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Il Tohoku è la speranza del mondo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:38

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Il Tohoku è la speranza del mondo

Un castello di persone di valore dallo spirito indomito vive eternamente nel Tohoku, fortezza del voto condiviso di maestro e discepolo

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Un castello di persone di valore dallo spirito indomito vive eternamente nel Tohoku, fortezza del voto condiviso di maestro e discepolo

In questo momento sto riflettendo molto sulla profondità del legame basato sulla Legge mistica che unisce i membri della nostra famiglia Soka, un legame che trascende il ciclo di nascita e morte lungo il viaggio della vita di “eternità, felicità, vero io e purezza”. Il Budda originale, Nichiren Daishonin, incoraggiò con le seguenti parole i suoi discepoli che si trovavano fisicamente distanti da lui: «Noi viviamo nella terra impura, ma il nostro cuore risiede sul Picco dell’Aquila» (RSND, 1, 844).
Qualsiasi prova affrontiamo, il nostro cuore è sempre unito a quello del Daishonin. Anche i nostri cari o i nostri amici defunti sono sempre con noi, sul “Picco dell’Aquila dei nostri cuori”, mentre portiamo avanti con impegno e dedizione la missione di kosen-rufu.
Sono trascorsi sei anni dal grande terremoto nel Giappone nordorientale. Continuo a pregare con tutto il cuore per l’eterna felicità delle vittime di questa calamità senza precedenti e per tutte le persone decedute a causa delle terribili conseguenze, ricordandole nel mio Daimoku. Continuo inoltre a pregare per la felicità, la vittoria e la prosperità di tutti i membri del Tohoku ai quali sono unito da un legame profondo.
Nel Gosho L’eredità della Legge fondamentale della vita è spiegato chiaramente che «L’eredita del Sutra del Loto fluisce nella vita di coloro che non lo hanno mai abbandonato in nessuna esistenza, nel passato, nel presente e nel futuro» (Ibidem, 190). Nella vita di coloro che hanno un profondo legame con il Sutra del Loto fluisce incessantemente l’eredità del conseguimento della Buddità che, senza mai deviare o interrompersi, attraversa vita e morte nelle tre esistenze di passato, presente e futuro. Ciò rappresenta la “vita nel mondo di Buddità” avvolta dalla Legge mistica, poiché «si e Budda sia nella vita sia nella morte» (Ibidem, 403). Non esiste una vita più tranquilla e sicura di questa.

Non ci lasceremo sconfiggere!

Ho seguito con gioia la riunione generale della rinascita del Tohoku tenutasi presso il nuovo Centro culturale a Sendai, dove si sono riuniti i membri delle sei prefetture del Giappone nordorientale. “Non ci lasceremo sconfiggere!”: i miei cari compagni di fede del Tohoku hanno mostrato con tutte le forze questo spirito indomito. Ognuno di loro, con fede coraggiosa, ha accumulato innumerevoli tesori del cuore e innalzato “montagne” di benefici.
Nel Gosho è scritto: «Questo mondo e chiamato mondo di saha e saha significa sopportazione. Per questo il Budda e chiamato “colui che sa sopportare”» (Ibidem, 36).
In altre parole, in questo mondo pieno di difficoltà e tribolazioni una persona coraggiosa, che “sa sopportare” qualsiasi tipo di sofferenza, è un Budda. Il Daishonin lo ha dimostrato con la sua stessa vita, affrontando una serie di incredibili avversità con l’atteggiamento: «E tuttavia non sono scoraggiato» (Ibidem, 664), e rappresenta un esempio eterno.
Non vi è dubbio che la famiglia del Tohoku, che non si piega di fronte ad alcuna difficoltà, è direttamente collegata a questo cuore del re leone di Nichiren Daishonin. I lavori di ricostruzione non sono ancora terminati, tuttora molte persone vivono in alloggi provvisori o strutture di rifugio temporanee e il pensiero di far ritorno alle loro case genera un misto di aspettativa e preoccupazione. Inoltre la tristezza, la solitudine e la sofferenza provate sono diverse per ognuno. La rinascita del cuore è un processo che richiede tempi differenti per ciascun individuo. Ciononostante, le persone del Tohoku hanno fatto emergere tutto il loro coraggio e proprio nel luogo in cui si trovano in questo momento, si sono alzate con forza e vigore per far sì che da questa vasta terra dai gelidi inverni nasca una nuova e rigogliosa vegetazione.
Nel Gosho è scritto: «Myo significa rivitalizzare» (Ibidem, 132). La Legge mistica costituisce la forza assoluta della speranza. Per questo desidero dichiarare con forza che proprio i miei amici colmi di gioia di Miyagi, Iwate, Fukushima, Aomori, Akita e Yamagata, sono la speranza del mondo!
Sono assolutamente convinto che proprio seguendo questi “passi della speranza” compiuti dal Tohoku, potrà nascere il secolo dell’umanesimo.

Sostenersi l’un l’altro

Anche i nostri amici della SGI che hanno visitato il Tohoku, dove hanno partecipato a riunioni di scambio, si sono commossi di fronte al calore, la forza e la tenacia dei compagni di fede di Michinoku (antico nome del Tohoku, n.d.r.) che hanno sempre teso la mano a ogni persona triste o sofferente standole vicino, e hanno continuato ad avanzare incoraggiandosi a vicenda, ascoltando e condividendo il dolore di ognuno. Lottare sulla base della fede ci rivitalizza. Per questo è importante incoraggiare ogni persona a continuare a lottare uniti.
Una responsabile delle donne di una zona colpita dal terremoto ha affermato con profonda convinzione: «L’obiettivo è abbattere il proprio limite. Non si tratta di vincere paragonandosi agli altri, ma di migliorare rispetto a come siamo adesso». Così ogni singolo individuo, continuando ad avanzare passo dopo passo, potrà sostenere gli altri ed essere a sua volta sostenuto, e in questo modo le comunità locali diverranno sempre più forti e prospere. Credo che, in questo momento, le auree parole del Gosho: «Siamo pesantemente in debito nei confronti di tutti gli esseri viventi» (Ibidem, 2, 194) debbano essere considerate in tutto il loro significato.
Desidero che tutti noi, uniti e saldamente radicati nelle nostre rispettive comunità, continuiamo ad avanzare con una preghiera ancora più forte per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, espandendo la nostra rete di compassione e sostegno reciproco, e rafforzando sempre più la nostra unità basata sull’amicizia. Da ciò deriva la creazione di una società di convivenza armoniosa e rispetto della dignità della vita.
Tra i membri brasiliani in visita in Giappone vi erano dei giovani rappresentanti dell’”Orchestra musicale del sole”, una vivida testimonianza dell’incredibile potere della musica di incoraggiare le persone.
Nella parte più a nord della prefettura di Fukushima, lungo la costa, i membri stanno creando un coro per ciascuna Divisione. Anche in occasione della riunione generale tenutasi lo scorso anno a Fukushima, i membri del gruppo Fenici di Fukushima (che in seguito all’incidente della centrale nucleare sono stati costretti a rifugiarsi in altre zone), hanno intonato a gran voce la canzone La primavera della luce di felicità (cfr. NR, 577, 4). […]
Nel Sutra del Loto il Bodhisattva Suono Meraviglioso viene descritto come segue: «Il Bodhisattva Suono Meraviglioso puo salvare e proteggere i diversi esseri viventi del mondo di saha» (SDL, 402).
Non mi stancherò mai di esprimere la mia gratitudine nei confronti dei membri dei gruppi musicali Soka che, con il cuore saldamente unito al mio, diffondono il suono meraviglioso della speranza e del coraggio.

Tre nobili sgabelli

I membri della SGI sono rimasti profondamente colpiti anche dalla mostra Il futuro della luce di felicità del Tohoku allestita all’interno del Centro internazionale delle donne del Tohoku, che hanno avuto modo di visitare durante il loro viaggio in Giappone. Tra i vari oggetti esposti vi sono tre preziosi sgabelli, realizzati da un falegname della città di Ishinomaki, che racchiudono tutte le preghiere e l’eterno amore di quest’uomo per i suoi tre figli che sono stati travolti dallo tsunami.
Guardando la foto di questi sgabelli mi è sembrato di poter vedere i tre bambini ancora lì seduti con il volto sorridente, e ho dedicato loro una profonda preghiera.

Dentro di me un tesoro prezioso

Ricordo che nel 1970 composi la poesia intitolata La grande speranza, dedicata alla Divisione futuro.
Nel quarantacinquesimo anno Showa,
suona il rintocco della settima campana.
Sarete voi a far risuonare il nuovo ciclo delle sette campane!

All’epoca sei membri della Divisione giovani, dopo aver letto tutti insieme questa poesia, mi inviarono una lettera con le loro determinazioni. Ne sono stato davvero felice. I giovani di quel gruppo, in seguito nominato gruppo delle Violette, si sono dimostrati coraggiosi e forti come un fiore che sboccia dopo aver superato l’inverno. Risposi subito: «Quando verrò a Iwate, incontriamoci!». Questa promessa si concretizzò a luglio di due anni dopo, nel 1972. In seguito quei ragazzi trascrissero in un libretto, di cui mi fecero dono, i temi della nostra conversazione, come i loro sogni per il futuro e il rapporto con i genitori.
In risposta ho dedicato loro questi versi, infondendovi le mie preghiere:
Anche se sarà dura
io non mi piegherò assolutamente,
perché dentro di me è racchiuso il tesoro della speranza.
Io, con il cuore gentile e forte della speranza,
mi impegnerò sempre per creare la felicità.

Poiché la nostra missione è grande, dovremo affrontare ostacoli e difficoltà. Molto probabilmente ci troveremo di fronte a situazioni particolarmente dure. Tuttavia non bisogna mai dimenticare la speranza. Anche oggi il mio cuore è direttamente collegato alla Divisione futuro. La mia vita è unita alla loro.
Al termine della riunione generale del Tohoku, i ragazzi del coro giovani del settore Aoba, nella città di Miyagi, sono saliti sul palco e hanno intonato tutti insieme la canzone del Tohoku La promessa di Aoba. In aprile gli studenti che hanno cominciato le scuole elementari subito dopo il terremoto, passeranno alla scuola media, mentre gli studenti delle superiori diventeranno studenti universitari o entreranno nel mondo del lavoro (in Giappone l’anno scolastico inizia ad aprile, n.d.r.).
Quanto forti e tenaci sono cresciuti i giovani del Tohoku in questi sei anni! Sono davvero la speranza che rischiara illimitatamente il nostro futuro.

Il flusso di kosen-rufu nel futuro

A marzo di quarant’anni fa, nel 1977, a Fukushima, spiegai il significato del 16 marzo, il giorno di kosen-rufu. Affermai che kosen-rufu costituisce un flusso, una corrente continua.
Il 16 marzo rappresenta la cerimonia in cui i giovani si schierano in prima linea, impegnandosi affinché questa corrente di persone di valore diventi sempre più vasta, forte e profonda. Ho pregato e creduto fortemente che dal Tohoku, a cui ho affidato gli ultimi ritocchi di kosen-rufu, emergessero danzando dei successori, i Bodhisattva della Terra dall’ardente spirito indomito. E così è stato. Il Tohoku, con il suo potenziale, costituisce la speranza che sta incoraggiando il mondo intero. Il poeta originario della prefettura di Iwate, Kenji Miyazawa (1896-1933), compose i seguenti versi:
Come il fuoco forgia l’acciaio
una nuova epoca forgia nuovi individui.

La famiglia del Tohoku che sta rinascendo forgiata dalle avversità, è sempre al centro del mio cuore. Sono persone vittoriose che tutti ammirano: «Imparate dal Tohoku lo spirito della Gakkai, guardate come l’inverno si trasforma sempre in primavera!». La “primavera della luce di felicità” ha iniziato a risplendere sulla base di questa Legge fondamentale ed eterna. Che questo castello del Tohoku di persone di valore dallo spirito indomito, questa fortezza del voto condiviso di maestro e discepolo, possa vivere eternamente!

(Seikyo Shimbun, 11 marzo 2017)

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