La buona fortuna
che nasce dai vostri sforzi
è incommensurabile;
manifestatela
come saggezza, come coraggio.
Il grande drammaturgo inglese William Shakespeare (1564-1616), avendo assistito nel corso della vita a molti eventi storici drammatici, osservò con grande acume: «Se la saggezza e la fortuna [cioè il destino] combattono insieme, / e se la prima osa tutto quel che può, / nulla potrà scuoterla» (William Shakespeare, Antonio e Cleopatra, in Opere complete, vol. III, Rizzoli, Milano 1963, pag. 1105).
Come possiamo superare le continue prove a cui la vita ci chiama? La nostra esistenza in questo mondo è un’incessante battaglia del nostro ingegno contro una serie infinita di sfide. Nella Raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin afferma: «La saggezza è Nam-myoho-renge-kyo» (BS, 111, 47). Come praticanti della Legge mistica possiamo attingere illimitatamente alla saggezza del Budda che è in noi, per superare ogni sorta di ostacolo e sofferenza.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, dichiarò: «La fede nella Legge mistica è un forziere colmo di saggezza, così come le nostre menti esistono allo scopo di condurci al successo. La “saggezza della verità che funziona in accordo con le circostanze mutevoli” dovrebbe fluire senza limiti» (cfr. Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109, 40).
Miei cari amici
cavalcate con coraggio
le onde che si infrangono furiose
e levate alto
il vessillo della saggezza.
Nel classico cinese Il romanzo dei tre regni troviamo la frase: «Il regno è in rivolta. Senza individui eccellenti non può essere salvato». Quando in una società regna la confusione e lo scompiglio, occorrono leader dotati di grande saggezza che indichino la via da seguire. Tsunesaburo Makiguchi, fondatore del nostro movimento, aprì il sentiero della saggezza attraverso la creazione di valore Soka, permettendo specialmente alle donne e ai giovani di superare qualsiasi tipo di difficoltà. Sia la Divisione donne che la Divisione studenti sono state create in giugno (il 10 giugno 1951 la Divisione donne e il 6 giugno 1957 la Divisione studenti), mese di nascita di Makiguchi – un fatto che a mio avviso riveste un significato profondo.
Un noto educatore cinese ci ha lodato, definendo la Soka Gakkai “un’università senza mura”, “un’accademia per l’educazione permanente” dove persone di ogni età possono studiare insieme – studenti animati da uno spirito di amicizia e di impegno, giovani che si fanno portavoce della giustizia in una prospettiva internazionale, donne che risplendono di ottimismo e promuovono saldi princìpi, impegnandosi attivamente nella società.
In qualsiasi luogo
e comunità
la saggezza che noi riversiamo
nelle nostre responsabilità per kosen-rufu
arricchisce di benefici la nostra vita.
Il grande storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975) citava con ammirazione una frase del drammaturgo greco Eschilo: «La saggezza può solo nascere dalla sofferenza». È un concetto molto simile al principio buddista secondo cui i problemi o le sofferenze conducono all’Illuminazione. Quanto più sinceramente recitiamo Daimoku, affrontando i problemi per il bene del Buddismo e per la felicità degli altri, tanto maggiore sarà la saggezza che manifesteremo nella nostra vita.
Tra i discepoli di Shakyamuni ve ne era uno, Chudapanthaka, che pur avendo grosse difficoltà a ricordare anche solo uno dei tanti insegnamenti del Budda, si impegnava con sincerità e dedizione nella pratica buddista, mosso da un profondo senso di gratitudine nei confronti del proprio maestro, e così riuscì a ottenere l’Illuminazione. Al contrario Devadatta, anch’egli discepolo di Shakyamuni, nonostante conoscesse a memoria sessantamila insegnamenti, attaccò con arroganza il proprio maestro, cadendo così nell’inferno della sofferenza incessante. Se deviamo dal sentiero di maestro e discepolo, ci perderemo. Anche il Gran Maestro T’ien-t’ai ci ammonisce nel suo Grande concentrazione e visione profonda, quando dice: «Se non si incontra un maestro, la propria saggezza perversa crescerà giorno dopo giorno» (WND, 2, 7).
Come si comporterebbe in questa situazione Toda, il mio maestro per kosen-rufu? Questo è ciò che mi sono costantemente domandato in tutte le battaglie che ho intrapreso. I miei sforzi non sono mai stati per me stesso, ma per il mio maestro e per kosen-rufu: così nasce la saggezza. Ho trionfato perché ho sempre basato le mie preghiere e le mie azioni su questo obiettivo condiviso tra maestro e discepolo.
Nel dicembre 1990, durante il periodo della “questione col clero” (vedi NR, 344, 22-24), una donna membro della prefettura di Chiba – luogo di nascita del Daishonin – affrontò coraggiosamente un prete che aveva cercato di intimidirla usando la propria autorità clericale. Gli disse senza mezzi termini: «Pensa di poter fare kosen-rufu nel mondo semplicemente indossando la tonaca e comportandosi da arrogante? Sono i primi tre presidenti e i membri della Soka Gakkai ad aver propagato il Buddismo del Daishonin nel mondo, i preti hanno prosperato solo grazie alla Soka Gakkai, l’organizzazione che ha sempre praticato esattamente come insegna il Gosho!».
È fondamentale che i nostri successori della Divisione giovani si rendano conto della profonda capacità di giudizio che risplende nella vita di questi nobili, anche se spesso anonimi, membri della Soka Gakkai; essi sono magnifici esempi di filosofia e saggezza. Spero che anche i giovani impareranno a coltivare uno spirito assennato, esercitandosi con serietà nella loro pratica buddista e nelle attività della Gakkai.
Harvey Cox, noto studioso di religione di Harvard, ha detto che la saggezza e la pratica della rivoluzione umana, così come vengono espresse dalla SGI, offrono la possibilità di condurre questa nostra travagliata società nella direzione dell’armonia e della stabilità. L’umanità sta cercando disperatamente la saggezza che deriva dalla creazione di valore Soka. Josei Toda ci esortava: «Con coraggio e saggezza, abbattete tutti gli ostacoli che vi impediscono di proseguire lungo il vostro cammino». Facendo tesoro del suo consiglio, facciamo un altro passo in avanti, oggi, verso la vittoria assoluta.
Poiché condividiamo
la missione
di Bodhisattva della Terra,
non dovremmo temere nulla,
convinti della nostra infinita saggezza di Budda.