Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il processo di costruzione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 19:16

559

Stampa

Il processo di costruzione

Makiguchi offrì la sua casa come luogo di riunione e lo stesso fece Toda. Oggi, grazie ai loro sforzi, la nuova sede della Soka Gakkai è fonte di gioia e determinazione, un’architettura che “conforta e rallegra” e accoglie persone da tutto il mondo

Dimensione del testo AA

Makiguchi offrì la sua casa come luogo di riunione e lo stesso fece Toda. Oggi, grazie ai loro sforzi, la nuova sede della Soka Gakkai è fonte di gioia e determinazione, un’architettura che “conforta e rallegra” e accoglie persone da tutto il mondo

Fate sempre risplendere
di speranza e vittoria
la roccaforte di maestro e discepolo!

La costruzione della nostra sede della Soka Gakkai è una nuova fonte di gioia e determinazione per i membri di ogni paese. L’edificio ha iniziato a prendere forma, stagliandosi netto contro il cielo azzurro e assolato di maggio.
Un’architettura che incarna princìpi universali senza tempo; un’architettura che trasmette uno spirito permeato di rispetto e cura per gli esseri umani; un’architettura che conforta e rallegra: questi sono stati alcuni dei temi di cui ho parlato durante il mio incontro con il principe Carlo d’Inghilterra, che è anche il fondatore dell’istituto di architettura “Prince of Wales”. La nostra memorabile conversazione, che ha avuto luogo nel giugno del 1994 nella sua residenza privata di Highgrove nella bellissima campagna inglese, ha toccato anche altri argomenti, come la filosofia educativa dell’istituto, ma anche la vita, l’arte e la cultura in generale.

• • •

Da poco [il 23 aprile 2013] si è svolta la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova sede della Soka Gakkai, e i lavori all’interno dell’edificio sono ormai ben avviati. Esperti in numerosi campi si sono riuniti da tutto il Giappone per mettere a disposizione le loro competenze. Un numero veramente incredibile di persone sono coinvolte in questo processo di costruzione. Sentendo una profonda gratitudine per i loro sforzi, prego con tutto me stesso per la loro sicurezza e felicità.
Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, visse nell’area di Mejiro, nell’attuale distretto di Toshima a Tokyo. Egli offrì la propria casa come luogo di riunione: in essa condivise gli insegnamenti del Buddismo e incoraggiò i membri che stavano affrontando vari problemi. Da lì egli fece partire un movimento incessante per kosen-rufu.
Nello stesso periodo il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, viveva nel distretto Minato a Tokyo, ma poiché abitava nei pressi della stazione Meguro, tutti chiamavano la sua dimora “la casa di Toda a Meguro”.
Per un caso, se si congiunge Meguro e Mejiro con una linea retta, scopriamo che essa attraversa Shinanomachi, il distretto di Shinjuku, dove è situata la nostra sede attuale.
So che i nostri due primi presidenti sarebbero felici di vedere la nuova meravigliosa sede, una volta giunta a compimento.

• • •

Il grande architetto spagnolo Antoni Gaudí (1852-1926) disse: «Dovete perseverare nei vostri sforzi» e «Tutti i vostri sforzi si rifletteranno nel risultato finale».
Per celebrare il completamento della nuova sede della Soka Gakkai a novembre, in ogni parte del mondo i nostri membri si adoperano per dialogare con gli altri allo scopo di condividere con loro la grandezza del Buddismo del Daishonin e si impegnano per ottenere meravigliose vittorie per se stessi e per kosen-rufu.
Ogni sforzo sincero, ogni giorno segnato da un’azione coraggiosa, contribuiscono a rafforzare la base della nostra grande roccaforte dell’umanesimo.
Sono sicuro che in tutti i capitoli e distretti vengono costruite forti cittadelle piene di speranza, popolate da persone capaci.

• • •

Il 3 maggio è il “giorno della madre” della Soka Gakkai. Nichiren Daishonin scrive: «Quando mia madre era ancora in vita, troppe volte ho contravvenuto alle sue parole e, ora che mi ha preceduto nella morte, non posso fare a meno di sentire un profondo rimorso. Per questo ho esaminato i sacri insegnamenti esposti dal Budda nell’arco della sua vita, allo scopo di determinare quali sono le azioni più adatte a dimostrare devozione filiale nei confronti di mia madre» (Risposta alla moglie di Gyobu Saemon-No-Jo, RSND, 2, 844). Anche se il Daishonin ha affrontato una serie di gravi persecuzioni per tutta la vita, non ha mai dimenticato di prendersi cura e di rispettare sua madre.
Per spiegare il modo migliore di dimostrare gratitudine ai propri genitori, in un’altra lettera egli scrive: «Se la figlia di otto anni del drago poté diventare un Budda [grazie al Sutra del Loto], perché mai dovremmo credere che le nostre madri non possono diventare Budda grazie al potere di questo sutra? Perciò una persona che sostiene il Sutra del Loto sta ripagando il debito di gratitudine verso suo padre e sua madre» (Le quattro virtù e i quattro debiti di gratitudine, RSND, 2, 602).

• • •

I nobili membri della Divisione donne, con cui mia moglie e io abbiamo condiviso tante gioie e imprese, sono sempre nel nostro cuore: sono donne che hanno affrontato le difficoltà con il sorriso, che hanno superato le avversità basandosi sul Daimoku e che hanno vissuto con uno spirito invincibile e intrepido. Innumerevoli membri della Divisione donne – le madri di kosen-rufu – hanno brillato come soli di felicità, illuminando l’oscurità e la sofferenza della società con la luce della speranza e del coraggio.

• • •

Nella prefettura di Saitama vive una pioniera che con coraggio ha superato numerose tribolazioni nella vita. Questa donna ha dichiarato di essere stata sostenuta dal ricordo della sua partecipazione alla mia nomina a terzo presidente della Soka Gakkai, avvenuta il 3 maggio 1960.
Da giovane si è impegnata attivamente in qualità di responsabile della Divisione giovani donne. Dopo il matrimonio ha dato alla luce quattro figli; la sua vita scorse tranquilla fino alla nascita della quarta figlia. La figlia più piccola è infatti nata cieca, con cataratte congenite, ma la madre si è sempre dimostrata forte. Si è dedicata con assiduità anche maggiore alla pratica buddista, sentendo un profondo senso di gratitudine per sua figlia: considerava la sua presenza un aiuto per compiere la propria rivoluzione umana. Ha rifiutato di farsi sconfiggere, dimostrando una forza degna di ammirazione. Con determinazione ha affrontato il proprio karma, non retrocedendo di un solo passo. Si è totalmente dedicata a kosen-rufu e ha fatto conoscere il Buddismo del Daishonin a più di cento persone.
Oggi anche la figlia più piccola è sposata e ha dei figli, e pratica con impegno: essa possiede la saggezza profonda di coloro che hanno aperto gli “occhi del cuore” grazie alla fede nella Legge mistica.
Nella SGI troviamo molte storie ispiratrici di vittorie umane, compiute da grandi madri e figlie, spesso in maniera inattesa.

• • •

Il 22 aprile [2013] ho ricevuto una laurea ad honorem in Scienze sociali dall’Università di KwaZulu-Natal in Sudafrica, un onore che desidero condividere con tutti i miei compagni di fede nel mondo. In maniera particolare, i membri di ogni parte dell’Africa hanno espresso una grande gioia alla notizia di questo riconoscimento [il vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda ha ritirato l’onorificenza e tenuto un discorso a nome del presidente Ikeda; n.d.r.].
Il conferimento della laurea ad honorem è avvenuto a Pietermaritzburg, capitale e seconda città più importante della provincia di KwaZulu-Natal in Sudafrica. Proprio qui il Mahatma Gandhi (1869-1948), il grande campione della nonviolenza, determinò di dare inizio alla sua lotta per i diritti umani. Gandhi si era spostato dall’India al Sudafrica, dove lavorò come avvocato. Nel frattempo divenne attivista nella lotta contro l’aspra discriminazione razziale di cui erano oggetto le persone di origine indiana che vivevano in Sudafrica. Lì ebbe inizio il suo movimento per la satyagraha (“resistenza passiva o insistenza per la verità”). Cento anni fa egli lanciò una grande marcia di protesta – guidando un gruppo di più di duemila minatori indiani e le loro famiglie – che alla fine portò all’adozione dell’Indian Relief Act (Legge di liberazione degli indiani, 1914). Prima di iniziare la sua lotta non violenta, Gandhi aveva proclamato: «Finché ci sarà anche solo una manciata di persone fedeli alla loro promessa, ci può essere un solo finale per la lotta: ed è la vittoria».
Una promessa, o voto, ha significato solo se trova realizzazione. E il voto per kosen-rufu, in particolare, significa continuare a impegnarsi fino a raggiungere la vittoria finale. Spero che tutti i nostri responsabili dimostreranno una simile ferma risoluzione e tenacia.

• • •

Tra gli illustri ex allievi dell’Università del KwaZulu-Natal c’è la dottoressa Ela Gandhi, nota attivista sudafricana per i diritti umani e delle donne, nonché nipote del Mahatma Gandhi. A una conferenza sponsorizzata dal Toda Institute for Global Peace and Policy Research [Istituto fondato da Daisaku Ikeda che ha lo scopo di aprire nuove strade nel dialogo verso la pace del pianeta con particolare attenzione alle tematiche che riguardano la globalizzazione, n.d.r.], la dottoressa Gandhi, che ha espresso grandi speranze per il nostro movimento Soka, ha trattato quattro punti formulati dal Mahatma per la costruzione della pace: 1) ­Satyagraha – resistenza pacifica all’ingiustizia, basata sull’amore; 2) Swadeshi – sistemi economici basati sulla produzione locale che danno a ogni individuo l’opportunità di diventare economicamente attivo; 3) Sarvodaya – il bene di tutti, non solo di pochi; un’indipendenza personale che implica uno spirito di rispetto per tutti, senza eccezione e 4) Swaraj – liberazione, intesa come autocontrollo e disciplina, in modo che tutti possano godere della libertà.
Queste sono linee guida molto significative. Nei termini della nostra pratica buddista questi punti si potrebbero esprimere come: 1) perseverare nel dialogo con pazienza e compassione per gli altri; 2) rafforzare i legami della comunità e sviluppare una cerchia sempre più ampia di amicizie, concentrandosi sulle interazioni quotidiane e i piccoli gruppi; 3) nutrire una fede costante nel potenziale delle persone e incoraggiare gli altri rivolgendosi direttamente alla loro natura di Budda e 4) trasformare la tendenza interiore alla pigrizia e all’arroganza, e recitare, agire e parlare in nome di kosen-rufu e per la felicità e il successo nostro e degli altri.
Credendo nel potere assoluto della Legge mistica, dedichiamo con orgoglio la nostra esistenza alla nobile causa di kosen-rufu. Continuiamo sempre, qualunque cosa accada, a percorrere audaci il sentiero della creazione di un mondo pacifico basato sugli ideali umanistici del Buddismo di Nichiren, seguendo la nostra incrollabile convinzione che la rivoluzione umana sia il punto di partenza della trasformazione sociale.

• • •

Ela Gandhi ricorda di aver passato del tempo con il nonno solo quando aveva sette anni. Tuttavia ha impresso lo spirito di nonviolenza del Mahatma nella sua vita e continua a operare da instancabile campionessa dei diritti umani.
Gettare semi nella terra fertile della vita dei giovani alla fine produce frutti abbondanti. Fondamentalmente tutto il nostro duro lavoro e impegno per kosen-rufu è rivolto al bene dei nostri successori e allo scopo di aprire la strada all’eterno futuro.
Senza le persone che ereditino il nostro lascito e portino avanti il nostro movimento – senza successori quindi – non esiste futuro. Simile a un potente fiume in movimento, kosen-rufu è la trasmissione dello spirito umanistico del Buddismo di Nichiren alla generazione successiva, al futuro. È una staffetta in cui viene passato il testimone della nostra nobile causa. Ecco perché la crescita della Divisione futuro, in particolare, condurrà alla crescita di kosen-rufu, e perché la vittoria della Divisione futuro condurrà alla vittoria di maestro e discepolo.
I membri della Divisione futuro sono il tesoro della SGI, delle loro famiglie, delle loro comunità, della società e di tutta l’umanità. Sosteniamoli, incoraggiamoli e promuoviamoli con entusiasmo.

• • •

Nikko Shonin, diretto discepolo e successore del Daishonin, dichiara: «Finché kosen-rufu non sarà realizzato, propagate la Legge al massimo delle vostre capacità senza risparmiare la vostra vita» (dall’articolo numero 13 de I ventisei ammonimenti. Cfr. Il Buddismo della gente, IBISG, 2013, pag. 109).
La lunga strada verso kosen-rufu inizia con la voce coraggiosa di un singolo individuo. Un dialogo sincero è anche il primo passo sulla strada per la pace mondiale. Condividiamo con gioia le nostre idee con gli altri. Trasmettiamo con fiducia ciò che abbiamo nel cuore.
Con i nostri valorosi giovani alla guida e riscaldati dai sorrisi allegri dei membri della Divisione donne, apriamo la strada a un futuro sicuramente luminoso.

Insieme manteniamo
la nostra promessa
di conquistare la vittoria.

6 maggio 2013

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata