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Il pensiero di pace di Ikeda in mostra a Torino - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:47

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Il pensiero di pace di Ikeda in mostra a Torino

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Dal 6 al 9 maggio Torino ha ospitato la nuova esposizione dell’Istituto Italiano Soka Gakkai dedicata alle Proposte di Pace che Daisaku Ikeda scrive ogni anno e indirizza anche all’ONU: The Human Revolution, il pensiero di pace di Daisaku Ikeda. Ispirata e ideata da 150 giovani del Piemonte che l’avevano pensata come loro attività specifica per il 16 marzo, la mostra ha incontrato l’interesse e il favore delle amministrazioni locali cui si erano rivolti per la ricerca degli spazi, nonché il sostegno ufficiale dell’Istituto che ha deciso di far sua l’iniziativa. Arrivata a coagulare intorno a sé l’attività di 250 persone, la mostra ha ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino, nonché il sostegno e la collaborazione del Centro Studi Sereno Regis, che si occupa di programmi di ricerca, educazione e azione sulle tematiche globali pace-ambiente-sviluppo e del suo presidente, il professore Giovanni Salio.
Questa eccezionale iniziativa, articolata su trenta pannelli divisi in cinque sezioni, offre al visitatore (ed è la prima volta in Italia) una visione organica e completa della vita, del pensiero e delle azioni di Daisaku Ikeda in favore della pace, attraverso le sue Proposte di Pace e in un momento storico particolarmente drammatico per tutta l’umanità, tra popoli in cerca di pace e benessere e governi che scelgono la strada della guerra e della sopraffazione.
La mostra è stata perciò anche l’occasione per discutere di tutto questo in una serie di tavole rotonde cui hanno partecipato diverse organizzazioni impegnate nel campo della pace al fianco della SGI e dell’Istituto, ma anche per offrire a un pubblico molto vasto la visione dei film Ikeda, l’uomo e Una rivoluzione tranquilla. Evento atteso e apprezzatissimo è stata poi la proiezione del film Guerra, vincitore del Premio Donatello 2004, tratto dall’acclamato spettacolo di Pippo Delbono che è intervenuto a presentarlo.

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E in Toscana debutta la nuova edizione di Costruttori di pace

Il comune di Borgo San Lorenzo (FI) ha ospitato e patrocinato dall’8 al 16 maggio nel liceo “Giotto Ulivi” la nuova edizione dell’esposizione “Costruttori di Pace tra il XX e il XXI secolo” organizzata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: 42 pannelli per quattro sezioni dedicate a Gandhi, Martin Luther King e Daisaku Ikeda, ai Premi Nobel per la pace, al coraggio delle persone comuni e alla tradizione nonviolenta dell’Italia.
La mostra, composta di quarantadue pannelli, è suddivisa in quattro sezioni: la prima, Gandhi, King, Ikeda, presenta la vita e le azioni di questi tre uomini di pace che hanno fatto di questo scopo la missione della loro esistenza; la seconda, I Premi Nobel per la Pace, presenta le testimonianze di alcuni Premi Nobel appartenenti a culture e religioni differenti; Il coraggio delle persone comuni è la terza sezione che racconta la storia di chi si è opposto alla violenza a costo della propria vita; la quarta, In Italia, conclude la rassegna con la tradizione nonviolenta nel nostro paese. La sezione conclusiva di fatto apre nuovi orizzonti perché propone ai visitatori di diventare loro stessi promotori di iniziative sulla strada della pace, del dialogo e della nonviolenza. Per questo scopo l’ultimo pannello della mostra riporta una lista di uomini e donne che si sono impegnati in questa direzione, ma ricorda che è una lista incompleta perché la speranza è che si aggiungano i nomi dei visitatori coinvolti.
Va detto che l’edizione precedente della mostra, esposta in tutta la penisola, è stata possibile grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di moltissimi membri dell’Istituto che hanno offerto il loro sostegno nella preparazione e nella presentazione delle esposizioni. E come una staffetta invisibile, la speranza è che questa energia umana impegnata nell’organizzazione di questo tipo di eventi cresca in modo esponenziale grazie anche al coinvolgimento dei visitatori.
«La mostra indica una direzione che ognuno di noi può prendere – si legge nel primo pannello – se vuole assumersi la responsabilità di trasformare questo nostro mondo dove la guerra, la violenza, la sperequazione tra ricchi e poveri, la fame e la sete, l’inquinamento, la distruzione dell’ambiente stanno rendendo sempre meno umana la nostra convivenza. Tutto può cambiare se cambia la nostra coscienza, se decidiamo di non chiudere gli occhi. Se decidiamo di agire».

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