Care compagne e compagni di fede italiani che vi siete riuniti a Roma, congratulazioni vivissime per la realizzazione di questo incontro gioioso. Oggi il mio cuore è lì con voi, presso il Centro culturale di Roma.
L’altro giorno ho umilmente ricevuto, come vostro rappresentante, la Cittadinanza onoraria dal comune di Firenze. Questo riconoscimento è la prova concreta della fiducia che voi, compagni di fede italiani, avete conquistato con il vostro impegno nel contribuire al bene della società e delle singole persone.
Oggi la SGI, che si è sviluppata in tutto il globo fino a essere presente in 192 paesi e territori, continua a promuovere il dialogo mantenendo alla base la filosofia della sacralità della vita, con l’obiettivo comune di realizzare la pace e la felicità del genere umano, collaborando con diverse persone dallo spirito positivo e affrontando uno a uno i temi cruciali della società. Voi membri italiani state dando il buon esempio e per questo desidero dedicarvi un grande applauso.
Nel Gosho si legge: «Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te. Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi persone comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo. Il corpo e il palazzo della nona coscienza» (RSND, 1, 738). Il Buddismo non insegna l’esistenza di un mondo particolare in un altro luogo ma spiega che, attraverso la recitazione del Daimoku per sé e per gli altri e l’impegno per kosen-rufu, nella vita di ognuno emerge la condizione vitale più nobile. Noi tutti siamo in grado di far risplendere nella nostra vita e in quella degli altri il “palazzo della felicità”. Perciò non rassegniamoci mai di fronte alle avversità: saremo in grado di superarle tutte e conseguire la vittoria assoluta.
Poiché voi tutti vivete per una nobile missione, sarete più impegnati degli altri e saranno molte le difficoltà che affronterete.
Il presidente Toda affermava spesso: «Noi riusciamo a conseguire la Buddità perché, pur soffrendo e affrontando difficoltà, ci lanciamo tra le persone per incoraggiarle e sostenerle. Ed è per questo motivo che anche le nostre famiglie e le generazioni future vengono avvolte da grandi benefici».
Nella vostra amata terra italiana, pregando per primi con la convinzione che “tutte le persone con cui abbiamo creato un legame karmico sicuramente diventeranno felici”, continuate a promuovere dialoghi di incoraggiamento e fate soffiare il vento primaverile dei benefici nelle vostre comunità, allargando così la rete della pace, della fiducia e dell’amicizia.
Scrivete pagine di storia dorate della vostra vita e di kosen-rufu, mantenendo buoni rapporti tra voi con gioia, saggezza e in itai-doshin.
Mia moglie e io continueremo a recitare Daimoku e ancora Daimoku affinché tutti voi possiate godere di buona salute e conseguire grandi vittorie, e per la felicità delle vostre famiglie.
Quando farete ritorno a casa, vi prego di trasmettere i miei più cari saluti a tutti i compagni di fede delle vostre zone.
State sempre bene!
13 marzo 2017