Alcuni giovani marchigiani hanno risposto all’interrogativo rivolto dal presidente Ikeda: «Miei giovani amici, come realizzerete kosen-rufu?». Quello che emerge è una gran voglia di impegnarsi al massimo per gli altri
Le parole del presidente Ikeda hanno sempre indirizzato il cammino di noi giovani praticanti delle Marche, così tutti insieme abbiamo deciso di esprimere un pensiero, partendo proprio dalle parole di sensei. Abbiamo tratto ispirazione da due spunti. Il primo è il messaggio che il presidente Ikeda inviò nel 2007 in occasione del primo corso Marche a Trets, in cui ci invitava a «recitare un Daimoku risonante di fronte a qualsiasi situazione con coraggio rafforzando la preghiera di trasformare il veleno in medicina». Nell’altro, Ikeda rivolto ai giovani chiede: «Miei giovani amici, come realizzerete kosen-rufu? Quali sfide sono di fronte a voi? Dove e come combatterete e vincerete?» (BS, 131, 13). Di contributi ne sono arrivati centosessanta, quanti sono all’incirca i giovani membri marchigiani. Ecco alcune testimonianze.
LORENZO: Ho trovato un maestro che mi ha insegnato a guardare avanti, a percepire la grandezza e il potenziale della gioventù. Mi ha chiesto di aprire la strada ai giovani del futuro e di fare della dedizione a questo scopo la mia felicità. Ho fatto mio il sogno del maestro e ogni giorno mi dedico a kosen-rufu rivoluzionando me stesso, qui dove vivo.
SAMUELE: Ho capito che il punto di partenza corretto è basare tutti i miei sforzi da adesso in poi sul desiderio di offrire la mia vita a kosen-rufu, contribuendo alla sua realizzazione attraverso la mia rivoluzione umana.
SIMONE: Penso proprio che vincerò, così come sono e qui dove mi trovo.
PAOLA: Nonostante le difficoltà ho sempre sentito che la strada di maestro e discepolo è l’unica a farmi veramente fiorire e vincere. La preghiera, l’azione e il desiderio di diventare una persona migliore sono i miei antidoti all’infelicità.
LAURA (Ancona): Darò prova concreta facendo crescere uno splendido gruppo. Voglio inoltre raccontare a tutti come sono diventata più felice incontrando un maestro come Ikeda. La mia determinazione è di creare lavoro diventando un pilastro della ripresa economica, a partire dalla mia città.
LAURA (Pesaro): Realizzerò il mio sogno, quello di essere una discepola onorevole attraverso una profonda preghiera per la vittoria dei giovani marchigiani. Quando ricerco lo spirito infinitamente grande del mio maestro sento crescere compassione e coraggio per realizzare kosen-rufu. La mia sfida quotidiana è passare da una percezione limitata basata sul “piccolo io” a una illuminata basata sul “grande io”.
FRANCESCA: Fare attività per kosen-rufu mi ha fatto capire che non ci sono solo io, altri come me hanno bisogno di essere risvegliati. Ho imparato a stare tra la gente, parlare e sorridere rimanendo me stessa.
LUCA: Quando sono davanti al Gohonzon sento che sto facendo la cosa giusta. L’azione più difficile è fare shakubuku non dall’altra parte del mondo, ma al mio vicino di casa…
MARCO (Macerata): Ognuno di noi ha “scelto” le proprie paure e sofferenze per dimostrare che si possono trasformare e aiutare gli altri a fare la stessa cosa. L’essere umano è felice quando scopre di essere utile all’umanità e sente che ne è protagonista.
MARCO (Ancona): So che se anche ogni tanto mi perdo, posso ricominciare da capo ogni volta che voglio.
ELISA: La mia rivoluzione umana “contagerà” tutto il mondo.
In questo modo semplice abbiamo voluto unire le nostre vite a quelle di tutti i compagni di fede italiani, con un solo desiderio: trasmettere il cuore della nostra esperienza.