La riunione di discussione / 11 – a cura di Marianna Bernardini
Il gruppo Ananda si è distinto per la sua crescita: nel corso di un anno sette persone hanno ricevuto il Gohonzon. Patrizia vi approda nel settembre del 2012 e dall’accoglienza calorosa e dai legami che subito si instaurano fra di loro, capisce che quello è il posto giusto dove rimanere
A Quartu Sant’Elena, nell’hinterland cagliaritano, il gruppo Ananda si è distinto per una bellissima crescita, grazie alla quale nel corso di un anno ben sette persone hanno deciso di ricevere il Gohonzon.
Patrizia, una delle responsabili, arriva nel settembre del 2012. Allora il gruppo non era numeroso, c’erano sei donne, ma lei racconta che l’accoglienza calorosa e l’empatia che si creano le fanno capire che quello è il posto giusto dove fermarsi, consentendole di creare da subito forti legami.
I primi mesi di responsabilità non sono stati semplici. Patrizia si ritrova infatti a occuparsi quasi da sola dell’attività perché Carla, l’altra responsabile, per i troppi impegni lavorativi non riesce a dedicarsi al gruppo come desidera. Questa situazione crea in Carla una forte crisi tanto da confidare a Patrizia l’intenzione di lasciare la responsabilità.
Ma questa difficoltà diventa motivo per rafforzare l’unità e proseguire insieme. «Non ero d’accordo – dice Patrizia – ero convinta che così come a lei in quel momento mancava il tempo anche a me mancavano altre cose e in questo senso ci compensavamo. Così la convinsi a restare e a proseguire con la promessa che le cose sarebbero cambiate. Il mio desiderio era che non si allontanasse del tutto e ho preferito continuare con lei al mio fianco ripartendo ogni volta da me».
Unite da questa decisione, Patrizia e Carla si impegnano nel dare un nuovo impulso all’attività con l’obiettivo di accogliere due nuovi membri di cui almeno uno giovane entro un anno e di impegnarsi nello shakubuku. Patrizia decide di seguire il gruppo in prima persona organizzando l’attività, curando il legame con i singoli componenti, coinvolgendoli nella preparazione delle riunioni.
Questa rinnovata determinazione, sostenuta da un sincero Daimoku, dà subito i suoi frutti e i primi giovani, Matteo e Gabriele, arrivano nel gruppo Ananda. Ai meeting si respira un bell’entusiasmo e pian piano altri, come Anna, Patrizio, Simona, Davide, Roberta, Giacomo, iniziano a praticare e a frequentare costantemente.
«Mi preoccupavo che tutti stessero bene e praticassero correttamente. Il mio desiderio era trasmettere il potere della pratica», racconta Patrizia. Questo desiderio sincero tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 incontra quello di sette persone del gruppo tra giovani, uomini e donne, che decidono di ricevere il Gohonzon e quello di due giovani uomini che fanno il passaggio a membro.
Un traguardo al di là di ogni aspettativa costruito, racconta Patrizia, «grazie allo spirito di accoglienza e alla cura nel coltivare i legami con le singole persone. Attraverso l’attività ho capito che accoglienza significa avere un profondo interesse per l’altro, per la sua umanità senza giudicarlo».
Alla fine del 2014 il gruppo è così numeroso che viene diviso. Un cambiamento che si trasforma per tutti in una nuova partenza: Simona e Ilaria diventano le responsabili del neonato gruppo Simba, alcuni dei giovani che hanno ricevuto il Gohonzon vengono nominati responsabili e Anna Rita, arrivata nel gruppo a settembre 2014, è la nuova corresponsabile di Patrizia.
Lo spirito di accoglienza e la cura dei singoli membri continuano a essere il fondamento della straordinaria esperienza del gruppo Ananda e della crescita dei suoi membri che uno dopo l’altro decidono di dedicarsi alle attività della SGI. Come Patrizio, un giovane uomo, che «dopo aver maturato nel mio cuore il sogno di kosen-rufu» ci racconta, ha scelto di iniziare il 2015 ricevendo il Gohonzon.