«Tutte le volte che devo sciogliere un nodo nella mia vita recito molto Daimoku», racconta Nicoletta che decide di arricchire la sua vita riprendendo gli studi con passione. Dopo un anno e mezzo viene aggredita dalla malattia, ma ne fa la sua migliore alleata
La pratica è stato il regalo più grande della mia esistenza. Il Gohonzon è il timone che regola la rotta della vita attraverso i pericoli di un mare in tempesta. Daisaku Ikeda ci incoraggia a pensare che nonostante gli ostacoli che ci circondano, noi siamo Bodhisattva della Terra, perciò se le onde minacciose della tempesta si abbattono su di noi, noi abbiamo tutte le risorse per dare prova della nostra forza e sconfiggere la paura, continuando ad amare la vita. In sedici anni che pratico il Buddismo ho compreso che, se abbiamo uno spirito di dedizione assoluta alla Legge, non c’è spazio per la sconfitta. E dedizione assoluta alla Legge significa smettere di lamentarsi, prendersi tutta la responsabilità della propria vita, sentire profondamente che si può cambiare il proprio karma, dominare il destino nelle difficoltà, valorizzando la straordinarietà della propria vita.
Gli ultimi quattro anni sono stati per me anni di crescita continua. Aristotele sostiene che gli uomini sono spinti a filosofare dalla meraviglia, dallo stupore attonito di fronte agli accadimenti del mondo, poiché ne ignorano le cause. Se, infatti, non si conoscono le cause di ciò che accade, la vita diventa inquietante e fonte di sofferenza. Il Buddismo, chiarendomi la legge di causa effetto, mi ha dato un grande sollievo perché ho capito che mettendo una causa diversa, ottengo un effetto diverso. Non solo. Alla luce della legge di causa effetto, mi ha fatto riconciliare con la vita precedente all’incontro con la pratica del Buddismo, di cui ora capisco profondamente vittorie e sconfitte.
Alcuni anni fa, pur con un lavoro che svolgevo con passione da molti anni, decisi che non mi bastava scrivere libri e saggi sulle persone che vivono grossi disagi, ma che avrei dovuto aiutarle realmente, vis à vis… Non ero più giovanissima, ma avevo una grande determinazione a voltare pagina, in un momento, in Italia, di forte crisi economica. Tutte le volte che devo sciogliere un nodo nella mia vita recito molto Daimoku fino a quando non comprendo profondamente il senso, la missione del mio desiderio. È proprio vero che i “desideri terreni sono Illuminazione”. Per esempio, in questo caso, ebbi una sorta di Illuminazione: da laureata in filosofia, mi resi conto che avrei potuto mettere in pratica un metodo che rendesse consapevoli le persone della propria vita e del proprio destino, facendole riflettere sulla propria psiche, insomma una sorta di “psicofilosofia”, molto affine, per finalità, al Buddismo. Il mio sogno, fin dal liceo, era sempre stato quello di fare la psicologa. Ne parlai a mio marito, che mi disse: «Non puoi fare la psicologa senza esserlo!». «Giusto – pensai -, devo studiare». La mattina dopo digitai in internet la parola psicofilosofia e vidi, con mia enorme meraviglia, che esisteva un’Associazione Italiana Psicofilosofi, nonché una scuola triennale a Genova, mia città natale. Mi iscrissi subito e, pur abitando a Bologna, frequentai la scuola con passione, ma un anno e mezzo dopo mi trovarono un carcinoma al seno. Sembrava tutto perduto. Mi fecero una mastectomia e con una profonda fede nel Gohonzon sto affrontando a tutt’oggi il cancro, io che sono sempre stata sana e ipocondriaca. Un cancro che non ha spento la mia voglia di progettare la vita, ma che, al contrario, mi ha donato la consapevolezza che un giorno solo di vita vale tutti i tesori dell’universo. I medici non mi consigliarono la chemioterapia, bensì una cura in pastiglie, e, nonostante otto mesi di dolorose operazioni di chirurgia plastica, ricominciai a frequentare la scuola ove mi sono brillantemente diplomata. Attualmente, nei tre studi che ho aperto in Emilia-Romagna, svolgo regolarmente il mio lavoro di consulente filosofico e ho parecchi clienti soddisfatti di questo nuovo metodo. Di quell’associazione sono diventata vicepresidente e, in seguito, ne ho fondata un’altra di cui sono presidente e che collabora con molte associazioni del terzo settore, che stanno lottando contro la mafia e la n’drangheta. In autunno sono riuscita nell’intento di aprire la prima scuola a Bologna per far diplomare altri consulenti filosofici.
Su questa tematica e la mia esperienza sto scrivendo un libro, corroborato da molti riferimenti agli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Il cancro mi accompagna tutti i giorni, ma cerco di fare di questo demone il mio alleato nel comprendere meglio la sofferenza altrui. Lui è diventato un impegno spirituale, tutti i giorni decido di vincerlo per kosen-rufu, per incoraggiare gli altri a riconquistare la propria posizione eretta, la propria Buddità, per andare avanti nella vita con dignità e coraggio, qualsiasi cosa accada.