Ho iniziato a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin circa ventun’anni fa. Da persona giovane e piuttosto sprovveduta qual ero, ho gradualmente imparato a sviluppare forza, fiducia e ottimismo. Lavoro nell’industria cosmetica, un settore dinamico ed esigente che presenta molte sfide e un ambiente competitivo che grazie alla mia pratica buddista sono sempre riuscita ad affrontare con gioia.
Tre anni dopo la mia assunzione, mi fu proposto di sviluppare la sezione profumi, che a quel tempo gli stessi manager consideravano poco remunerativa. Accettai la sfida, decisa a invertire la tendenza al fallimento di quel reparto, e parlai personalmente con ogni impiegato per comprenderne i problemi e creare un buon ambiente di lavoro. Ben presto gli impiegati raddoppiarono e il fatturato annuale ottuplicò in sei anni! Lavoravo fino a quattordici ore al giorno e viaggiavo spesso, ma a un certo punto mi resi conto che ciò che più conta nella vita è la fortuna e così diedi le dimissioni per cercare un lavoro che mi lasciasse più tempo per le attività della Soka Gakkai. Con mia grande sorpresa l’azienda per cui avevo lavorato mi assegnò il suo più importante bonus di fine anno pur sapendo che li avrei lasciati.
Quello stesso mese una ditta farmaceutica mi offrì un nuovo incarico: volevano aprire un settore dedicato alla bellezza e mi offrirono uno stipendio molto superiore al precedente. Così feci crescere anche quel settore per due anni prima di licenziarmi di nuovo e concedermi due mesi di totale libertà dalla mia “carriera” per dedicarmi a tempo pieno a kosen-rufu.
Poi mi fu offerto un terzo lavoro che accettai con entusiasmo; la vita mi aveva già dimostrato quanto la fede sia uguale alla vita quotidiana, cioè che occorre dare il 100% nel lavoro, ma anche il 100% kosen-rufu. Così ogni giorno recitavo almeno un’ora di Daimoku, pregando per riuscire a portare avanti bene il mio lavoro ma anche le attività della Soka Gakkai.
Un anno più tardi, nel 2001, mi accorsi di avere un nodulo sul lato sinistro del collo; non avevo mai avuto problemi di salute fino ad allora. Il nodulo crebbe in pochi giorni fino a raggiungere la grandezza di un uovo e mi fu diagnosticato un carcinoma papillare della tiroide che richiedeva un’operazione chirurgica urgente.
La nostra vita è in costante cambiamento; un attimo siamo contenti e in buona salute e un attimo dopo possiamo essere colpiti da un cancro. Nonostante la notizia scioccante rimasi calma, determinata a riguadagnare completamente la salute. Recitai per trovare un medico valido cui chiedere un secondo parere. L’operazione avrebbe comportato notevoli rischi perché per asportare il carcinoma – dislocato in tre noduli – bisognava recidere le due vene principali del collo ed evitare di danneggiare le corde vocali e i numerosi nervi circostanti. Il dottore, consigliato da un amico, mi spiegò tutti i particolari dell’intervento e, nonostante le difficoltà e complicazioni possibili, non dubitai nemmeno per un istante della validità dei miei ventun’anni di pratica buddista. Dopo tutto la vita non è mai priva di ostacoli o problemi, come ricorda Nichiren Daishonin in Felicità in questo mondo: «Nessuno può evitare i problemi, nemmeno i santi o i saggi […] Soffri per quel che c’è da soffrire e gioisci per qullo che c’è da gioire. Considera entrambe, sofferenza e gioia, come fatti della vita…» ((SND, 4, 157)
Immediatamente prima dell’intervento pregai con gratitudine davanti al Gohonzon; ero grata di poter affrontare tutto ciò mentre ero ancora giovane e forte e potei realmente sentire la gioia scaturire dalla mia vita mentre recitavo Daimoku. L’operazione durò quattro ore e mezzo e riuscì perfettamente, le mie corde vocali rimasero illese e tutto andò nel migliore dei modi anche nel periodo post operatorio. A causa della rimozione totale della tiroide il mio organismo non sarebbe più stato in grado di produrre un ormone, la tiroxina, necessario a regolare il processo di invecchiamento del corpo umano e quindi avrei dovuto assumere sotto forma di farmaco sostitutivo.
I primi due controlli dimostrarono un completo successo: non vi erano più tracce di cellule cancerose. Nei successivi cinque anni occorre eseguire un accertamento all’anno e, un mese prima di ognuno di questi, sospendere l’assunzione di tiroxina con pesanti conseguenze come momentanei cali della vista, terribili mal di testa e di stomaco e così via. Ma grazie al Daimoku ho sentito aumentare dentro di me la forza vitale e la certezza di poter attenuare questi effetti collaterali.
Dopo aver vissuto una simile esperienza che trasforma letteralmente l’esistenza, il mio atteggiamento verso la vita stessa ha subito una brusca virata. La vita è veramente il bene più prezioso che dobbiamo imparare ad amare e custodire con cura. Oggi posso vedere con chiarezza qual è la mia missione; posso vedere come la mia vita sia importante per molte persone e sento il desiderio di condividere la mia esperienza per aiutare chiunque stia attraversando un periodo difficile.
Ho imparato a coltivare le amicizie e a curare ogni singolo incontro; sono determinata a fare in modo che ognuno dei nuovi membri cresca nella fede e sviluppi una vita gioiosa; sia cioè in grado di manifestare la propria natura di Budda e ottenere grandi benefici.
Dopo l’intervento mi fu proposto un nuovo lavoro. L’azienda in questione stava attraversando varie difficoltà e il morale degli stessi dirigenti era a terra. Non cercai di dimostrare le mie capacità di manager navigata ed efficace, ma pensai piuttosto a come avrei potuto contribuire al benessere dell’azienda e creare valore nel mio ambiente di lavoro in modo che diventasse per tutti un posto piacevole in cui vivere e lavorare insieme. E fui felice di constatare che le mie proposte di cambiamento vennero accolte.
La mia esperienza di fede mi ha aiutata a sviluppare la fiducia di poter affrontare qualunque cosa. Adesso sento intensamente che la mia missione è parlare a tutti della grandezza del Gohonzon e che tutti possono manifestarne l’immenso potere. Come spiega sempre il nostro maestro Daisaku Ikeda, considerare le difficoltà come una sfortuna o come una fortuna dipende interamente da come abbiamo forgiato la nostra determinazione. Dipende tutto dal nostro atteggiamento o dalla nostra forza vitale interna.
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