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Il mio sogno, la mia vittoria - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:38

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Il mio sogno, la mia vittoria

Emanuele Scopigno, Roma

Agli obiettivi personali, Emanuele “aggancia” nuovi obiettivi per kosen-rufu per la crescita del suo gruppo e si sfida anche nell’offerta, convinto che sarebbe stata un’ottima occasione per aprire il suo cuore alla gioia di contribuire a kosen-rufu. Con questa gioia rinnovata, realizza il suo sogno di fare l’attore

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Agli obiettivi personali, Emanuele “aggancia” nuovi obiettivi per kosen-rufu per la crescita del suo gruppo e si sfida anche nell’offerta, convinto che sarebbe stata un’ottima occasione per aprire il suo cuore alla gioia di contribuire a kosen-rufu. Con questa gioia rinnovata, realizza il suo sogno di fare l’attore

Un giorno mio nipote di dieci anni mi chiese: «Zio, ma tu che lavoro volevi fare da bambino?». Io ci pensai un po’ e risposi: «L’attore. Da bambino volevo fare l’attore», e lui: «E perché non l’hai fatto?».
Ebbene sì, da piccolo volevo fare l’attore. In quinto ginnasio partecipai al mio primo laboratorio teatrale, e dal quel momento mi innamorai del teatro. Finito il liceo frequentai per due anni una scuola di recitazione, e subito dopo iniziai una collaborazione come attore e aiuto regista. Fu un momento molto proficuo dal punto di vista artistico, durante il quale portai in scena vari spettacoli, organizzando un festival multidisciplinare.
Poi, quasi quindici anni fa, per motivi di salute della mia compagna e per questioni economiche abbandonai ogni attività legata al teatro e alla professione di attore.
Quando iniziai a recitare Nam-myoho-renge-kyo nel 2015, ero disoccupato da un bel po’. Dopo pochi mesi iniziai a lavorare come magazziniere, poi in due call center: tutti lavori grazie ai quali ho imparato molte cose, ho potuto stringere dei bei legami e fare shakubuku, ma che non corrispondevano al lavoro dei miei sogni.
Ho sempre praticato il Buddismo con assiduità e impegno e da subito ho iniziato a fare attività ricevendo tanti benefici, sia visibili che invisibili. Nel 2020, dopo cinque anni di pratica, e dopo aver ascoltato tante esperienze incoraggianti, sentii che era giunto il momento di fare una grande esperienza di fede, per mostrare alla mia famiglia l’immenso potere della Legge mistica e per incoraggiare a mia volta tanti compagni di fede.
Così, quando la scorsa estate il Teatro di Roma aprì una selezione pubblica per attori da inserire nel suo organico, pensai che quella fosse l’occasione giusta. Per prima cosa decisi di impegnarmi ancora di più nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e di approfondire lo studio del Buddismo. Volevo reagire a quel senso generale di impotenza che sentivo sempre più pesante intorno a me, dovuto alla pandemia e anche alla sospensione prolungata delle attività dal vivo, e contrastare una delle conseguenze peggiori che poteva avere il distanziamento fisico: il distanziamento dei cuori.
Il Buddismo insegna che le difficoltà, lungi dall’essere uno spauracchio da evitare e di cui lamentarsi vanamente, possono essere una preziosa opportunità per raccogliere le nostre forze e fare un balzo in avanti nella vita e nella rivoluzione umana.
Decisi che avrei utilizzato proprio quegli impedimenti dovuti alla pandemia per stringere ancora con più forza di prima i legami con i compagni di fede e con Sensei. Determinai dunque di impegnarmi nel telefonare e incoraggiare quanti più compagni di fede, familiari, amici e conoscenti possibile.
Intanto avevo inviato il mio monologo al Teatro di Roma per la selezione. Grazie al Daimoku e alle tante azioni sentivo che il mio stato vitale si alzava sensibilmente giorno dopo giorno.
Quando arrivò la risposta del Teatro di Roma rimasi quasi inebetito: «Ci dispiace, ma per questa volta lei non è stato selezionato».
Non potevo crederci.
“Dopo tutte quelle azioni, questo era il risultato?”; “Forse la legge di causa ed effetto valeva per tutti tranne che per me?”: facevo pensieri di questo tipo, e seguirono giorni di grande sconforto in cui recitavo Daimoku con un senso di disillusione e di rabbia che mi bruciava nel petto; ma nonostante questo continuai a praticare regolarmente.
Poi una mattina, dopo aver fatto Daimoku, lessi questa frase dal Gosho Sulle preghiere: «Se preghi con forza che ti siano concessi subito dei benefici, come possono le tue preghiere rimanere senza risposta?» (RSND, 1, 307). Ciò che mi stupì fu la parola “sùbito”.
Allo stesso tempo capii anche che se non avessi cambiato atteggiamento, se non fossi riuscito a liberarmi completamente dalla rabbia e dal dubbio, non avrei ricevuto alcun beneficio. Con questa nuova determinazione nel cuore rilanciai, stabilendo che entro il 18 novembre 2020, giorno del 90° anniversario della Soka Gakkai, avrei realizzato una grande vittoria.
A questo obiettivo personale “agganciai” nuovi obiettivi per kosen-rufu per la crescita del mio gruppo. Decisi di sfidarmi anche nell’offerta, convinto che sarebbe stata un’ottima occasione per aprire il mio cuore alla gioia di contribuire a kosen-rufu. Una gioia che – ne ero sicuro – sarebbe stata causa di futuri benefici per la mia vita.
Dopo due giorni che avevo rinnovato la mia determinazione, affidandomi senza riserve e senza strategie mentali al potere del Gohonzon, mi ha chiamato la mia nuova agente dicendomi che mi aveva proposto per una serie TV che sarebbe andata in onda nel 2021, e che volevano un mio provino su una parte. Mi ha poi richiamato dicendomi che il provino era piaciuto e volevano rivedermi di persona.
Dopo circa una settimana, mi squilla il telefono. È la mia agente: «Emanuele, ti hanno scelto».
Così il 20 ottobre, con un mese di anticipo sul mio obiettivo, quindici anni dopo aver abbandonato il mio sogno di fare l’attore, ho realizzato la mia vittoria!
Nel frattempo, tre persone hanno ripreso a frequentare le riunioni del nostro gruppo. In più si è aggiunta una nuova persona che ha iniziato a praticare e che desidera ricevere il Gohonzon.
Ora vado avanti con nuovi grandi obiettivi: consolidare la mia rinata carriera di attore, avviare un progetto d’impresa a cui sto lavorando da un po’, trovare una nuova casa… Direi che di legna da ardere ce n’è abbastanza!

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