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Impegniamoci sempre con coraggio, perseveranza e unità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:12

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Impegniamoci sempre con coraggio, perseveranza e unità

Daisaku Ikeda

Presentiamo un estratto del discorso del presidente Ikeda dal video trasmesso durante la 12esima riunione dei responsabili di centro, il 7 gennaio 2023

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Oggi è davvero una splendida giornata. Questo tempo meraviglioso è un segno di buon auspicio per una vittoria completa verso il prossimo 3 maggio!
Qual è la forza trainante alla base del successo della Soka Gakkai? È il coraggio, insieme alla perseveranza e all’unità.
Non dimenticate mai questi tre elementi chiave del successo della Soka Gakkai: coraggio, perseveranza e unità, un’armoniosa unità in cui ci sosteniamo reciprocamente.
Nichiren Daishonin sottolinea l’importanza di impegnarsi nello spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente). Essere uniti sulla base della fede significa praticare in accordo con gli insegnamenti del Daishonin.
Oggi i nostri membri tengono alto il vessillo Soka con entusiasmo, il vessillo di kosen-rufu, non solo in Giappone ma in tutto il mondo. Nessuno si aspettava che il nostro movimento crescesse così tanto. È un risultato davvero meraviglioso, nobile e prezioso.
La Soka Gakkai ha scritto questa pagina di magnifica vittoria grazie alla vostra incrollabile fede nella Legge mistica, al vostro impareggiabile coraggio, alla vostra sincerità e al vostro impegno.
Mirando al 3 maggio, giorno della Soka Gakkai, avanziamo con entusiasmo e fierezza, così da celebrare questo giorno insieme gioiosamente, con grida esultanti di vittoria condivisa!
Sto pregando con forza per la felicità e la buona salute di tutti voi.
Un vero responsabile non prega soltanto per la realizzazione dei propri desideri; recita Daimoku con tutto il cuore anche per la felicità dei suoi compagni di fede. Questa è la determinazione, l’impegno che i nostri responsabili devono sempre avere.
È importante essere cortesi e rispettosi soprattutto con coloro che offrono la propria casa per le riunioni, e ringraziarli profondamente per la loro generosità. Finché ci sarà questo spirito di gratitudine, la Soka Gakkai prospererà.

Vinciamo grazie alla rapidità

L’8 marzo 1274, durante l’esilio a Sado, il Daishonin ricevette una lettera in cui gli veniva comunicato il condono della pena da parte del governo militare giapponese[1].
Il Daishonin era sopravvissuto a due anni e mezzo di esilio sull’isola di Sado, una pena che all’epoca era considerata una condanna a morte, e fece ritorno vittorioso a Kamakura.
Il 13 marzo, dopo aver ottenuto la grazia, lasciò Ichinosawa, una località sull’isola di Sado, e il 26 marzo arrivò a Kamakura. Lì, l’8 aprile, incontrò Hei-no Saemon-no-jo, il capo effettivo del governo militare, al quale presentò nuovamente una rimostranza ufficiale. Era trascorso solo un mese dal condono della pena.
È fondamentale agire velocemente. Il Daishonin agì con la velocità della luce. Anche la Soka Gakkai ha trionfato grazie ad azioni fulminee, grazie alla rapidità.
In quanto discepolo di Toda Sensei, ho messo in pratica fedelmente tutte le sue guide e indicazioni. Ecco perché il maestro Toda arrivò ad affermare: «Guardate cosa fa Daisaku! Seguite le indicazioni di Daisaku! In lui è racchiusa l’essenza della Soka Gakkai, è racchiuso il mio spirito».
In seguito il Daishonin descrisse il motivo che lo aveva spinto a presentare un’altra rimostranza:

«Poiché sono odiato così ferocemente, unicamente perché cerco di dare consigli al fine di salvare il paese, una volta graziato dall’esilio avrei dovuto lasciare Sado e nascondermi tra le montagne o su qualche remota costiera. Invece mi recai a Kamakura perché speravo di spiegare un’ultima volta la situazione a Hei-no Saemon e salvare quelli che fossero riusciti a sopravvivere all’invasione del Giappone» (Risposta al prete laico Takahashi, RSND, 1, 540).


Il Daishonin si confrontò direttamente con la natura demoniaca del potere perché si preoccupava con tutto il cuore della felicità delle persone. Non dovremmo mai dimenticare il suo grande spirito. Dalle sue parole emerge la voce della giustizia, del vero coraggio e del modo corretto di vivere. Agiamo in accordo con lo spirito del Daishonin!
Personalmente, ho affrontato ogni impresa e iniziativa con lo stesso spirito. I primi tre presidenti della Soka Gakkai – così come tutti voi, nobili compagni di fede – si sono adoperati senza sosta per realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, percorrendo la stessa strada del Daishonin.
Dopo l’incontro con Hei-no Saemon-no-jo, il Daishonin scrisse ai fratelli Ikegami:

«Voi dovete stringere i denti e mantenere una fede più forte che mai. Siate coraggiosi come Nichiren quando affrontò Hei-no Saemon-no-jo e parlò davanti a lui» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 442).

Vorrei sottolineare che vivere basandoci su questo spirito è l’essenza della fede direttamente collegata al Daishonin; è lo spirito e l’essenza della Soka Gakkai.

Persone di autentico coraggio

Vorrei ora condividere con voi alcune parole di saggezza che provengono sia dall’Oriente che dall’Occidente.
Nell’Iliade, celebre poema epico di Omero, è contenuta una forte esortazione affinché i guerrieri si lancino coraggiosamente nella lotta dirigendosi senza esitare verso il nemico, piuttosto che attendere che sia lui ad attaccare.
La nostra lotta per affermare la verità riguardo al nostro movimento è basata sullo spirito di Nichiren Daishonin di confutare l’erroneo e propagare il corretto insegnamento del Buddismo. Se restiamo passivi non vinceremo mai questa lotta. Solo chi avanza indomito fino in fondo, senza mai indietreggiare, trionferà.
Nichiren Daishonin afferma di aver confutato gli avversari delle altre scuole buddiste, uno dopo l’altro (cfr. RSND, 1, 347). Dobbiamo impegnarci attivamente per far sentire la nostra voce. La Soka Gakkai ha vinto perché ci siamo sempre impegnati in accordo con gli insegnamenti del Daishonin e le guide di Toda Sensei. Non dimenticatelo mai. Un personaggio dell’Iliade si rivolge a un guerriero con queste parole: «Ma tu, Toante, che prima eri tanto impetuoso in battaglia e incitavi anche gli altri, se li vedevi cedere, non mollare adesso e incoraggia ciascuno dei tuoi!» (Iliade, libro XIII, versi 228-230).
Spero che voi, miei cari amici e amiche del Gruppo giovani, vi impegniate senza paura in prima linea nella nostra lotta per la verità e la giustizia, trionfando su coloro che attaccano e calunniano la nostra organizzazione.
Desidero che tutti voi diveniate persone di autentico coraggio che, in qualsiasi circostanza, sostengono calorosamente e incoraggiano i compagni di fede che si impegnano sinceramente per kosen-rufu.

Facciamo ogni giorno ciò che deve essere fatto

Passando all’argomento successivo, quando avevo circa vent’anni ho incontrato spesso Sohachi Yamaoka (1907-1978), autore del noto romanzo epico Tokugawa Ieyasu. In seguito il signor Yamaoka, in virtù del rapporto che avevamo creato, diede l’autorizzazione al Seikyo Shimbun di pubblicare a puntate un altro dei suoi famosi romanzi, Takasugi Shinsaku, per un periodo di due anni e quattro mesi [a partire da agosto 1962].
Il protagonista di questo romanzo storico, Takasugi Shinsaku[2] (1839-1867), esclama: «Fatevi forza! […] Non lasciatevi abbattere dagli imprevisti. Non dovete far altro che rialzarvi velocemente con un nuovo piano, e avanzare».
Anche nel nostro impegno per realizzare kosen-rufu, non dobbiamo mai lasciarci abbattere da nulla. Più recitiamo Daimoku e agiamo, più accumuliamo fortuna e benefici.
Avanziamo con il motto: “Il prossimo passo è quello fondamentale! Continuiamo ad avanzare!”.
Nella parte conclusiva del romanzo, durante una conversazione tra Shinsaku e Sakuma Shozan (1811-1864), rinomato studioso e intellettuale, quest’ultimo afferma: «Chi non fa nulla non realizza nulla». Questa è una verità importante.
Mettiamoci all’opera e facciamo ogni giorno ciò che deve essere fatto affinché kosen-rufu progredisca! È solo attraverso questi sforzi costanti che si aprirà la porta della vittoria: non esiste un modo di vivere più nobile e ammirevole. Con questa incrollabile convinzione, concludo il mio discorso di oggi.

(Estratto del discorso alla riunione dei responsabili di centro, marzo 2007, pubblicato sul Seikyo Shimbun del 23 gennaio 2023)


[1] Il governo emise il comunicato il 14 febbraio 1274, che giunse a Sado il mese successivo, l’8 marzo.

[2] Una figura importante che contribuì alla Restaurazione Meiji, la quale segnò di fatto l’inizio dell’epoca moderna in Giappone]

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