La pratica per gli altri, la comunicazione, l’unità e la riunione di discussione: quattro cardini sui quali ruota l’attività buddista. Affinché non perdano mai il loro significato, dovremmo fare in modo che l’atmosfera all’interno della Soka Gakkai sia sempre aperta e diretta, senza formalità
Buddagle: il nuovo motore di ricerca per i credenti buddisti. Chi legge può stare tranquillo ancora per un po’, infatti si tratta soltanto di una provocatoria metafora della “comunicazione” tra i credenti buddisti del ventunesimo secolo, lanciata al corso. “Le basi dell’attività buddista: la pratica per gli altri” è stato l’argomento generale, affrontato da quattro angolazioni diverse, ognuna fondamentale per l’attività nella Soka Gakkai: la pratica per gli altri in generale, la comunicazione, l’unità (itai doshin) e la riunione di discussione.
«La nostra è una pratica “small” o “large”?», si è chiesta Rosella Benedetti del Rio, vice responsabile della Divisione donne dell’Umbria. «Stiamo accogliendo le altre persone nella nostra vita? La pratica per gli altri, parlare di Buddismo ad amici e parenti, fa parte della pratica corretta. A volte diciamo a noi stessi che ci occuperemo delle altre persone quando avremo risolto i nostri problemi. Invece dovremmo decidere ogni giorno di fare qualcosa per gli altri».
Come sviluppare questo spirito di accoglienza? «Attraverso la recitazione del Daimoku – continua Rosella – e stabilendo un solido rapporto con il maestro, il presidente Ikeda, che recita Daimoku tutti i giorni per noi. Dovremmo avere lo stesso atteggiamento con le altre persone».
Daniele Santi, vice responsabile della Divisione giovani uomini italiana, ha affrontato la questione della comunicazione all’interno dell’organizzazione buddista evidenziandone tre aspetti: tempi, mezzi, modi. «La rapidità delle comunicazioni tra le persone ha un ruolo determinante» ha detto, e ha poi citato una frase del presidente Ikeda che dice: «Le persone eccellenti agiscono rapidamente e hanno una saggia visione della vita. La rapidità è un ingrediente essenziale per la vittoria. Se siamo lenti a comunicare apprezzamento verso gli altri o a contattare le persone, c’è sempre il pericolo di arrivare troppo tardi. E se accadrà, saremo noi a rimetterci e ce ne pentiremo. La vittoria arriva rispondendo velocemente, senza perdere un attimo».
Santi ha posto in evidenza come l’aspetto fondamentale all’interno della Soka Gakkai sia «un’atmosfera sempre aperta e diretta, senza formalità o false apparenze. Comunicare l’uno con l’altro in maniera franca è molto importante, è il modo attraverso cui possiamo raccogliere la saggezza e le idee di ognuno».
«Realizzare kosen-rufu e l’unità di itai doshin è una lotta a livello mondiale» – ha detto Laura Olivetti, responsabile della Divisione giovani donne delle Marche – ognuno di noi decide quanto vuole contribuire a kosen-rufu. Buona parte della nostra sofferenza è generata dalle relazioni con gli altri. Per sconfiggerla è fondamentale il dialogo. Non spetta a nessuno di noi dire chi è nel giusto e chi è nell’errore. E non spetta neppure all’organizzazione buddista dirlo».
Che la riunione di discussione sia un punto fondamentale dell’attività buddista lo sanno più o meno tutti, ma che questa sia il punto di partenza per kosen-rufu forse è un po’ al di là della nostra comprensione razionale. Eppure è esattamente questa la convinzione del presidente della SGI Daisaku Ikeda, ricordato da Romano Casalboni, responsabile della Divisione uomini dell’Emilia Romagna: «Toda dava la massima importanza alle riunioni di discussione e si impegnava a prepararle nei minimi particolari […]. Non tralasciava mai neanche il dettaglio più insignificante» (NR, 348, 5).
Per far questo occorre tenere presenti tre punti: la preparazione, gli argomenti, una partecipazione attiva basata sul dialogo.