Miei amatissimi amici di tutto il mondo, che stimo dal profondo del cuore, permettetemi di porgervi i miei più sinceri auguri per questo nuovo anno, colmo di speranza.
La luminosa alba del 2005 apre finalmente il sipario sul trentesimo anniversario della SGI. La nostra rete di pace, cultura ed educazione è attualmente cresciuta fino a comprendere 190 paesi, un numero considerevole. La nostra organizzazione si è conquistata ammirazione e stima da tutto il mondo e tante persone ci lodano, definendoci una meravigliosa famiglia globale in cui le persone si sostengono come amici pieni di rispetto reciproco.
Il sole dell’umanesimo del Buddismo di Nichiren Daishonin sta iniziando a sorgere luminoso, a dissolvere l’oscurità della sofferenza e dell’infelicità che minaccia di avvolgere il nostro pianeta e a rischiarare tante persone di tanti luoghi diversi con una grande luce di speranza. E tutto ciò grazie alla dedizione e all’impegno di ognuno di voi, nobili membri della SGI. Ciascuno di voi si sta sforzando con vigore nel luogo in cui ha solennemente promesso di lavorare per kosen-rufu e realizzare così la missione che ha scelto sin dal lontano passato.
Il 26 gennaio 1975 è una data che brilla negli annali del Buddismo. Quel giorno i pionieri di kosen-rufu di cinquantuno paesi si riunirono a Guam, teatro di aspri combattimenti durante la Seconda guerra mondiale. E io mi rivolsi a loro, con mille emozioni nel cuore: «Spero che dedicherete la vostra vita intera a gettare i semi della Legge mistica per realizzare la pace in tutto il mondo. Io farò lo stesso».
Da allora sono passati trent’anni nei quali tutti voi, miei preziosi compagni, avete tenuto fede al voto di realizzare kosen-rufu in tutto il mondo, lavorando insieme senza sosta per piantare i semi della Legge mistica e affrontando al tempo stesso infinite tempeste di ostacoli. Di certo vi stanno lodando e applaudendo incondizionatamente non soltanto Nichiren Daishonin ma anche il Budda Shakyamuni e il Gran Maestro T’ien-t’ai.
Scrive il Daishonin: «E quando, dapprima una sola persona, poi due, poi mille, diecimila, centomila e quindi tutto il popolo da un capo all’altro del paese, reciterà Daimoku, benefici insperati si accumuleranno sulla tua persona. Tali benefici saranno come le gocce di rugiada che si fondono a formare il grande oceano o i granelli di polvere che si accumulano per divenire il monte Sumeru» (Lettera a Myomitsu shonin, SND, 7, 192).
Dove prima non esisteva niente, ognuno di voi ha aperto una strada per kosen-rufu che si snoderà per tutto l’infinito futuro dell’Ultimo giorno della Legge e i benefici che state accumulando sono immensi, come un oceano infinitamente vasto, come un’imponente montagna, indistruttibile ed eterna. Il Gosho e il Sutra del Loto lo affermano senz’ombra di dubbio.
Un mio caro amico, il rettore dell’università di Mosca Victor Sadovnichii, ha detto che il mondo di oggi ha un ardente bisogno di una filosofia centrata sull’idea che la politica, l’economia, la scienza e la religione esistono per gli esseri umani, per il benessere di ogni persona. Io sono completamente d’accordo; per riuscire a far sì che il ventunesimo sia un secolo di pace e di speranza è essenziale rafforzare l’obiettivo nobile e senza tempo di porre ogni attività umana al servizio dell’umanità e dell’individuo.
Il Buddismo, che si basa sulla sacralità della vita, insegna che l’esistenza di ogni persona è indissolubilmente legata a quella di tutte le altre. Questo insegnamento contiene valori unificanti per la realizzazione di una comune umanità globale e al tempo stesso è una grande filosofia di coesistenza su cui fondare una nuova etica globale.
Il grande scrittore Johan Wilhelm von Goethe provava una grande attrazione anche per l’Oriente che espresse in una bella raccolta di poesie, Divano occidentale-orientale. In una di queste esprime la grande importanza di viaggiare per conoscere questi due mondi, oriente e occidente.
Anch’io ho viaggiato per il mondo: da est a ovest, da nord a sud. Ho avviato infiniti dialoghi con persone di paesi diversi. E l’ho fatto per la mia incrollabile convinzione che avvicinare le persone, alla fine, avvicini anche le culture e le civiltà.
Così, mentre lavoriamo insieme ai compagni di fede di tutto il mondo per rafforzare la nostra ferrea unità, continuiamo ad ampliare la nostra rete di umanità e filosofia basata sull’umanesimo buddista, che è il seme vitale per la pace nel mondo.
Victor Hugo, il coraggioso scrittore francese, esortava i giovani: «Coraggio! Il futuro appartiene alla vostra generazione. Farete grandi cose». Il requisito indispensabile per raggiungere la vetta di kosen-rufu, da cui dipende il destino dell’umanità, è un coraggio che non teme niente, il coraggio di prendere posizione autonomamente e attivamente.
Vi prego, abbiate il coraggio di stabilire un contatto con gli altri, di parlargli, di aprire i cuori chiusi delle persone e aiutarle a rendersi conto dello splendido palazzo di felicità che esiste nella loro vita.
Vi prego, pregate e agite con coraggio in modo da poter affrontare qualsiasi avversità senza farvi intimorire.
Vi prego, ingaggiate una coraggiosa battaglia verbale per refutare gli errori e rivelare la verità, decisi a non cedere nemmeno di un millimetro davanti alle forze che cercano di distruggere l’unità e l’armonia del nostro nobile sodalizio di Budda.
È storicamente noto che anche Hugo si impegnò in una battaglia senza tregua per denunciare gli abusi di un clero arrogante e corrotto.
Il 2005 è l’Anno dei giovani e dell’espansione. Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, amava i giovani e nutriva enormi aspettative nei loro confronti. Affermava con ardore che il nuovo secolo sarebbe stato costruito dalla passione e dall’energia della gioventù.
Il futuro di qualsiasi organizzazione o società dipende dall’appassionato impegno dei giovani. E vorrei far notare che anche la crescita di kosen-rufu dipende unicamente dalla crescita dei giovani in ogni nazione e in ogni località. Chiedo a ognuno di considerare i giovani un tesoro e di aiutarli a crescere con grande cura. Spero che considererete il vostro massimo orgoglio allevare persone capaci che si rivelino ancor più brave di voi e creare un potente flusso di successori per il nostro movimento.
Ai nostri giovani vorrei dire: «Miei giovani amici, voi siete il sole del secolo di Soka, continuate a crescere sempre di più, studiate con tutto il cuore, allenatevi fino in fondo in ogni aspetto. Siate forti! Sviluppate forza! Diventate come alberi imponenti che nessun vento, anche il più violento, sia in grado di abbattere. Miei giovani amici, affido a voi la missione di realizzare kosen-rufu nel mondo nel ventunesimo secolo!»
E vorrei invitare tutti voi, eroi di kosen-rufu del mondo a ripartire insieme verso l’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai nel 2010 e il centesimo anniversario nel 2030.
Sono assolutamente convinto che ognuno di voi potrà esclamare alla fine dei suoi giorni: «Che vita bella e realizzata!», «La mia è stata un’esistenza di supremo valore!», «Ho vinto!». Questo grido di vittoria dalle profondità del vostro essere riecheggierà per sempre nella storia. E un infinito numero di persone tesserà le vostre lodi come grandi pionieri del nostro movimento.
Ognuno di voi è un prezioso membro della famiglia Soka. Negli anni a venire, in cui non mancheranno sfide e difficoltà, mia moglie e io continueremo a pregare notte e giorno per la vostra salute e longevità, per la vostra sicurezza e il vostro benessere.
Continuerò anche a pregare con tutto il cuore perché la nazione e la comunità in cui vivete siano assolutamente protette da ogni pericolo e godano di pace e prosperità. Possa ognuno di voi, senza eccezioni, «attirare la fortuna da diecimila miglia lontano» (vedi SND, 4, 272), proprio come dice il Daishonin, e condurre un’esistenza completamente realizzata e piena di soddisfazione.
Facciamo di itai-doshin (molti corpi diversi, una stessa mente) il nostro motto e uniamoci in vibrante armonia, godendoci pienamente la vita mentre avanziamo coraggiosamente verso la vetta della speranza, verso la suprema vetta della vita.
1 gennaio 2005
Daisaku Ikeda