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Il Daimoku prima di tutto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 06:56

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Il Daimoku prima di tutto

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È appena iniziato, colmo di speranza, il nuovo “Anno della vittoria completa Soka e del progresso dinamico dei giovani”! Mio marito e io stiamo pregando dal profondo del cuore affinché tutti i nostri preziosi compagni di fede in ogni parte del mondo godano di un anno pieno di buona salute e di sempre più vasta fortuna. La mia determinazione personale per il 2010 è che le preghiere delle donne della SGI conducano a una grande vittoria in questo ottantesimo anniversario della Soka Gakkai.
C’è un passo degli scritti di Nichiren Daishonin che ero solita leggere insieme ai miei genitori, che avevano aderito alla Soka Gakkai spinti dall’ammirazione e dal rispetto che nutrivano nei confronti del suo fondatore Tsunesaburo Makiguchi: «Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (Sulle preghiere, RSND, 1, 306).
Avendo percorso il sentiero della rivoluzione umana e di kosen-rufu seguendo la guida dei primi tre presidenti della nostra organizzazione, ho verificato personalmente queste parole più e più volte nel corso degli anni. Davanti a qualsiasi difficoltà niente è più potente di una preghiera determinata che non vacilla. Se facciamo così, vedremo senza alcun dubbio i risultati. Mi tornano alla mente le parole che il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, ripeteva spesso alle giovani donne del gruppo Kayo-kai: «Qualsiasi cosa accada, continuate a recitare Daimoku».
Se ci limitiamo a preoccuparci della situazione e a lamentarcene con gli altri non cambierà niente. Ma quando ci sediamo davanti al Gohonzon e recitiamo Daimoku, tutto comincia a muoversi in direzione della speranza, del progresso e della vittoria. Sono sicura che anche tutti voi avete fatto questa profonda esperienza.
In uno dei suoi scritti il Daishonin cita il Gran Maestro giapponese Dengyo: «Quando nella famiglia si onorano assiduamente gli insegnamenti, i sette disastri saranno certamente banditi» (WND, 2, 1026). Una donna che recita sinceramente Daimoku può assolutamente cambiare il veleno in medicina, sia nella sua famiglia che nella comunità in cui vive.
Recentemente ho ricevuto una toccante lettera di una donna che da diciannove anni è responsabile di settore della Divisione donne nella regione del Kanto. Ventidue anni fa perse improvvisamente il marito e si trovò di fronte al difficile compito di allevare da sola cinque figli piccoli. Ma, prendendo alla lettera la rassicurazione del Daishonin che “l’inverno si trasforma sempre in primavera” recitò sinceramente, dedicandosi anima e corpo al lavoro, alla famiglia e alle attività della Soka Gakkai.
Oggi ha ricevuto un riconoscimento da parte del sindaco della sua città come impiegata modello nell’azienda in cui lavora, come chiara dimostrazione della stima che si è conquistata da parte dei suoi colleghi e concittadini. Inoltre i suoi cinque figli, che sono cresciuti nella famiglia della Gakkai basandosi costantemente sull’incoraggiamento ricevuto negli anni dal presidente Ikeda, sono diventati da adulti delle ottime persone che si impegnano come lea­der di kosen-rufu e nella società.
Il suo secondo figlio ha detto che custodisce nel profondo del cuore, come punto fondamentale della fede, le parole che gli indirizzò mio marito quand’era membro della Divisione futuro: «Fai tesoro di tua madre». Ha proseguito i suoi studi all’Università Soka con profondo senso di apprezzamento e gratitudine e attualmente ricopre con grande successo l’incarico di presidente di una filiale estera di un’azienda giapponese ed ha rilasciato anche alcune interviste in televisione. Inoltre continua a essere un figlio premuroso che si prende cura di sua madre.
Concludendo la sua lettera, questa donna scrive: «Alla fine, nella nostra famiglia è arrivata la primavera. Continuando a basarmi sulle parole del presidente Ikeda non sono mai stata sconfitta e ho continuato a sforzarmi per kosen-rufu insieme ai miei cinque figli, impegnandomi sempre nella lotta condivisa di maestro e discepolo».
Praticare correttamente il Buddismo significa lottare contro i tre ostacoli e i quattro demoni e contro i tre potenti nemici. Ma, qualsiasi siano le difficoltà che incontriamo, possiamo recitare Daimoku per superarle. La preghiera è la spada affilata e la strategia suprema della Legge mistica. Perciò non abbiamo niente da temere.
«Tutto comincia con la preghiera»: questa è la prima delle cinque guide per la vittoria assoluta della Divisione donne (data dal presidente Ikeda nel marzo 2009). In questo anno estremamente importante in cui cade l’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai, preghiamo in unità basandoci sulla comune missione di maestro e discepolo, espandiamo il nostro stato vitale, la nostra fortuna e la nostra rete di amici, e conseguiamo una incredibile vittoria nella vita personale e nelle attività per kosen-rufu.
Una volta mio marito scrisse a una responsabile della Divisione donne: «Vivi la tua esistenza con coraggio; questa è la strada migliore per la felicità».
Anche durante la vita del Daishonin ci furono discepole piene di dedizione che sostennero e protessero tenacemente il loro maestro e i compagni di fede.
Settecentocinquanta anni fa, subito dopo la presentazione alle autorità da parte del Daishonin del suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, una folla inferocita attaccò la sua dimora a Matsubagayatsu, presso Kamakura. Quest’episodio è noto come la persecuzione di Matsubagayatsu (27 agosto 1260). Come riuscì il Daishonin a uscire illeso da questo attacco? Egli scrive in proposito: «Certe persone influenti si sono accordate e, dopo aver radunato al loro seguito una folla di paesani pari a diverse decine di migliaia di persone, sono giunte nella notte per attaccarmi e uccidermi. Ma, forse perché così avevano deciso le dieci fanciulle demoni, sono riuscito a sfuggire al pericolo» (WND, 2, 1052).
Mio marito ha detto che questo riferimento all’operato delle dieci fanciulle demoni è estremamente significativo. Secondo la sua interpretazione, una discepola seppe in anticipo dell’imminente attacco e rischiò la vita per avvisare il Daishonin. Forse perché aveva pregato costantemente per proteggere il Daishonin e per essere capace di prendere qualsiasi misura necessaria a farlo, ella riu­scì a svolgere questa importante missione nel momento cruciale. Mio marito suggerisce inoltre che il Daishonin non menzionò il nome della sua discepola perché voleva proteggerla da una possibile rappresaglia.
La fede buddista non ha niente a che vedere con la carica o la posizione sociale. Mio marito dice sempre: «Non dobbiamo mai dimenticare che in tutto il mondo ci sono donne che stanno dando un notevole contributo a kosen-rufu dietro le quinte, senza che nessuno lo sappia. Mandiamo loro il nostro Daimoku per tutta la vita».
Molte persone di forte consapevolezza in tutto il globo stanno osservando con attenzione gli enormi sforzi delle donne della SGI. Fra loro vi è Sarah Wider, ex presidente della Ralph Waldo Emerson Society e professoressa d’inglese e di studi sulle donne alla Colgate University di Madison County, New York. La dottoressa Wider attualmente è impegnata in un dialogo con il presidente Ikeda e ha espresso profondo interesse e stima per la filosofia della creazione di valore della SGI, dicendo: «Tutte le persone sono potenzialmente in grado di diventare “creatrici di valore”. Quando gli esseri umani perdono di vista questa loro potenzialità, la società viene dominata dalle tendenze umane più distruttive. Ritengo profondamente significativo che un gruppo di persone che hanno fede nel potenziale umano e che si dedicano a svilupparlo si chiami “Soka Gakkai”, ovvero “Società per la creazione di valore”». La dottoressa Wider ha ulteriormente lodato il nostro movimento facendo notare che le belle relazioni umane che legano fra loro le donne della SGI sono le fondamenta per una cultura di pace.
Le donne sono chiamate a giocare un ruolo sempre crescente nel mondo; per questo motivo dovremo senza dubbio affrontare sfide e lotte sempre maggiori. Perciò è ancor più importante che le donne della SGI, orgogliose che il loro comportamento sia d’esempio per la creazione di una cultura di pace per tutta l’umanità, si incoraggino e si sostengano a vicenda mentre continuano ad avanzare, allegre e vittoriose, nel 2010.
Vorrei concludere con alcune parole di incoraggiamento di mio marito. La prima citazione è indirizzata ai membri di tutto il mondo del gruppo della SGI Ikeda Kayo-kai:

Giovani,
nobili giovani donne,
in virtù dei vostri instancabili sforzi per il progresso di
kosen-rufu,
le vostre vite saranno colme di felicità e fortuna per tutta l’eternità
.

Questa frase invece è rivolta ai membri della Divisione donne di tutto il mondo:

Il mio apprezzamento ai preziosi membri della Divisione donne che avanzano piene di entusiasmo, gioia e sincera dedizione alla nobile causa di kosen-rufu.

Con i miei più sinceri auguri di buona salute
Kaneko Ikeda
responsabile onoraria delle donne della SGI

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