amici uniti da un forte legame cercano attraverso la nascita di questa squadra di divertirsi e di cambiare il proprio karma» recita la breve storia pubblicata sull’almanacco Midland di Firenze. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Lorenzo, grande passione per il calcio, organizza partitelle tra membri dei vari capitoli, poi l’idea: partecipare a un campionato “vero” cercando di portarvi i principi buddisti. Simone e Omar condividono l’idea, si consigliano e… parte la campagna acquisti.
A settembre 2006 la rosa della squadra è formata e l’iscrizione al campionato è cosa fatta. Ognuno mette a disposizione le proprie conoscenze e capacità con il massimo impegno. All’inizio della settimana Daimoku e poi le convocazioni. Il giorno della partita Daimoku e poi in campo.
Durante la partita la squadra lavora per un obiettivo che non è solo vincere, ma soprattutto collaborare e in campo invece di sentire frasi infamanti tra giocatori, si sentono urlare incoraggiamenti come: «Forza ragazzi, manteniamo questo atteggiamento»… non si può rimanere indifferenti e al primo goal anche il cronista esulta, questa squadra gli è già entrata nel cuore.
I propositi sono di continuare a giocare, a divertirsi, stringendo relazioni di amicizia e di fede tra giovani di varie parti della città, risolvendo i conflitti del dopo partita davanti al Gohonzon e usando l’occasione per approfondire i legami e per migliorare.
Stefano Roschi