Decidete
di conquistare
la buona salute,
perché la vostra preziosa vita
ha una grande missione.
Natalia Sats (1903-93), fondatrice del Teatro musicale statale per i bambini di Mosca, una volta disse sorridendo: «Avere un ideale nella vita e impegnarsi con tutto il cuore per realizzarlo ti mantiene giovane». Questa famosa artista russa aveva una grande ammirazione per lo spirito giovanile e l’energia dei nostri membri della Divisione donne.
La gioventù è una condizione mentale. Anche se gli anni passano e i nostri corpi invecchiano, il nostro desiderio di lottare per kosen-rufu rimarrà sempre fresco e vitale e non svanirà mai se continueremo a lavorare insieme ai compagni di fede.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin afferma: «La nostra testa corrisponde a myo, la gola a ho, il torace a ren, lo stomaco a ge e le gambe a kyo. Perciò il nostro corpo alto cinque piedi costituisce i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo» (BS, 110, 53).
L’essenza fondamentale del Buddismo non è qualcosa di remoto o separato dalla nostra vita. Il corpo che abbiamo ricevuto dai nostri genitori è un’entità della Legge mistica degna di supremo rispetto. Di conseguenza, quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo e usiamo la mente, il corpo e la voce per la Legge, per la felicità degli altri e per la realizzazione della pace basata sui princìpi umanistici del Buddismo di Nichiren Daishonin, sgorgheranno immancabilmente dalla nostra vita la suprema saggezza e il potere illimitato del Budda.
La fede nella Legge mistica è un modo insuperabile per mantenersi in buona salute. Mettendo alla base un vigoroso Gongyo mattina e sera insieme alla ferma determinazione di vivere sani, trascorriamo ogni giorno colmi di vitalità e di energia.
Come membri della SGI vi state tutti adoperando per realizzare una profonda missione per kosen-rufu, perciò avrete molti più impegni della maggior parte delle persone. Vi prego di usare saggiamente il vostro tempo, creando il maggior valore possibile e assicurandovi di dormire a sufficienza, perché strafare ed esaurirsi fa correre il rischio di ammalarsi. «Il primo di tutti i tesori è la vita stessa» (L’offerta del riso, RSND, 1, 997) scrive il Daishonin. Spero che vi comportiate da abili “medici e infermieri” di voi stessi, stando attenti a rimanere in forma e in salute e a nutrirvi con buon senso e in maniera adeguata.
Nascita, invecchiamento, malattia e morte fanno parte della condizione umana. Nessuno può evitare di ammalarsi in qualche momento della vita.
In una lettera di incoraggiamento alla monaca laica Myoshin il Daishonin fa notare che suo marito, attraverso la lunga battaglia contro la malattia, era stato motivato a ricercare incessantemente la via del Budda giorno e notte (cfr. La buona medicina per tutti i mali, RSND, 1, 834).
Ammalarsi non è il risultato di una fede debole, ma può essere un’opportunità di rafforzare ulteriormente la fede. Può costituire un punto di svolta cruciale nella nostra rivoluzione umana e permetterci di realizzare una condizione vitale più profonda in direzione del conseguimento della Buddità in questa esistenza. Quando affrontiamo la malattia senza paura, possiamo risvegliarci alla consapevolezza di quanto sia preziosa la vita. E quando in ogni condizione continuiamo a rimanere allineati alla Legge mistica, possiamo percepire lo stato vitale eterno della Buddità dentro di noi.
In una lettera scritta a Shijo Kingo e a sua moglie, quando la loro bambina era gravemente ammalata, il Daishonin afferma: «Se si pensa al potere del Sutra del Loto, si trovano perpetua giovinezza e vita eterna davanti ai propri occhi» (Risposta a Kyo’o, RSND, 1, 366).
Qualsiasi malattia e avversità colpisca voi o un vostro caro, spero che recitiate un potente Daimoku che risuoni dentro la vostra famiglia come un invincibile ruggito del leone, per trionfare su tutti gli ostacoli. Vi prego di incoraggiare gli altri e di dare l’esempio realizzando una luminosa vita di vittoria pervasa dalle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza.
C’è una responsabile della Divisione donne, una pioniera di Nagasaki, che non dimenticherò mai. Il suo primo beneficio quando iniziò a praticare il Buddismo del Daishonin fu riuscire a vincere un tumore al cervello. In seguito, protesse con determinazione i suoi compagni di fede dalle persecuzioni e dalle vessazioni di preti malvagi, recandosi persino nelle piccole isole più lontane per sostenere i membri.
Oggi, a ottantasette anni, questa donna ammirevole continua a recitare Daimoku con forza per proteggere i suoi compagni di fede dai tre ostacoli e quattro demoni. Prosegue anche i suoi dialoghi per la pace e dichiara fermamente che far crescere i giovani è il segreto della sua buona salute. È molto amata dai compagni di fede e dagli amici, i quali dicono che basta udire la sua voce per sentirsi rincuorati.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, una volta disse: «”La voce svolge l’opera del Budda”. Quando parliamo con gioia agli altri, il potere del Budda dentro di noi si moltiplica; possiamo trasmettere la nostra energia agli altri e rinvigorirli».
Anche oggi sforziamoci nuovamente di creare un contatto con gli altri attraverso il dialogo e di impegnarci per kosen-rufu, con una voce piena di vivacità e fiducia in grado di dissolvere tutte le funzioni negative.
Prego per la vostra salute
e lunga vita,
prometto solennemente
la totale vittoria
della cittadella di Soka.