Il lato forte della vita

Ho ventisei anni. Nonostante gli alti e bassi della vita, come il dover smettere di danzare a causa di diverse fratture, il mio carattere era stato sempre allegro e ottimista, fino a quando la fine di un amore mi annullò totalmente. Piombai nel pessimismo e nella negatività. Quando poi un serio problema di salute – fegato, milza e reni danneggiati per delle cure sbagliate in ospedale – mise in pericolo la mia vita, riuscii a vincere la paura grazie a una frase che mi aveva detto un medico: «Solo tu ti puoi aiutare!». Sentivo che ce l’avrei fatta perché volevo continuare a vivere a ogni costo. Rifiutai anche la visita di un prete che mi parlava di rassegnazione e della necessità di confessare i miei peccati, dicendogli che non mi riconoscevo nella sua fede.
Due anni più tardi, durante l’ultima visita medica, il dottore fu felicissimo di confermarmi che il mio organismo aveva ricreato gli anticorpi. In quel periodo pensavo frequentemente che mi mancava un credo religioso e sentivo di desiderarlo con tutto il cuore. Un giorno incontrai un ragazzo che mi diede la sensazione di conoscerlo da sempre. Egli mi colpì perché emanava una luminosità particolare, diversa anche dalle molte persone positive che avevo conosciuto sino ad allora. Quando ebbi l’occasione, dopo qualche giorno, parlai con lui di lavoro e gli esposi il rammarico che avevo: insegnavo in una palestra ma non avevo molti allievi. Mi aprii con lui raccontandogli la mia storia personale e la decisione che avevo preso: chiudere col passato e iniziare una nuova vita. Quel ragazzo colse l’occasione per parlarmi della filosofia buddista. Mi incuriosii molto e gli chiesi subito di poter partecipare al loro incontro successivo; con stupore mi resi conto che tutto ciò di cui si parlava era affine al mio modo di pensare.
Cominciai a recitare Nam-myoho-renge-kyo, avendo due obiettivi ben precisi: quello di essere felice e di incrementare il mio lavoro. Dalla mia nuova esperienza ricevetti, fin dall’inizio, importanti benefici: dopo appena una settimana il mio corso in palestra raddoppiò di numero e fui assunto in un’altra palestra con molti iscritti. Ma i cambiamenti più importanti sono stati quelli interiori. Prima dell’incontro con il Buddismo del Daishonin ero caduto in una oscurità profonda dalla quale mi sembrava impossibile uscire; ero diventato molto irascibile e questa forte negatività non mi permetteva di avere nessun tipo di obiettivo, non vedevo una via d’uscita. Fin da subito recitando Daimoku ho sentito rinascere in me la gioia e un senso di leggerezza ha pervaso la mia vita.
Oggi sono una persona felice e sento molta gratitudine verso chi mi ha fatto conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin, ma soprattutto ringrazio Nam-myoho-renge-kyo per gli immensi benefici che mi “regala” quotidianamente. La mia esistenza si era sbriciolata perché non le davo il giusto valore; adesso mi sono ripreso la vita e ho tanti progetti che certamente realizzerò. Dalle ultime analisi mediche la mia salute risulta ottima, anche il lato economico si è completamente ribaltato e ho trovato anche un nuovo lavoro che mi gratifica molto. Questa pratica è una cosa meravigliosa che consiglio a tutti perché si ottengono risultati grandiosi. Il 25 maggio mi è stato affidato il Gohonzon (e in quell’occasione mia madre e la mia sorellina di dodici anni hanno iniziato a recitare Daimoku) per contribuire a realizzare il sogno del maestro: kosen-rufu a Gela… e non solo!