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Il Daimoku è il punto di partenza in ogni cosa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:20

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    Il Daimoku è il punto di partenza in ogni cosa

    Un buddista non può essere egoista, bisogna cambiare! Cerchiamo di ripagare il nostro debito di gratitudine verso tutti gli esseri viventi comportandoci in modo altruistico, per il bene di tutti

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    Un buddista non può essere egoista, bisogna cambiare! Cerchiamo di ripagare il nostro debito di gratitudine verso tutti gli esseri viventi comportandoci in modo altruistico, per il bene di tutti

    Il Buddismo ci insegna che in ogni situazione possiamo vincere o perdere. La vita è una lotta in cui ci troviamo ad affrontare piccoli e grandi problemi ogni giorno, in ogni momento. La nostra sfida individuale è continuare a sforzarci per creare il massimo valore, per non essere sconfitti e non arrenderci mai, a prescindere dagli ostacoli che possiamo incontrare. Soprattutto nelle attività per kosen-rufu non possiamo perdere, bisogna assolutamente vincere.
    Per questo è fondamentale la decisione che prendiamo in ogni istante: andiamo avanti passo dopo passo, affrontando ogni problema con la fede, così facciamo emergere tutte le qualità del Budda che sono dentro di noi.
    Non è facile affrontare la vita: a volte abbiamo un problema di salute, altre volte un problema economico o familiare o di relazione… in ogni caso è necessario tirare fuori molto coraggio, molta forza, molta saggezza.
    Per avere il massimo risultato bisogna affrontare ogni sfida con un forte ichinen, una forte determinazione, altrimenti non si riesce a vincere. Abbiamo incontrato il ­Gohonzon, il mezzo meraviglioso per trasformare “­qualsiasi veleno in medicina” e costruire la nostra felicità. Se non lo utilizziamo fino in fondo è come disprezzare la fortuna che abbiamo. Siamo tutti Bodhisattva della Terra, ognuno deve vivere bene la sua vita, con l’intenzione di migliorare costantemente.
    Gli ostacoli e i demoni non sono fuori, sono dentro di noi, pronti a manifestarsi ogni volta che ci rilassiamo nella fede. Per questo il Daishonin scrive: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se la vostra determinazione cala anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento» (RSND, 1, 885).
    Sforziamoci di praticare seriamente e di costruire una fede forte e pura che non vacilli di fronte a nulla. Non conta quante ore di Daimoku recitiamo, conta come lo facciamo: non solo per noi stessi, ma anche per gli altri, per i nostri amici, per i membri, per le nostre comunità… Un buddista non può essere egoista, bisogna cambiare! Cerchiamo di ripagare il nostro debito di gratitudine verso tutti gli esseri viventi comportandoci in modo altruistico, per il bene di tutti. Senza questo atteggiamento non possiamo manifestare il potere illimitato del Gohonzon!
    Quando una persona di fronte a una situazione che sembra senza via d’uscita continua a sfidarsi “stringendo i denti”, senza dubitare, con un Daimoku “disperato” riesce a far emergere il coraggio di non arrendersi, di non rinunciare. In questo modo si sperimenta la forza e il potere della preghiera e si riesce a trasformare l’impossibile in qualcosa di possibile.
    «Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio notte e giorno. Come dovresti lucidarlo? Solo recitando Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 4): così ci esorta il Daishonin, per farci comprendere che attraverso il Daimoku possiamo migliorare sempre di più la nostra vita.
    In ogni cosa il punto di partenza è sempre il Daimoku.
    «La vittoria nasce dalla preghiera», scrive il presidente Ikeda (vedi pag. 5). Bisogna quindi pregare con la decisione profonda di trasformare il nostro karma e realizzare la nostra missione per kosen-rufu. Se cambia il nostro ichinen cambia la preghiera, si rafforza la convinzione e cambia anche l’azione.
    Continuiamo a pregare fino in fondo, con serietà, studiando il Gosho e incidendo nel cuore le guide del maestro, con la decisione di trasformare qualsiasi circostanza. Una grande difficoltà di solito ci fa paura, pensiamo di non farcela… Invece è una straordinaria opportunità di cambiamento, bisogna cogliere l’occasione per dare una svolta alla nostra vita e tirar fuori sempre più capacità. È proprio come scrive il presidente Ikeda: «Tutto inizia dalla preghiera. La vera preghiera non è supplichevole, è una preghiera basata su un forte voto per kosen-rufu che ci permette di aprire una condizione vitale indistruttibile».

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    Rissho ankoku ron

    Il 16 luglio 1260 Nichiren Daishonin presenta alle autorità governative il trattato Adottare l’Insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron), scritto sotto forma di dialogo tra un viaggiatore (Hojo Tokiyori, ex reggente del Giappone) e colui che lo ospita (Nichiren Daishonin).

    «È con quella rimostranza all’autorità governativa che inizia concretamente la sua lotta senza quartiere per la trasformazione della società e del suo tempo», scive Daisaku Ikeda (Il mondo del Gosho, esperia, pag. 83).
    E prosegue: «Cosa significa “adottare l’insegnamento corretto” e “pace nel paese”? Cosa Significa “insegnamento corretto”? Cosa s’intende per “adottare”? E a cosa si riferisce la parola “paese”? Per più di settecento anni questo trattato è stato letto da molti che, pur avendone colto apparentemente il significato, in realtà avevano completamente frainteso queste domande fondamentali. Se si comprende il vero significato di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” si è in grado di apprezzare il movimento promosso dalla Soka Gakkai e dalla SGI. Un’accurata interpretazione del significato del titolo di quest’opera, inoltre, permette di comprendere che il Buddismo del Daishonin è una religione umanistica in grado di guidare la società nel presente e nel futuro» (Ibidem, pag. 85).

    «Lo scopo del Buddismo di Nichiren Daishonin è quello di creare pace e prosperità dando alla gente comune, principale forza motrice della società e dei tempi, i requisiti interiori per trionfare su qualsiasi circostanza. Il Rissho ankoku ron rivela il principio di base per ottenere questo risultato. Il Buddismo considera tutti gli esseri umani come dei Budda. In ogni essere umano esiste una dignità assoluta e un potenziale illimitato. Questi stessi principi costituiscono le incrollabili basi filosofiche della democrazia» (NRU, 4, 193).

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