Pensare globalmente
di Pietro Bazzechi
Nel 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha sottoscritto l’Agenda2030 che individua diciassette Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Da questi obiettivi traspare una visione globale dell’epoca attuale, poiché è frutto di un lungo periodo di analisi e studi in ogni ambito della società.
Nel preambolo dell’Agenda2030 leggiamo: «Quest’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Essa persegue inoltre il rafforzamento della pace universale in una maggiore libertà. Siamo decisi a liberare la razza umana dalla tirannia della povertà e vogliamo curare e salvaguardare il nostro pianeta.
Siamo determinati a fare i passi audaci e trasformativi che sono urgentemente necessari per portare il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza. Nell’intraprendere questo viaggio collettivo, promettiamo che nessuno verrà trascurato.
Gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile mirano a realizzare pienamente i diritti umani di tutti e a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze. Essi sono interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, sociale e ambientale».
Queste dimensioni vanno direzionate in cinque macro aree di importanza cruciale per l’umanità: Persone; Pianeta; Prosperità; Pace; Partnership. La forza dei diciassette obiettivi risiede proprio nell’interconnessione espressa dalle macro aree precedenti.
Nella dichiarazione che apre l’Agenda2030 si legge: «Possiamo essere la prima generazione che riesce a porre fine alla povertà; così come potremo essere l’ultima ad avere la possibilità di salvare il pianeta. Il mondo nel 2030 sarà un posto migliore se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi».
Cambiare interiormente
di Claudia Valente
Per poter pensare globalmente e agire localmente, c’è un terzo punto fondamentale: cambiare interiormente.
Da qui il titolo di questa conferenza. Per decidere di agire da protagonisti serve infatti una trasformazione interiore attraverso un dialogo con noi stessi, per arrivare alla consapevolezza che la nostra vita non è separata dalla vita degli altri e neanche dalla terra, dall’ambiente. Questo vuol dire che noi siamo in grado di incidere sull’ambiente, ma per farlo dobbiamo acquisire la consapevolezza che il nostro potenziale, il patrimonio che abbiamo dentro di noi, è infinito. Abbiamo delle capacità latenti a cui non permettiamo di emergere, ma possiamo farlo restando costantemente in contatto con la nostra vita.
Il punto cruciale è lavorare sulle nostre credenze interiori, facendo sì che le nostre azioni quotidiane non siano basate su sentimenti di egoismo o di avidità, perché sappiamo che questi sentimenti si manifesteranno in azioni distruttive. Cambiare i nostri princìpi interiori significa agire sulla base della compassione, della speranza e della felicità, risvegliandoci al fatto che ognuno ha bisogno dell’altro.
Qualsiasi rivoluzione vogliamo mettere in atto fallirà se non ha alla base una rivoluzione del singolo individuo.
Siamo giovani e usiamo molti strumenti tecnologici; possiamo decidere di usarli con un fine nobile.
A tal proposito, la SGI e la Carta internazionale della Terra hanno realizzato un’app chiamata Mapting. Attraverso questa app ci si può mettere in contatto con i giovani di tutto il mondo per vedere cosa stanno facendo per realizzare concretamente l’Agenda2030 condividendo foto e idee.
Lo scopo di Mapting è sottolineare che il cambiamento prende avvio dalle azioni quotidiane delle persone comuni.
Tutto questo è racchiuso in una frase del maestro Daisaku Ikeda: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità».
Agire localmente
di Mirko Lugli
Come Gruppo studenti della Soka Gakkai italiana vorremmo fare ora una proposta concreta basata sulla Proposta di pace 2019 di Daisaku Ikeda, aperta a tutti coloro che vorranno farla propria, a prescindere da ogni appartenenza.
Nel 2010 è nata l’UNAI, una rete di 1300 università di 140 paesi, che collabora con le Nazioni Unite per la realizzazione dell’Agenda2030.
La nostra proposta è rivolta a tutte le università, agli accademici, a tutti coloro che lavorano in questo contesto e soprattutto agli studenti.
Proponiamo a ognuno di adoperarsi affinché la propria università entri a far parte della rete dell’UNAI, per contribuire a realizzare l’Agenda2030.
Scrive Daisaku Ikeda nella Proposta di pace 2019: «Il potenziale che si trova nelle università è davvero illimitato. Le università possono diventare porti di speranza e sicurezza nella società e fornire un contributo cruciale al benessere dell’umanità nel suo complesso. […] I giovani, e gli studenti in particolare, sono i soggetti primari in grado di liberare il genere di energia trasformativa di cui il nostro mondo ha bisogno» (Allegato a BS, 194).
La nostra proposta è che ognuno di noi prenda l’iniziativa affinché le nostre università diventino centri nevralgici per la promozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Non solo all’interno degli ambienti universitari, ma aprendo l’Università al territorio, alle periferie delle nostre città, per creare progetti che abbiano un impatto concreto e positivo per le persone.
Come giovani, ci impegneremo noi per primi in questa direzione, per assumere sulle nostre spalle la responsabilità del futuro e del presente.
Come giovani, ci uniamo per diffondere una luce di speranza nella società.
Ogni persona ha il suo posto nel mondo! Ogni persona è preziosa e ha il suo ruolo, unico e insostituibile! Questa consapevolezza diventerà lo spirito fondamentale del nostro tempo. Questo è il nostro impegno come giovani.