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Il potere di sentirsi rispettati - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:50

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Il potere di sentirsi rispettati

Perché sotto la guida di Giulio Cesare le persone si trasformavano? Perché il generale romano sapeva riconoscere il valore di ogni individuo, si batteva al fianco dei suoi soldati ed era prodigo di lodi e ricompense per il loro sincero impegno

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Perché sotto la guida di Giulio Cesare le persone si trasformavano? Perché il generale romano sapeva riconoscere il valore di ogni individuo, si batteva al fianco dei suoi soldati ed era prodigo di lodi e ricompense per il loro sincero impegno

Lo scopo fondamentale del Buddismo di Nichiren Daishonin, che egli ribadisce costantemente nei suoi scritti, è kosen-rufu, o ampia propagazione dell’insegnamento corretto. Di conseguenza, la misura del successo è data dalla capacità di allargare l’ambito di kosen-rufu. Il nostro scopo fondamentale è la costruzione di una società pacifica e felice basata sull’umanesimo buddista e la filosofia della sacralità della vita e, se abbiamo fatto anche solo uno o due passi avanti in tale direzione, possiamo dire di aver conseguito qualcosa di significativo.
È ovvio che, poiché la vita è un susseguirsi di lotte, lungo la strada sperimenteremo vittorie e sconfitte a diversi livelli. Per esempio anche il famoso lottatore di sumo Futabayama (1912-68) che a metà del ventesimo secolo deteneva il record del maggior numero di vittorie consecutive (69) qualche volta era stato sconfitto. Per quanto siate forti o capaci, non potete vincere ogni volta; così è la vita. Una poesia del mio maestro Josei Toda recita: «Vincere o perdere sono entrambi parti della vita, ma io prego il Budda per la vittoria finale». La vita è lunga, e possono esservi momenti in cui le cose non vanno come avremmo sperato. Ma, come seguaci del Daishonin, poiché abbracciamo la Legge mistica, l’incomparabile strategia del Sutra del Loto, e ci basiamo per tutta la vita sulla fede, per quante vittorie o sconfitte possiamo collezionare lungo la strada, siamo certi che alla fine vinceremo. È questo il grande principio fondamentale del Buddismo. Non dobbiamo preoccuparci né temere nulla.
Vincere o perdere: la cosa più importante è se siamo capaci di fare di quella vittoria o sconfitta la causa per vincere la battaglia successiva. Ogni istante è un nuovo inizio.
Continuare ad avanzare insieme con fiducia e ottimismo verso la prossima vittoria, con una solida unità d’intenti, è il miglior esempio di pratica del Buddismo della vera causa, un insegnamento che si basa sul partire sempre di nuovo dal momento presente.
Da giovane amavo leggere il poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856). In una delle sue opere di prosa, Heine scrisse: «Siete voi [il popolo] il vero imperatore, il vero signore del paese». Questa è una verità inalienabile. Chi è veramente grande? Il popolo, la cittadinanza, gli uomini e le donne comuni del mondo, affermava appassionatamente Heine, poeta del popolo, paladino della libertà e delle riforme. Trovo che questa sia una magnifica dichiarazione di umanesimo.
Niente è più prezioso del popolo: questo è anche il messaggio essenziale del Buddismo di Nichiren Daishonin. Per questo egli insisteva tanto su una riforma delle autorità. I governanti del paese dovevano dedicarsi con devozione al benessere del popolo facendo tutto il possibile per sostenerlo e assisterlo. I leader esistono per la felicità della gente ed è loro dovere servire il popolo con rispetto, rispondere ai suoi bisogni e proteggerlo. Credo che l’idea di rivoluzione della leadership che troviamo nel Buddismo di Nichiren Daishonin sia indispensabile per dar vita a un’autentica democrazia nell’epoca attuale.

Fortuna e benefici eterni
Cosa determina il nostro vero merito come esseri umani? Alla fin fine tutto dipende dalla filosofia che abbracciamo e da come poi agiamo in base a tali convinzioni. «Quindi, se la Legge che una persona abbraccia è suprema, ne consegue che la persona che l’abbraccia deve essere la prima fra tutte le altre» (SND, 7, 18), scrive Nichiren Daishonin in Domande e risposte sulla fede nel Sutra del Loto. Sono tanti i modi coi quali si stabiliscono graduatorie fra le persone: la posizione sociale, la fama e così via. Ma si tratta di criteri superficiali che, secondo la prospettiva eterna del Buddismo, sono effimeri e senza senso. Anche se godessimo di considerevole ricchezza o fama, non potremmo portarle con noi quando moriamo.
Coloro che abbracciano la grande Legge mistica per tutta la vita sono degni del supremo rispetto e accumulano fortuna e benefici indistruttibili che si perpetueranno attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Nessuno è più nobile o sublime di voi, compagni di fede che abbracciate la Legge mistica e vi dedicate instancabilmente a quella rivoluzione per la pace che è kosen-rufu. In una lettera ai suoi discepoli il Daishonin afferma: «Perciò la persona che in questo mondo abbraccia il Sutra del Loto, […] è considerata dal Budda come il re di tutti gli esseri viventi ed è rispettata da Bonten e Taishaku. Pensando a questo, la mia gioia è indescrivibile» (SND, 6, 124). Non dimenticate mai di esserne orgogliosi.

Il popolo al primo posto
Sono onorato di conoscere il filosofo e statista Patricio Aylwin, ex presidente del Cile. Ci siamo incontrati sia a Tokyo che a Santiago e abbiamo discusso una vasta gamma di argomenti fra cui la filosofia dell’umanesimo e i nuovi orizzonti del Pacifico. Abbiamo anche pubblicato un dialogo insieme, in cui Aylwin afferma di considerare uno dei suoi maestri, il filosofo francese Jacques Maritain (1882-1973). Maritain scrisse: «Il popolo sta sopra lo Stato, non esiste per lo Stato. È lo Stato che esiste per il popolo». È un punto di estrema importanza, l’assunto fondamentale della società democratica. Il popolo non esiste a beneficio dello Stato ma è proprio il contrario. Lo Stato non ha la preminenza sul popolo; è il popolo a essere primario e lo Stato secondario. Se ce ne dimentichiamo la democrazia scomparirà, e né il Giappone né il mondo avranno un futuro. Tuttavia gli esseri umani hanno la stupida tendenza a discostarsi gradualmente da questo ideale della primarietà del popolo. Non permettiamo che questo accada nella Soka Gakkai. Voglio riconfermarlo esplicitamente con tutti voi, qui, oggi.
Il presidente Aylwin, che si batté per molti anni contro la dittatura militare che governava il suo paese, conosce per dolorosa esperienza personale la spaventosa natura del potere statale autocratico. Abbiamo discusso a lungo di questo argomento. Aylwin non era soltanto un grande leader politico ma prima e soprattutto un grande essere umano, una persona onesta e integra. Anche se come presidente della nazione godeva di grande notorietà e potere, la sua sincerità e umiltà rimasero immutate. Mi sembrò una persona genuina, priva di qualsiasi affettazione e sempre sorridente. Perché? Perché aveva autentiche capacità e saldi principi personali e non dimenticava mai la gratitudine che doveva ai suoi sostenitori. Pensava sempre a come servire il popolo e ripagarlo della fiducia che riponeva in lui. Fu un leader politico onesto che non dimenticò mai i suoi principi e il cammino dell’autentica umanità. Per questo così tanti suoi concittadini avevano fiducia in lui e lo sostenevano. Le persone riconoscono sempre la vera sincerità e integrità.
Nelle nostre discussioni parlavamo del fatto che un governo privo di una sana filosofia e leader politici senza elevati principi sono destinati a soccombere alla sete di potere e alla corruzione. Aylwin portò sempre avanti la sua responsabilità nei confronti del popolo in totale accordo con le parole di Maritain, del quale aveva così grande stima: «Rimane il fatto che essi [i rappresentanti del popolo] sono tenuti a render conto al popolo e che la loro amministrazione deve essere sottoposta alla supervisione e al controllo del popolo».
Vorrei cogliere l’opportunità della presenza qui di alcuni membri statunitensi per esprimere ancora una volta le mie più sincere condoglianze a tutte le vittime dell’uragano Katrina. Molti nostri membri stanno dando il loro contributo alle operazioni di soccorso e assistenza alle vittime della sciagura e ho ricevuto molti resoconti della loro attività. Il Daishonin scrive: «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (SND, 7, 213) e «Anche se le disgrazie accadono, si può sempre trasformarle in benefici» (GZ, 979). Ogni giorno recito sinceramente Daimoku per tutti coloro che hanno subito perdite in conseguenza dell’uragano e continuerò a farlo. Spero che l’America si riprenderà da questa catastrofe e trionferà su di essa. Vi prego di trasmettere la mia più calorosa solidarietà e le mie preghiere a tutti i membri di quelle zone.
Sono certo che tutti conoscete Rosa Parks, una delle guide del movimento americano dei diritti civili. [Questo discorso è precedente alla scomparsa di Rosa Parks, avvenuta serenamente il 24 ottobre scorso, vedere riquadro alle pagine 6-7, n.d.r.]. È una cara amica di mia moglie e mia. Ai giovani disse: «Vedo nell’energia dei giovani una forza reale per una trasformazione positiva». Sono assolutamente d’accordo. Sin dalla mia gioventù ho combattuto con energia all’avanguardia del nostro movimento per kosen-rufu. Questa è l’epoca dei giovani. Impegnamoci ancor di più per far crescere e sostenere i giovani e aiutarli a esprimere pienamente tutte le loro potenzialità. Vorrei che i membri della Divisione giovani decidessero di assumersi la responsabilità del nostro movimento. Giovani, vi prego di fare del vostro meglio! Parks disse anche: «Credo che tutti dovremmo avere qualcuno cui ispirarsi». Avere un modello a cui guardare nella vita è molto importante. Com’è meraviglioso avere un maestro nella vita! Le parole della signora Parks che ha affrontato così tante difficoltà, trionfando su di esse, sono veramente profonde.

L’esempio di Giulio Cesare
Giulio Cesare, il famoso condottiero romano di più di duemila anni fa, era sempre vincitore. Anche se la sua figura storica può essere oggetto di molte valutazioni diverse, è innegabile che fu un generale vittorioso e uno dei fondatori dell’impero romano. Durante il suo regno promosse varie riforme, aprì nuove opportunità per individui dotati di talento provenienti dai campi più diversi e diede un notevole contributo alla costruzione di Roma. Anche noi per progredire dobbiamo attingere alle potenzialità di persone nuove, dotate di talento e capacità, nominandole in posizioni di responsabilità. Occorre favorire la crescita di coloro che si prenderanno la responsabilità del futuro. Le persone capaci sono la base di tutto. Cesare è anche famoso come oratore e scrittore. Il suo commentario militare De bello gallico è considerato un esempio di bella prosa latina.
Quando ero giovane ho studiato molte opere storiche sotto la guida di Toda che mi faceva leggere moltissimo e spesso quando ci incontravamo diceva: «Hai finito il libro? Dimmi di cosa parla». Molte volte, quando ero appena faticosamente riuscito ad arrivare a metà del testo, mi faceva domande sul finale! Era un maestro molto esigente. Sebbene fossi molto impegnato con il lavoro e le attività della Gakkai, mi applicavo sempre con diligenza ai miei studi.
Assunsi anche la guida delle attività di propagazione che, anche dopo la nomina a presidente di Toda nel 1951, progredivano con lentezza. Nella maggior parte dei capitoli solo poche dozzine di nuove famiglie aderivano ogni mese. «Di questo passo – disse Toda – ci vorranno migliaia di anni per realizzare kosen-rufu» e aggiunse «Daisaku, vuoi assumerne la guida?». «Sì!» risposi senza esitare. Così ebbe inizio una grande ondata di attività di propagazione. Come consigliere del capitolo Kamata guidai i membri a convertire più di duecento nuove famiglie in un solo mese (febbraio 1952) e, sotto la mia guida, nella campagna di Osaka (1956) il capitolo Osaka crebbe di 11.111 nuove famiglie in un mese. Io stesso mi lanciai in prima persona nelle attività per ampliare il nostro movimento.
Buttiamoci! L’azione è ciò che conta nel Buddismo. Non si possono conseguire né vera fortuna né reali capacità senza sforzarsi. La passività deruba la vita di tutta la gioia e l’entusiasmo. Far conoscere il Buddismo agli altri può essere arduo ma alla fine ogni nostro sforzo ci ritorna sotto forma di beneficio. Questa è l’essenza del Buddismo.
Secondo l’antico biografo greco Plutarco, autore delle Vite parallele, le persone che non avevano dimostrato particolari capacità o talento sotto altri generali si trasformarono sotto la guida di Cesare, battendosi con valore e coraggio. Perché? Perché Cesare riconosceva il loro valore e le loro capacità, li rispettava come individui e li ricompensava per i loro sforzi. Questo motivò il suo intero esercito e divenne la forza trainante per la vittoria. Esprimere il proprio apprezzamento alle persone e riconoscere sinceramente i loro sforzi sembrerebbe semplice ma molte persone hanno difficoltà a farlo. L’atteggiamento e le parole dei responsabili possono esercitare un considerevole influsso sull’entusiasmo e sul morale generale. Se ogni persona si muove in una direzione positiva o negativa alla fine dipende dai responsabili. Sia Toda che Makiguchi ne erano ben consapevoli. Cesare distribuiva generosamente ricompense e onori alle persone che lo meritavano e proclamava : «È grazie ai vostri ammirevoli sforzi che abbiamo vinto». Ci sono invece dei responsabili che non lodano mai nessuno per quanto si sia sforzato al massimo. Rimproverano, criticano e basta. Nessuno vuole seguire persone del genere. Lodare chi merita di essere lodato per i propri sforzi serve a incoraggiare e a ispirare molte altre persone e contribuisce notevolmente al progresso di tutti.
Cesare non faceva uso delle ricchezze che conquistava per indulgere personalmente nel lusso ma le distribuiva fra i suoi seguaci. Ci furono occasioni in cui i soldati romani al suo comando sconfissero gli avversari combattendo con forza, coraggio e determinazione davvero incredibili e lo fecero perché erano guidati personalmente da Cesare che si batteva instancabilmente insieme a loro, incurante del pericolo. O perlomeno questo è il ritratto che troviamo nelle Vite parallele di Plutarco. Ho sempre una copia delle Vite parallele nella mia libreria a casa e lo leggo spesso. Spero che anche i giovani uomini combattano come gli intrepidi eroi di cui narrano le pagine di questo classico.
Il filosofo francese Michel de Montaigne (1533-92) disse di Cesare: «Direi che preferì conseguire le sue vittorie con l’intelligenza piuttosto che con la forza». È la saggezza e non la forza la cosa più importante. Saggezza e compassione sono profondamente legate. Pensare sinceramente al benessere degli altri, chiederci cosa possiamo fare per aiutarli – usare in questo modo la nostra intelligenza è un segno di compassione. Il Buddismo insegna la Legge dell’universo che pervade tutto e va oltre l’umana capacità di comprensione razionale. Recitando Nam-myoho-renge-kyo possiamo far emergere una suprema saggezza. Niente può eguagliare il potere del Daimoku. Come persone che abbracciano la Legge mistica state già avanzando sul sentiero della felicità e potete esser certi di vincere.

Siate coraggiosi!
Voglio esprimere tutta la mia gratitudine ai membri della Divisione artisti che sono per noi costante fonte di ispirazione e dare il benvenuto ai giovani responsabili provenienti da 55 paesi del mondo. Nel mio cuore stringo la mano a ognuno di voi successori e vi affido il futuro del movimento di kosen-rufu nel mondo per i prossimi 50 anni. Vi prego di salutare calorosamente da parte mia ogni membro al vostro ritorno a casa. Oggi, insieme ad altri membri italiani, è con noi anche l’imbattibile campione di calcio Roberto Baggio con la sua famiglia [nella foto a pag. 2, n.d.r.]. La crescita della SGI-Italia è davvero considerevole e Roberto e sua moglie Andreina hanno generosamente messo a disposizione dei loro compagni di fede italiani un centro da usare per le attività buddiste. [Si tratta del Centro di Thiene (VI), inaugurato nel 1966, n.d.r.].
Seneca, il filosofo dell’antica Roma, disse una volta: «Più uno è coraggioso, più è felice». Di certo la viltà è una condizione infelice che alla fine conduce a non realizzare nulla. La fede autentica è libera dalla vigliaccheria e dal pessimismo. Le persone che lottano contro le funzioni demoniache e superano le difficoltà sono sempre piene di energia e risplendono di vitalità. Siate coraggiosi! Non abbiate paura! Non dimenticate mai che questa è la chiave per condurre una vita trionfante di “eternità, felicità, vero io e purezza”, le quattro nobili virtù del Budda.
Nel sottolineare l’importanza di non aver paura il Daishonin scrive: «Io, Nichiren non ho mai avuto paura, […] quando il signore di Kamakura [il reggente ] mi esiliò due volte e quando mi stava per decapitare; poiché ho perseverato senza timore adesso ci sono persone in Giappone che dicono che forse ho ragione» (WND, 489; SND, 5, 110). La relazione maestro-discepolo condivisa dai primi tre presidenti della Soka Gakkai è sempre stata pervasa dallo spirito del Daishonin. Perciò la Soka Gakkai ha sempre avuto tanto successo e si è guadagnata la fiducia di così tante persone. Ora che celebriamo il nostro settantacinquesimo anniversario ci giungono da tutto il mondo messaggi di lode e congratulazioni per i risultati conseguiti dal nostro movimento.
Il Buddismo del Daishonin è un insegnamento supremo che apre la strada alla felicità di tutte le persone perciò dovremmo essere orgogliosi del progresso del nostro movimento nella società. La Legge buddista è la verità fondamentale, il suo funzionamento è inesorabile e non vi si può sfuggire. Scrive il Daishonin: «Il Budda Shakyamuni affermò che chi avesse insultato o maledetto la persona che avrebbe propagato l’insegnamento del Sutra del Loto nell’epoca corrotta dell’Ultimo giorno della Legge, sarebbe stato colpevole di un crimine cento, mille, diecimila, centomila volte maggiore che se fosse stato nemico del Budda per un intero kalpa» (SND, 2, 34). Chi cerca di fare del male o perseguita i nostri membri che lavorano per kosen-rufu, l’impresa in accordo col mandato e la volontà del Budda – riceverà senz’altro la più severa della retribuzioni in accordo con la legge di causa ed effetto. Abbiamo già avuto molte testimonianze di casi del genere. La cosa importante è dire le cose come stanno e favorire una corretta comprensione del nostro movimento. Il vostro coraggioso impegno per la realizzazione di questo scopo cambierà il cuore delle persone. Perseveranza ed entusiamo alla fine vinceranno.

Coltivate l’eloquenza
Il Daishonin scrive anche l’atteggiamento da tenere verso i “nemici del Sutra del Loto”: «Prego che i miei seguaci siano come i cuccioli del re leone e non si facciano mai schernire dai branchi di volpi. Lottate per smascherare i torti di potenti avversari, non risparmiate mai la vostra vita, proprio come ha fatto Nichiren dall’infinito passato sino a oggi. È veramente raro incontrare un simile re leone» (Il Nuovo Rinascimento, 15 aprile 2005, n. 326, pag. 15). Sono parole che dovremmo imprimerci nel cuore.
In occasione di questo settantacinquesimo anniversario la Divisione giovani si è davvero impegnata al massimo. Cicerone, oratore e filosofo dell’antica Roma, sottolineava l’importanza dell’eloquenza: «Gli uomini dovrebbero […] dedicarsi allo studio dell’eloquenza […] e dovrebbero studiarla il più diligentemente possibile per fare in modo che i malvagi non acquisiscano grande potere a detrimento dei buoni cittadini, causando la rovina di tutta la comunità». Per Cicerone l’eloquenza «rende la vita sicura, onorevole, gloriosa e persino piacevole». E afferma inoltre: «Dall’eloquenza deriva la protezione più certa e sicura per i propri amici». Prego che i giovani coltivino l’eloquenza per proteggere la gente, che sviluppino la capacità di parlare pubblicamente in maniera efficace per difendere la verità e la giustizia.
Giuseppe Mazzini, uno dei capi del movimento per l’indipendenza e l’unità d’Italia nel diciannovesimo secolo disse: «Gli uomini buoni rendono buone le organizzazioni cattive e gli uomini cattivi rendono cattive le organizzazioni buone». Quest’anno cade il duecentesimo anniversario della nascita di Mazzini. Non permettiamo mai che i “cattivi amici” abbiano accesso al nostro armonioso mondo di fede dal cuore puro. Essi cercano solo di scardinare e distruggere gli insegnamenti buddisti.

Rinnoviamoci ogni giorno
Oggi sono qui con noi anche i membri della Divisione medici con cui attualmente ho in corso un dialogo che sarà pubblicato sul Seikyo Shimbun a partire dall’autunno col titolo “Discussioni sulla vita e la condizione umana”. Si dice che il corpo umano sia costituito da circa 60mila miliardi di cellule. Ogni giorno, grosso modo mille miliardi di esse vengono rimpiazzate da nuove cellule così che la maggior parte delle nostre cellule viene sostituita nell’arco di due mesi. I nostri corpi lavorano davvero incessantemente per permetterci ogni giorno di funzionare. Un brano del classico confuciano Il grande studio sottolinea l’importanza di rinnovarsi ogni giorno. Il rinnovamento quotidiano è il ritmo della vita. Avanziamo con spirito fresco e vigorosa forza vitale.
Il 4 settembre 1926 due grandi figure spirituali, una proveniente dall’Asia e l’altra dall’Occidente si incontrarono a Berlino. Si trattava del poeta indiano Rabindranath Tagore e del fisico Albert Einstein. I due diventarono amici e intrapresero un regolare scambio di opinioni su come unire scienza e spiritualità. Einstein dicharò. «Questo è un tempo in cui sembra esserci particolarmente bisogno che gli uomini dotati di capacità di persuasione filosofica – vale a dire gli amici della saggezza e della verità – uniscano le forze». Continuiamo a sforzarci di promuovere il dialogo e la solidarietà per la pace mondiale. Tagore disse: «Ricercare nuove strade in un costante rinnovamento di energia – questo è sempre stato il segreto del progresso». Continuiamo con ancor più salda unità a far crescere nuove persone capaci e ad aprire nuove strade per la vittoria e la crescita futura!

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