Sia nella vita che nella società, è proprio nei momenti di grande crisi che possiamo far emergere la massima forza vitale e aprire una nuova epoca.
Nichiren Daishonin lo dimostrò durante la persecuzione di Tatsunokuchi, quando abbandonò la sua condizione transitoria e rivelò la sua vera identità di Budda dell’Ultimo giorno della Legge (hosshaku kempon), illuminando così l’umanità di una luce di infinita speranza.
Il 12 settembre 1271, quando stava per essere decapitato a Tatsunokuchi, il Daishonin manifestò una condizione vitale di suprema dignità dichiarando con calma a Shijo Kingo, che lo accompagnava a rischio della propria vita: «Quale gioia potrebbe essere maggiore?» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 682).
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, vedeva un profondo significato nel fatto che il Daishonin avesse “abbandonato il transitorio e rivelato l’originale” di fronte a un suo discepolo. In altre parole, Toda era convinto che in questo modo il Daishonin stesse mostrando non solo ai suoi discepoli, ma a tutti gli esseri umani dell’Ultimo giorno della Legge che tutti sono in grado di rivelare l’immensa condizione vitale di Bodhisattva della Terra che possiedono dal tempo senza inizio, e possono superare qualsiasi ostacolo e difficoltà.
Dopo il suo trionfale ritorno dall’esilio a Sado, durato due anni e cinque mesi, in seguito alla persecuzione di Tatsunokuchi, il Daishonin profondamente preoccupato per il dilagare di conflitti, epidemie e calamità naturali, scrive: «Il dolore e l’angoscia delle persone comuni si accumuleranno fino a distruggere il paese» (Sulla superiorità comparativa fra le scuole Tendai e della Vera parola, RSND, 2, 497).
Se i cittadini di un paese si lasciano sopraffare dalla preoccupazione e dal senso di impotenza, non potranno mai sperare di ricostruirlo e di realizzare la pace. È essenziale quindi che ogni singolo individuo abbracci una filosofia corretta e si risvegli alla sacralità della propria vita.
Ecco perché il Daishonin dichiarò: «I devoti del Sutra del Loto sono come il monte Sumeru, il sole e la luna o il grande mare» (Ibidem, pag. 496), ed esortò i suoi discepoli a realizzare l’impresa di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Sono trascorsi settecentocinquanta anni da quando Nichiren Daishonin abbandonò la sua identità transitoria per rivelare quella originale.
In quest’epoca attuale che ci vede affrontare una delle più terribili crisi del ventunesimo secolo, un gran numero di giovani Bodhisattva della Terra sta emergendo con gioia e vigore in ogni angolo del pianeta per adempiere al voto formulato sin dall’infinito passato e ampliare la nostra rete solidale dedita alla nobile causa di kosen-rufu.
I nostri successori, i giovani cittadini globali Soka che incarnano magnificamente il principio “dall’indaco un blu ancora più blu”, sono come un “monte Sumeru di coraggio”, irremovibile anche di fronte alle tempeste più violente. Sono come “un sole e una luna di saggezza” in grado di disperdere le tenebre di qualsiasi sofferenza. Sono come “un grande mare dell’amicizia” che unisce l’intero genere umano trascendendo qualsiasi barriera.
Quanto dev’essere fiero di loro il Daishonin! Tutti i Budda e le divinità benevole dell’universo li proteggeranno senza ombra di dubbio.
Ora è il momento di far sorgere il sole del voto dei giovani Bodhisattva della Terra che diffonde la luce del tempo senza inizio, e di annunciare un’alba di speranza verso una nuova epoca della civiltà globale!
In tutto il pianeta i nostri giovani
stanno “abbandonando il transitorio
per rivelare l’originale”.
Quanto ci rassicurano i canti di vittoria
dei Bodhisattva della Terra!