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Il Daimoku - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:11

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Il Daimoku

In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

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In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

«Il mezzo meraviglioso per porre veramente fine agli ostacoli fisici e spirituali di tutti gli esseri viventi non è altro che Nam-myoho-renge-kyo»
Da Il meraviglioso mezzo per superare gli ostacoli, RSND, 1, 747

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Cosa si legge nel Gosho:

«[Shakyamuni] dichiarò che “nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità” [SDL, 2, 85]. Cioè, insegnò che, di coloro i quali pronunciano anche una sola volta le parole Nam-myoho-renge-kyo, nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità».

da Nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità (RSND, 2, 1017)

Daisaku Ikeda commenta:
dalla serie Vivere il Gosho

Che tutti, senza eccezioni, diventino felici: questo è il desiderio di tutti i Budda. Nam-myoho-renge-kyo non è altro che la cristallizzazione di questo profondo e compassionevole desiderio. Recitare Nam-myoho-renge-kyo anche una sola volta porta benefici illimitati e incommensurabili. Allo stesso modo il semplice atto di recitare Nam-myoho-renge-kyo tre volte, quando è compiuto con la massima sincerità, fa sgorgare un potere infinito da dentro di noi.
Sforzandoci per realizzare il nostro voto per kosen-rufu, noi della SGI recitiamo il Daimoku, il ruggito del leone di Nam-myoho-renge-kyo, che ci fu insegnato direttamente da Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Nessuna malattia o disgrazia potrà mai sconfiggerci. Recitiamo Daimoku con fiducia e agiamo per la felicità nostra e degli altri.

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Impegnarsi per un mondo di pace e felicità
Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, esperia, pag. 37

Nam-myoho-renge-kyo può essere paragonato a un gioiello che esaudisce i desideri. Come possiamo sviluppare questa condizione vitale senza limiti che, al bisogno, ci permette di attingere la forza che ci è necessaria? Toda diceva spesso: «Se davvero vuoi raggiungere questo stato vitale devi combattere con ogni grammo del tuo essere per il Sutra del Loto, per kosen-rufu!». Significa impegnarsi per sempre – ovunque possiamo trovarci nell’universo – per realizzare un mondo di pace e felicità indirizzato alla creazione di valore, aiutando le persone a superare infelicità e sfortuna e le sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte.

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Cosa significa Nam-myoho-renge-kyo?
cfr. NR, 418, XX

«Ogni cosa ha il suo punto essenziale e il cuore del Sutra del Loto è il suo titolo, o Daimoku: Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 821). Nichiren Daishonin si adoperò intensamente per incoraggiare i discepoli a credere che Nam-myoho-renge-kyo è la pratica che permette a ciascuno di tirare fuori la propria natura di Budda attivandone di conseguenza le caratteristiche di saggezza, coraggio, fiducia, forza e compassione. Queste sono le qualità che mettono in grado le persone di affrontare i problemi quotidiani e stabilire una base di felicità indistruttibile nella vita.
Cosa significa allora Nam-myoho-renge-kyo? Letteralmente si può tradurre: «Dedico me stesso al Sutra del Loto della Legge meravigliosa». La frase racchiude sia elementi sanscriti che cinesi: questo esprime l’universalità del Buddismo di Nichiren che mira ad abbracciare tutte le civiltà e le culture.
Nam (o Namu) deriva dal sanscrito e vuol dire “venerare” o “dedicarsi”. Myoho può essere tradotto come “Legge mistica o meravigliosa”. Nichiren afferma: «Cosa significa myo (mistico)? È semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di istante in istante, che la mente non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere» (RSND, 1, 4). Nichiren cita altri tre attributi di myo: aprire, perfettamente dotato e rivitalizzare. Ho è il dharma o la Legge. Myo e ho corrispondono anche alla fase della vita e a quella della morte. La vita, considerata quindi come un’alternanza di questi due stadi, è permeata dalla legge di causalità, o di causa-effetto, che Nichiren ha identificato con renge, il fiore del loto. Il fatto che il fiore del loto contenga fiori e semi nello stesso momento simboleggia il principio di simultaneità di causa-effetto: porre una causa produce simultaneamente un effetto che può anche rimanere latente in attesa delle circostanze opportune per manifestarsi. Kyo significa sutra, l’insegnamento trasmesso oralmente dal Budda. Il carattere cinese per kyo sta anche a indicare l’ordito di un tessuto. Questa metafora serve a sottolineare che ogni fenomeno, così come ogni essere vivente, è strettamente legato agli altri, appunto come l’ordito di una tela.
Quando invochiamo la Legge mistica manifestiamo la natura illuminata di cui siamo dotati, e possiamo ispirare chi ci sta accanto verso una vita di felicità, creatività e compassione, creando così un “circolo virtuoso” caratterizzato da una profonda dignità e da un infinito valore dell’essere umano.

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Daimoku della fede e della pratica
cfr. Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, esperia, 84-85

Nel Buddismo di Nichiren vi sono due aspetti del Daimoku: il Daimoku della fede e il Daimoku della pratica. Il Daimoku della fede riguarda l’aspetto spirituale della nostra pratica e consiste essenzialmente nella lotta che ha luogo nel nostro cuore per contrastare la nostra oscurità. È una lotta contro le forze negative e distruttive interiori per aprire un varco nell’oscurità e far emergere la condizione vitale di Buddità grazie al potere della fede.
Il Daimoku della pratica riguarda invece l’azione specifica di recitare Nam-myoho-renge-kyo e di insegnarlo agli altri, gli sforzi che compiamo per la nostra felicità e per quella degli altri, che sono la dimostrazione tangibile della nostra lotta interiore contro l’illusione e la negatività interne.
[…] Il vero significato della pratica di recitare il Daimoku da parte dei Bodhisattva della Terra consiste non soltanto nello svolgerla personalmente ma anche nell’insegnarla agli altri.
[…] Il Daimoku dei Bodhisattva della Terra è caratterizzato da una fede profonda e perfettamente forgiata per vincere l’oscurità fondamentale e le funzioni demoniache, e dalla pratica per sé e per gli altri. In breve si tratta di una “fede dedicata a kosen-rufu“.

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Con la forza del ruggito di un leone
Cfr. NRU, 11, 94

Recitare Nam-myoho-renge-kyo ci permette di attingere a una forza vitale illimitata. Coloro che si basano sul Daimoku non si troveranno mai a un punto morto. La cosa importante è continuare a farlo ogni giorno, qualunque cosa accada. Nam-myoho-renge-kyo è il potere fondamentale dell’universo. Vi prego di recitare un Daimoku sonoro al mattino e alla sera, con il ritmo vibrante e vigoroso di cavalli maestosi che galoppano attraverso i cieli.
Visto che quando recitiamo Daimoku davanti al Gohonzon siamo di fronte al Budda, il nostro atteggiamento dovrebbe essere di profondo rispetto. Allo stesso tempo dovremmo sentirci liberi di esprimere sinceramente e direttamente al Gohonzon ciò che abbiamo nel cuore. […] Nei momenti cruciali decidiamo risolutamente di vincere e recitiamo Daimoku con la forza del ruggito di un leone, come se dovessimo scuotere tutto l’universo. Inoltre, la sera recitiamo Daimoku con gioia, con un profondo senso di gratitudine per la giornata.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali, Nichiren Daishonin cita le parole: «Mattina dopo mattina ci svegliamo con il Budda, sera dopo sera andiamo a dormire con il Budda»16 (BS, 113, 48). Ciò significa che chi continua a recitare Daimoku sinceramente è sempre insieme al Daishonin.

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