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Il Dipartimento editoriale compie trent'anni - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 18:15

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Il Dipartimento editoriale compie trent’anni

Una due giorni al Centro culturale per festeggiare con i collaboratori, sia vecchi che nuovi, provenienti da tutta Italia, i tre decenni del Nuovo Rinascimento. Tra interventi, esperienze e musica, la riunione si è conclusa con la promessa di rivedersi per il cinquantesimo anniversario

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Una due giorni al Centro culturale per festeggiare con i collaboratori, sia vecchi che nuovi, provenienti da tutta Italia, i tre decenni del Nuovo Rinascimento. Tra interventi, esperienze e musica, la riunione si è conclusa con la promessa di rivedersi per il cinquantesimo anniversario

Firenze 18-19 febbraio. «Per scrivere bene sulle riviste buddiste è necessario preparare un’elevata condizione vitale». Sono parole di Mitsuhiro Kaneda, direttore generale onorario della SGI italiana, presente insieme a tanti altri, alla celebrazione del trentennale di questo giornale. Se per trasmettere gli insegnamenti buddisti c’è bisogno di entusiasmo e determinazione, figuriamoci per pubblicare un giornale. Per trenta lunghi anni. Che la longevità di questa pubblicazione sia da ricercare nel cuore di quanti hanno contribuito alla sua realizzazione – da chi si occupa di distribuirlo a chi lo impagina, da chi corregge le bozze a chi lo scrive – lo s’intuisce anche da questa giornata commemorativa, a conclusione della quale il duo “Secco e Magro” – ricomposto per l’occasione dopo molti anni di ­inattività – ha messo ironicamente in musica l’invito ad abbonarsi alla rivista, fonte costante d’incoraggiamenti preziosi.
Il ricordo degli esordi spetta appunto a Kaneda: «La prima pubblicazione – racconta – nacque con il nome di Seikyo Italia, poche pagine ciclostilate che a stamparle ci si ritrovava le mani completamente macchiate d’inchiostro. La redazione era a casa di Amalia Miglionico a Roma. Poi nacque L’aurora, un singolo foglio stampato fronte-retro che interruppe la pubblicazione dopo soli due numeri». Nel 1982 il testimone passa a Firenze dove il ventitrenne Marco Magrini riunisce un gruppo di ragazzi per prendere in mano le sorti del giornale.
Oltre al Nuovo Rinascimento nel weekend al Centro culturale fiorentino si è festeggiato anche l’intero Dipartimento editoriale con un susseguirsi d’interventi: dalle esperienze di chi fa attività in redazione alle parole dei direttori attuali e passati, dal contributo dei traduttori all’incoraggiamento del direttore generale dell’Istituto Tamotsu Nakajima che ha ringraziato tutte le persone che in questi trenta anni hanno sostenuto le pubblicazioni anche dietro le quinte, grazie a una determinazione senza cedimenti come necessita il lavoro di redazione scandito da tempi fissi e scadenze. L’essenza della maggior parte dei discorsi ha riguardato l’importanza della trasmissione cuore a cuore, da ricercare nel rapporto con i compagni di fede, ma anche e soprattutto con le persone che ancora non conoscono l’insegnamento buddista.
Monica Piccini

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A Foligno per imparare il potere dell’ascolto
Venerdì 27 gennaio presso la Sala Minore di Palazzo Trinci, nella città di Foligno (PG), si è tenuta la presentazione della sede umbra dell’Accademia del Silenzio, associazione no-profit il cui obiettivo è promuovere, appunto, la cultura del silenzio. Sono stati invitati filosofi, musicisti, accademici, artisti, educatori e religiosi, per raccontare e condividere il loro spazio silenzioso attraverso esperienze e linguaggi diversi. Tra i partecipanti, in rappresentanza dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Gilberto Bonsi ha spiegato, in apertura del suo intervento, che la forza del silenzio si manifesta nel “potere silenzioso” della fede. Una fede che nel Buddismo si traduce in fiducia e nella capacità di credere nelle infinite potenzialità insite in ogni essere vivente. Ciò in cui crediamo determina la direzione della nostra vita, ha poi aggiunto. “Individuando questo aspetto positivo della vita”, “comincia la nostra silenziosa rivoluzione umana, una trasformazione profonda” che ci permette di illuminare le parti oscure e di far emergere, tra gli altri, il “potere dell’ascolto” empatico. Per ascoltare e accogliere gli altri, per creare valore nel mondo delle relazioni, possiamo usare la parte silenziosa della nostra esistenza, colma di compassione, rispetto e saggezza. Per descrivere l’inseparabilità della nostra vita da quella degli altri, Bonsi ha infine richiamato l’immagine suggestiva della rete di Indra, dove a ogni nodo corrisponde un gioiello scintillante che contiene e riflette l’immagine di tutti i gioielli della rete. Questa immagine ha consentito di concludere l’intervento sottolineando come solo attraverso la coesistenza armoniosa tra gli individui, “connessi tra loro” e impegnati nella propria crescita e nel proprio sviluppo personale, si può realizzare la creazione di una società pacifica.
Cecilia Metelli e Simona Spitella

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Le preghiere silenziose
La Soka Gakkai Internazionale ha recentemente adottato una nuova versione, ritenuta più consona ai tempi, di due delle preghiere silenziose che vengono offerte al termine della pratica quotidiana di Gongyo. Ecco la nuova formulazione (in grassetto le parti che sono state modificate)

Terza preghiera – dedicata a kosen-rufu
Prego per la realizzazione del grande desiderio di kosen-rufu in tutto il mondo e perché la Soka Gakkai Internazionale possa eternamente adempiere a questa missione.
Esprimo la mia più sincera gratitudine ai tre presidenti fondatori e leader di kosen-rufu, Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e Daisaku Ikeda, per la loro totale dedizione alla propagazione della Legge.

Quarta preghiera – preghiere personali e per i defunti
Prego per poter compiere la mia rivoluzione umana, trasformare il mio karma e realizzare i miei desideri. (Offrire qui le proprie preghiere personali).
Prego per tutti i miei parenti, per gli amici e per tutti i defunti, in particolare per: (Ricordare qui i propri cari, suonando ripetutamente la campana. Poi recitare Nam-myoho-renge-kyo tre volte)
Prego per la pace nel mondo e per la felicità di tutta l’umanità e di tutti gli esseri viventi. (Suonare la campana e concludere recitando Nam-myoho-renge-kyo tre volte).

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