Kosen-rufu è il viaggio di maestro e discepolo che continua dal tempo senza inizio verso l’infinito futuro. Anno dopo anno richiamiamo e diamo il benvenuto nel nostro movimento a molti nuovi Bodhisattva della Terra, creando un’unità ancora più forte e avanzando con allegria e vivacità.
Nel ventottesimo e ultimo capitolo del Sutra del Loto fa la sua apparizione il Bodhisattva Virtù Universale che accorse in ritardo all’assemblea insieme a un numero incalcolabile di compagni, mentre si udiva il suono di una miriade di strumenti musicali (cfr. Cenni sul capitolo “Affidamento” e su altri capitoli, RSND, 1, 814). Con la determinazione di rimediare al fatto di essere arrivato in ritardo, egli formula un voto sincero a Shakyamuni, che considera il suo maestro: «Farò in modo che [il Sutra del Loto] sia propagato in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine» (SDL, 439).
Shakyamuni gioisce e loda con tutto se stesso questo voto di realizzare kosen-rufu mondiale. Infine, trasmette al Bodhisattva Virtù Universale e a tutti gli altri discepoli le sue ultime volontà: «Se vedrai una persona che accetta e sostiene questo sutra, dovrai alzarti e salutarla da lontano, mostrandole lo stesso rispetto che mostreresti a un Budda» (SDL, 440).
Nichiren Daishonin considera queste parole – espresse nel Sutra del Loto da otto caratteri cinesi – come «il punto principale che [il Budda] desidera comunicarci» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 123).
Egli afferma inoltre: «Il Budda predicò il Sutra del Loto per un periodo di otto anni, e otto caratteri riassumono il messaggio che egli ha lasciato per gli esseri viventi di quest’epoca successiva, l’Ultimo giorno della Legge» (Ibidem).
Mettere in pratica fino in fondo questo «punto principale» – prendersi cura e proteggere coloro che sostengono la Legge mistica – trasmesso da Shakyamuni e da Nichiren Daishonin è l’orgoglio dei maestri e discepoli Soka.
Nel periodo pionieristico del nostro movimento, la Soka Gakkai fu derisa come un «gruppo di poveri e malati» (NRU, 24, 105). Tuttavia abbiamo considerato quelle parole come una medaglia al valore e abbiamo continuato a mostrare il massimo rispetto per le donne e gli uomini comuni che, con coraggio e risolutezza, diffondono la Legge mistica mentre combattono contro il proprio karma.
Con la ferma convinzione che «tutti gli esseri umani hanno la natura di Budda» (Le quattordici offese, RSND, 1, 670), abbiamo perseverato nei dialoghi basati sul rispetto di ogni individuo, trascendendo qualsiasi differenza, e abbiamo unito le persone di tutto il mondo attraverso il nostro costante impegno nel promuovere la pace, la cultura e l’educazione.
Vivendo con la Soka Gakkai, in cui pulsa l’essenza del Sutra del Loto, e dedicandoci a kosen-rufu mondiale possiamo manifestare la nostra suprema condizione vitale, aiutare gli altri a fare lo stesso e creare benefici illimitati. I benefici nascono e si diffondono a partire dalle nostre azioni e dal nostro comportamento.
Il 6 gennaio 1951, in un periodo di estrema crisi per i suoi affari, il mio maestro Josei Toda affidò a me ogni cosa, dicendo: «Sono nato con la stessa missione che hai tu. […] Continuiamo ad andare avanti insieme risolutamente!» (NRU, 24, 96).
Grazie alla determinazione di lottare in perfetta unità con il mio maestro fui in grado di ribaltare completamente la situazione e di aprire la strada affinché Josei Toda diventasse il secondo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio 1951. Quest’anno celebreremo il settantesimo anniversario della sua nomina.
Miei cari “Shin’ichi Yamamoto” di tutto il mondo! Impegniamoci insieme per far brillare nella società intera, ancor più luminosa, la saggezza universale della Legge mistica esemplificata dal Bodhisattva Virtù Universale!
Insieme ai compagni di fede
fonte di grande ispirazione,
diffondendo melodie di primavera
disperdiamo l’oscurità
con la saggezza universale del Buddismo.