All’inizio ho tentennato a contattare gli altri tramite la tecnologia, per via del mio pregiudizio verso questi strumenti.
Poi, proprio durante la quarantena, ho scritto per la prima volta a Sensei. Aver approfondito la relazione con il maestro mi ha portato a fare una nuova esperienza, aiutandomi a percepire chiaramente che lo spazio e il tempo non rappresentano un ostacolo se si sviluppano una determinazione e uno spirito di ricerca sinceri. Il maestro Ikeda afferma: «Anche se non possiamo incontrarci, in quanto membri della famiglia Soka i nostri cuori sono uniti da profondi legami sin dall’infinito passato» (NR Newsletter #13, pag. 1).
Da quel momento tutto è iniziato a cambiare. Cavalcando l’onda della campagna “1, 2, 3 Be the Light”, ho sentito quante più persone potevo, mettendo alla base la preghiera di trasmettere loro il legame di maestro e discepolo. Tuttora sto creando legami profondissimi, che prima non riuscivo a coltivare pur avendo la possibilità di incontrare fisicamente gli altri.
Come afferma il Daishonin: «È il cuore che è importante» (RSND 1, 888).
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